L’elisoccorso di Padova, chiamato Leone 2, copre un’area che va dai Colli Euganei alle Alpi, fino agli isolotti del Delta del Po. Un accordo con il soccorso alpino del Veneto consente di intervenire su tutto il territorio regionale in ogni stagione, anche in luoghi difficili da raggiungere. I dati del 2024 e le previsioni per il 2025 mostrano un numero significativo di missioni, con un aumento durante l’estate, quando gli interventi diventano più frequenti.
Elisoccorso Leone 2: capacità operative e copertura territoriale
L’elicottero Leone 2, basato all’aeroporto Gino Allegri di Padova, è uno dei principali mezzi di soccorso aereo della regione. Opera da 600 metri dei Colli Euganei fino ai 2800 delle Alpi, coprendo anche pianure e zone lacustri del Delta del Po. La flotta comprende un velivolo gemello a Treviso, Leone 1, e gli elicotteri Falco 1 e Falco 2, con base a Belluno. Questa distribuzione permette di intervenire rapidamente sia in montagna sia in pianura.
L’elisoccorso di Padova è adatto a diversi tipi di intervento: soccorso vicino alle abitazioni, interventi su strada in caso di incidenti e trasporti urgenti tra ospedali per pazienti che necessitano di cure specialistiche. Il Leone 2 è quindi un elemento chiave nella rete di emergenza sanitaria regionale, capace di rispondere a situazioni diverse, dalle cadute in montagna agli incidenti stradali.
Formazione per interventi con tecniche di Verricellata
Il personale a bordo è addestrato alla verricellata, una tecnica che consente di calarsi con funi da 50 a 90 metri in luoghi dove l’elicottero non può atterrare. Questo metodo è essenziale per raggiungere terreni impervi o poco accessibili, come precipizi o boschi fitti, e richiede una preparazione specifica per garantire la sicurezza durante l’intervento.
Nel 2024 sono stati effettuati 503 interventi primari e 79 trasporti tra ospedali. L’attività raggiunge il massimo tra giugno e agosto, quando la copertura si estende dal Polesine a Pellestrina e alla zona sud-ovest del Vicentino, aree con un aumento degli incidenti dovuto al maggior afflusso di persone. Per il 2025 si prevede un andamento simile, con 311 interventi primari e 54 trasferimenti ospedalieri.
Soccorso Alpino Veneto e elisoccorso: collaborazione per le emergenze
Il soccorso alpino Veneto, in collaborazione con l’azienda ospedaliera di Padova, fornisce supporto logistico e operativo all’elisoccorso su tutto il territorio regionale, concentrandosi soprattutto sulle zone montane difficili da raggiungere con mezzi terrestri. Nel 2025, ad esempio, l’elicottero Falco 2 di Belluno ha risposto a vari interventi in alta quota, tra cui incidenti e malori, confermando l’importanza di mantenere una presenza aerea costante nelle Alpi.
Questi interventi si aggiungono a quelli in pianura e lungo la costa veneta, sottolineando la necessità di una copertura continua. Il personale del soccorso alpino utilizza la tecnica della verricellata per operare in sicurezza anche nei punti più impervi, tutelando sia le persone soccorse sia gli operatori.
Dati e casi recenti: interventi di soccorso nel 2024 e 2025 in Veneto
Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova, Dal Ben, e dal direttore Suem 118, Andrea Paoli, l’elisoccorso ha svolto oltre 500 interventi primari nel 2024, con quasi 80 trasferimenti urgenti tra ospedali. La maggior parte delle missioni si concentra nei mesi estivi, quando aumenta la presenza di persone nelle località di vacanza e in montagna.
Tra gli interventi recenti, spicca quello del bambino di 5 anni coinvolto in un incidente a Jesolo l’11 agosto, quando l’auto guidata dalla madre è finita nel fiume Sile. Il piccolo è stato trasferito in terapia intensiva pediatrica a Padova grazie all’intervento rapido dell’elisoccorso.
Questi dati evidenziano la complessità del lavoro svolto dall’elisoccorso veneto e dal soccorso alpino, impegnati a garantire la sicurezza in un territorio che richiede mezzi e competenze specifiche per ogni tipo di emergenza.
Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Luca Moretti