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È morto a padova federico rea, chirurgo toracico e direttore del centro trapianto polmone

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La città di Padova piange la scomparsa di Federico Rea, figura di rilievo nel campo della chirurgia toracica e punto di riferimento per l’Università degli Studi. A 68 anni si è spento un professionista che ha segnato profondamente la medicina locale e nazionale, lasciando un’eredità importante nella formazione dei medici e nella cura dei pazienti.

Il ricordo pubblico del presidente veneto luca zaia

Anche dal mondo politico regionale sono giunte parole importanti sulla figura dello specialista scomparso. Luca Zaia, presidente della regione Veneto, lo ha definito “un maestro” capace d’essere punto fermo sia per colleghi sia per studenti in ambito medico-scientifico.

Zaia ne evidenzia soprattutto l’impegno costante nella sanità pubblica: una vita dedicata alla cura dei malati senza risparmiarsi mai sul fronte lavorativo. L’autorevolezza riconosciuta a Rea andava insieme ad empatia ed abilità comunicative, qualità rare in ruoli così delicati.

Il governatore ricorda inoltre che le sue scelte ed azioni continueranno ad influenzare positivamente gli sviluppi futuri nel campo sanitario regionale. L’eredità lasciata dal professor Rea rappresenterà dunque un riferimento stabile negli anni a venire.

Il ruolo accademico e professionale di federico rea a padova

Federico Rea ha ricoperto il ruolo di ordinario in chirurgia toracica presso l’Università degli Studi di Padova. La sua attività si è svolta principalmente nell’ambito dell’Azienda Ospedale-Università della stessa città, dove dirigeva sia la cattedra che la divisione dedicata alla chirurgia toracica. Inoltre era responsabile del Centro Trapianto Polmone, struttura cruciale per i pazienti con gravi patologie respiratorie.

Nel corso della sua carriera ha contribuito allo sviluppo delle tecniche chirurgiche legate al trapianto polmonare, portando avanti interventi complessi con risultati significativi. La sua esperienza clinica si affiancava a quella didattica: molti medici oggi attivi nel settore hanno ricevuto da lui una formazione diretta o indiretta.

Rea era noto non solo per le sue competenze tecniche ma anche per l’approccio umano verso i pazienti e i colleghi. Questo equilibrio tra rigore scientifico e attenzione personale lo ha reso una figura rispettata all’interno dell’università ma anche nell’intera comunità sanitaria veneta.

Federico rea tra rigore scientifico ed empatia umana

La carriera professionale del professor Federico Rea si distingue non solo per competenza tecnica ma anche per capacità relazionali fuori dal comune. Nel contesto ospedaliero universitario aveva conquistato rispetto grazie al rigore applicato nelle procedure chirurgiche, combinato però con sensibilità verso chi affrontava momenti difficili legati alle malattie polmonari.

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Questa doppia dimensione – scientificamente rigorosa ma umanamente attenta – emerge nei tanti racconti raccolti dai colleghi. Era capace infatti d’instaurare rapporti basati su fiducia reciproca, elemento fondamentale soprattutto quando ci sono vite in gioco durante operazioni complesse o trapianti.

In effetti questa caratteristica lo rendeva unico agli occhi delle persone coinvolte direttamente o indirettamente nelle sue attività quotidiane: dagli assistiti agli studenti passando dai collaboratori sanitari.

Federico Rea lascia così dietro sé non solo risultati clinici misurabili ma anche testimonianze concrete sull’importanza dell’aspetto umano nella medicina moderna.

Il cordoglio dell’università di padova dopo la scomparsa

La rettrice Daniela Mapelli ha espresso profondo dolore per la perdita subita dall’ateneo patavino. Ha ricordato Federico Rea come un chirurgo “eccezionale” oltre che come persona “schietta” e “leale”. Il suo impegno verso l’università non si è mai interrotto nemmeno durante gli ultimi mesi segnati dalla malattia.

Mapelli ha sottolineato come Rea abbia mantenuto fino alla fine una dedizione totale al lavoro e ai suoi studenti. Il suo esempio rappresenterà un modello da seguire all’interno della Scuola di Medicina. La rettrice ha voluto infine rivolgere vicinanza alla famiglia: moglie Elena, figli Rebecca, Tommaso e Luca sono stati indicati come destinatari del sostegno morale dell’intera comunità accademica.

Questo messaggio ufficiale conferma quanto fosse radicata la presenza umana oltre che professionale del professore nell’ambiente universitario padovano.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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