L’entusiasmo per la promozione del Padova in Serie B lo scorso 25 aprile ha lasciato spazio a momenti di tensione. Due tifosi ultras, durante i festeggiamenti, si sono resi protagonisti di un’aggressione violenta in un bar cittadino. La questura di Padova è intervenuta prontamente individuando i colpevoli e emettendo nei loro confronti provvedimenti restrittivi.
Identificazione e dinamica dell’aggressione in un locale padovano
La sera della promozione del Calcio Padova, a Padova, due ultras hanno creato disordini in un bar. I due, ubriachi, hanno colpito senza motivo alcuni clienti presenti all’interno esercitando calci, pugni al volto e persino colpi con un ombrello. L’aggressione ha provocato un clima di panico tra gli avventori e ha costretto molti a cercare riparo. Quando le pattuglie della Polizia sono arrivate sul posto, gli aggressori erano già spariti, complicando l’intervento immediato.
Gli agenti hanno però fatto affidamento alle telecamere di videosorveglianza installate nel locale. Le immagini hanno consentito un’accurata ricostruzione dei fatti, portando all’identificazione dei due uomini coinvolti, noti nell’ambiente ultras con i soprannomi legati al gruppo “Educazione Padova”. I soggetti sono risultati essere un 47enne e un 52enne già segnalati alle forze dell’ordine e soggetti a precedenti Daspo, emessi per fatti avvenuti in agosto 2024, quando parteciparono a disordini durante una partita Cesena-Padova.
I provvedimenti emessi dalla questura e il profilo dei due ultras
A firmare i nuovi provvedimenti restrittivi è stato il Questore di Padova, Marco Odorisio, che ha adottato misure severe per evitare il ripetersi di episodi simili. Il 47enne, con un passato da imputato per lesioni, tentato omicidio, rapina, minacce e porto abusivo di armi, è stato destinatario dell’Avviso Orale e del Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Padova per quattro anni. A questi si aggiunge il divieto di accesso e stazionamento in tutti i locali pubblici e di intrattenimento della provincia per il medesimo periodo, oltre al Daspo Willy per tre anni.
Il 52enne, pure già recidivo, è stato sottoposto a un divieto di accesso agli stadi su scala nazionale e internazionale per cinque anni, con obbligo di presentazione in Questura nei giorni di partita del Padova per tutta la durata del provvedimento. È stato inoltre colpito dal Daspo Willy, che gli vieta l’accesso e la permanenza negli esercizi pubblici del centro cittadino per tre anni.
Tensioni recenti tra tifosi del Padova e forze dell’ordine
Le attività investigative della Questura non si fermano al singolo episodio del bar. Le autorità stanno seguendo un’altra pista legata a un gruppo di sostenitori del Padova responsabili di un raid compiuto il 23 agosto 2024 lungo l’area di servizio Pian del Voglio, durante la trasferta ad Empoli. Qui una decina di mezzi che accompagnavano i tifosi sarebbero stati utilizzati per saccheggiare la struttura, alimentando ulteriormente la serie di eventi legati agli ultras padovani che coinvolgono azioni violente e antisociali.
Tra le notazioni da considerare, il continuo ricorso alle misure di prevenzione come il Daspo ha mostrato di essere uno strumento efficace per isolare chi genera disordini. Nel caso dei due ultras coinvolti, la combinazione di divieti di accesso a eventi sportivi e locali pubblici cerca di garantire un controllo più stretto sul territorio cittadino, a tutela della sicurezza collettiva.
Le forze dell’ordine impegnate a Padova mantengono alta l’attenzione in particolare durante eventi sportivi e momenti di festa legati alla squadra, dove l’euforia può sfociare in comportamenti pericolosi. La repressione di questi episodi serve a frenare l’escalation di violenza e a proteggere i cittadini da episodi simili a quelli accaduti nella notte del 25 aprile. Il lavoro della Questura continua con l’obiettivo di prevenire e punire i comportamenti che minacciano la tranquillità della comunità e l’ordine pubblico.
Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Elisa Romano