Un detenuto del carcere di Brissogne ha aggredito senza un motivo apparente due agenti della polizia penitenziaria, scatenando un episodio di violenza grave all’interno della struttura. I due operatori, soccorsi immediatamente, sono stati portati all’ospedale Parini di Aosta, dove hanno ricevuto una prognosi di 30 giorni. L’episodio mette in luce le difficoltà sempre più pressanti che il personale affronta quotidianamente, tra tensioni crescenti e la gestione complicata della popolazione detenuta.
Aggressione improvvisa nel carcere di Brissogne
È successo nel carcere di Brissogne, vicino ad Aosta. Un detenuto ha attaccato due agenti senza alcuna causa evidente, come segnalano i sindacati Osapp e Sinappe. Entrambi sono rimasti feriti in modo serio, tanto da dover essere portati al pronto soccorso dell’ospedale Parini per le cure del caso, con una prognosi di 30 giorni.
Non si tratta di un episodio isolato, ma di un segnale di come la tensione e l’aggressività verso gli operatori siano in aumento. Le aggressioni diventano sempre più frequenti e i sindacati lanciano l’allarme, chiedendo interventi concreti e maggiori tutele. Anche se non si parla di sovraffollamento, il disagio psichico e sociale di molti detenuti rende la gestione più complessa e alimenta i conflitti.
I sindacati: “Situazione fuori controllo, mancano tutele”
I sindacati di polizia penitenziaria denunciano da tempo la situazione difficile dentro il carcere di Brissogne. Matteo Ricucci, vice segretario regionale del Sinappe, parla di un’escalation di violenza contro chi lavora nei reparti. Ricucci sottolinea come il sistema penitenziario stia arrancando, soprattutto nella gestione di detenuti stranieri con problematiche complesse.
Gli operatori lavorano in condizioni precarie, senza adeguate garanzie e con rischi sempre più alti. Spesso le aggressioni restano impunite, il che rafforza i gruppi più violenti tra i detenuti. Leo Beneduci, segretario generale di Osapp, punta il dito contro l’assenza di interventi efficaci, lamentando che “la gravità di questi episodi sembra ormai data per scontata dalle istituzioni.”
Problemi strutturali e organizzativi a Brissogne
Il carcere di Brissogne, in Valle d’Aosta, deve fare i conti con una popolazione detenuta difficile da gestire. Anche senza sovraffollamento, i conflitti interni e i casi psichiatrici complessi sono all’ordine del giorno. La presenza di molti detenuti stranieri con problemi particolari rende tutto più complicato e richiede risorse adeguate.
Ma la carenza di personale e la mancanza di supporti per gli agenti contribuiscono a creare un clima teso, che spesso sfocia in violenza. I sindacati denunciano il divario tra le necessità di tutela per gli agenti e le risposte che arrivano dall’amministrazione penitenziaria. Senza piani chiari per migliorare le condizioni di lavoro e garantire la sicurezza, il rischio di nuovi episodi resta alto.
Brissogne: un caso che parla della crisi del sistema carcerario italiano
L’aggressione avvenuta a Brissogne riflette un problema più ampio, che riguarda tutto il sistema penitenziario italiano. La gestione di detenuti con problemi psichiatrici o stranieri è sempre più complicata e spesso inefficace. Le strutture fanno fatica a mantenere ordine e sicurezza, mentre il personale è sovraccarico e privo di garanzie. Senza interventi mirati e riforme, la situazione resta in emergenza.
Le istituzioni sembrano incapaci o poco disposte a intervenire, lasciando spazio all’impunità e al controllo da parte di gruppi violenti all’interno delle carceri. Questo silenzio e immobilismo rischiano di far precipitare ulteriormente la situazione, mettendo a rischio chi lavora e rendendo l’ambiente carcerario sempre meno sicuro. Quanto successo a Brissogne richiama con urgenza la necessità di rivedere politiche e risorse destinate alle carceri.
L’aggressione in Valle d’Aosta non è un caso isolato, ma un campanello d’allarme su una situazione che il sistema carcerario italiano deve affrontare per evitare nuovi incidenti. Nel frattempo, il personale resta esposto e senza risposte concrete, mentre le tensioni dentro il carcere di Brissogne continuano a crescere.
Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Luca Moretti