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Addio a Maud Giaccari, artista e pioniere della videoarte: la Biennale ricorda il suo contributo

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Addio a Maud Giaccari, pioniera della videoarte ricordata alla Biennale. - Unita.tv
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L’addio di Maud Ceriotti Giaccari, scomparsa a 87 anni, segna la perdita di una figura importante per l’arte contemporanea italiana e internazionale. La Biennale di Venezia ha rivolto un pensiero alla sua intensa attività artistica e giornalistica, che ha attraversato quasi sei decenni e ha lasciato tracce profonde nella scena della neoavanguardia e nelle prime sperimentazioni video.

La carriera artistica di Maud Giaccari tra neoavanguardia e nuove forme espressive

Maud Giaccari ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte a partire dagli anni Sessanta, periodo cruciale per le avanguardie in Italia. Si è distinta per il suo interesse verso nuove forme di espressione che rompevano con la tradizione pittorica e scultorea. Insieme al marito Luciano Giaccari ha dato vita a Studio 970 2, laboratorio dedicato alla sperimentazione video, considerato tra i primi in Italia e in Europa nel genere.

Il suo lavoro ha attraversato diversi media, spaziando tra oggetti interattivi, happening e performance sceniche. Ha perseguito una continua ricerca che ha accompagnato il processo di dematerializzazione dell’opera d’arte, fenomeno centrale in quegli anni. Le sperimentazioni nei campi del cinema e della videografia dimostrano la sua apertura verso tecnologie emergenti e linguaggi innovativi.

Le scelte artistiche di Maud non si limitavano a un campo specifico, anzi riflettono la complessità e il fermento culturale di un’epoca caratterizzata da rapide trasformazioni sociali e artistiche. La capacità di dialogare con le diverse correnti di pensiero e pratiche artistiche ha fatto di lei una voce originale nel panorama culturale italiano.

Il ruolo pionieristico nella televisione libera e l’attività giornalistica

Oltre all’arte, Maud Giaccari ha avuto un ruolo decisivo nella nascita delle televisioni libere in Italia. Nel 1974, insieme a Luciano, ha fondato Rtl, una delle prime emittenti private indipendenti del paese. In seguito, ha preso parte alla costituzione di Etl, emittente libera operante negli anni a cavallo tra Settanta e Ottanta, di cui è stata anche direttrice responsabile dell’informazione.

Questa esperienza la colloca tra i protagonisti della rivoluzione mediatica italiana, quando il monopolio televisivo statale cominciava a essere messo in discussione. La gestione di una testata in quegli anni implicava sfide importanti, non solo in termini di contenuti ma anche sotto il profilo istituzionale e normativo.

La sua doppia esperienza di artista e giornalista ha creato un ponte tra la cultura visiva e la comunicazione di massa. La passione per le immagini e la sperimentazione hanno trovato un’ulteriore espressione grazie al ruolo nelle televisioni libere, che ha combinato innovazione tecnologica e attenzione verso tematiche sociali e culturali.

Il progetto di valorizzazione del fondo giaccari nell’archivio storico della biennale

Negli ultimi anni, Maud Giaccari si è impegnata nel recupero e nella conservazione del patrimonio artistico creato con Luciano. Nel 2024 ha collaborato con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia per riordinare e valorizzare il “Fondo Luciano e Maud Giaccari“, raccolta importante di documenti, video e materiali legati alla loro attività.

Il progetto ha previsto la digitalizzazione e la catalogazione del fondo, con l’obiettivo di rendere accessibili queste testimonianze a studiosi e appassionati. Sono in programma anche iniziative culturali sul territorio di Varese, legate all’eredità artistica e mediatica dei Giaccari.

La collaborazione con la Biennale ha assicurato un passaggio di testimone importante, affidando a un’istituzione di rilievo internazionale la custodia di un patrimonio che riflette momenti chiave dell’arte del Novecento e dell’esplorazione mediatica. Il fondo rappresenta quindi un nodo fondamentale per la memoria della videoarte e della sperimentazione visiva.

La risposta della Biennale Di Venezia dopo la scomparsa di un’artista chiave

La Biennale di Venezia ha espresso il proprio cordoglio definendo Maud Giaccari “una generosa custode della memoria artistica d’avanguardia del secondo Novecento”. Il ricordo si concentra sulla sua sensibilità e tenacia, qualità che hanno permesso di preservare documenti e materiali cruciali per comprendere le trasformazioni culturali degli ultimi decenni.

Il messaggio ufficiale sottolinea come il lavoro di raccolta e conservazione dei materiali affidati all’Archivio garantirà che la visione e l’esperienza di Maud non vengano dimenticate. Il suo contributo sarà un punto di riferimento per future ricerche e per chi vorrà approfondire la storia della sperimentazione artistica, audiovisiva e mediatica in Italia e in Europa.

Il saluto della Biennale testimonia l’importanza di figure come Giaccari, che hanno saputo lavorare tra arti visive, nuovi media e giornalismo, lasciando tracce concrete nel tessuto culturale italiano. Le sue opere e l’impegno archivistico assicureranno una conservazione duratura di un’eredità complessa e significativa.

Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

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