Valle d’Aosta Futura, nato nel 2020 in piena pandemia, si prepara a correre alle elezioni regionali con una lista di 35 nomi. Gran parte proviene dalla società civile e il gruppo punta a mettere al centro temi come i diritti naturali e la difesa dell’identità valdostana. Il movimento si presenta come indipendente da partiti nazionali e locali, con un programma che prevede la revisione dello statuto speciale e un rafforzamento della partecipazione diretta dei cittadini.
La squadra: volti noti e nuovi protagonisti dalla società civile
Sono 35 i candidati di Valle d’Aosta Futura, con una presenza quasi paritaria tra donne e uomini: 18 donne e 15 uomini. Tra i nomi più conosciuti spiccano il consigliere regionale uscente Diego Lucianaz e Eliseo Lumignon, consigliere di minoranza a La Salle. Ci sono anche Adriana Viérin, politica con esperienza, e Mauro Salmin, uno dei fondatori del movimento. La maggior parte degli altri candidati arriva dalla società civile, cittadini senza un passato politico tradizionale ma decisi a mettersi in gioco per la loro regione.
Questa scelta vuole allargare la rappresentanza e portare in consiglio voci nuove. Il fatto che le donne superino gli uomini sottolinea l’attenzione alla parità di genere, un tema ancora molto discusso in politica. La varietà dei profili punta a intercettare diversi mondi e realtà sociali.
Diritti e identità: il cuore del programma
Manuela Careri, presidente di Valle d’Aosta Futura e candidata, ha riassunto i punti chiave del programma. Al centro c’è la difesa dei diritti naturali e della libertà individuale: dalla protezione della vita alla sicurezza personale, dal diritto alla proprietà privata alla salute, fino alla libera circolazione e al diritto di riunione. Il movimento mette in evidenza il carattere inalienabile di questi diritti e riserva particolare spazio alla famiglia, vista come fondamento della società valdostana.
Non meno importante è l’impegno a difendere l’identità locale. Valle d’Aosta Futura vuole tutelare la cultura, la lingua e la storia della regione, opponendosi a ogni tentativo di uniformare o cancellare le sue specificità.
Statuto speciale e democrazia partecipativa: le proposte per l’autonomia
Tra le idee più forti c’è quella di rivedere lo statuto speciale della Valle d’Aosta, il documento che regola l’autonomia regionale. L’obiettivo è aggiornare le norme per proteggere meglio gli interessi locali e dare più forza all’autogoverno. Accanto a questo, il movimento punta a coinvolgere di più i cittadini nelle decisioni, spingendo su una democrazia più partecipata.
Valle d’Aosta Futura sostiene che così si potrebbe rendere la regione più responsabile e vicina alle esigenze della gente. Vuole offrire un’alternativa alla politica tradizionale, con una gestione più trasparente e aperta al contributo diretto della popolazione.
Europa e autonomia: una posizione critica e indipendente
Nel suo programma, il movimento ribadisce l’indipendenza da qualsiasi partito locale o nazionale. Su temi europei, esprime un netto dissenso verso alcune scelte dell’Unione europea. In particolare, critica le misure adottate durante la pandemia, le strategie sul clima e le decisioni sul riarmo.
La critica riguarda soprattutto il modo in cui queste politiche vengono imposte: troppo centralizzate e poco attente alle esigenze locali. Valle d’Aosta Futura si schiera contro quella che definisce una gestione dall’alto, poco partecipata, di questioni fondamentali per la regione e per il paese.
Valle d’Aosta Futura arriva alle elezioni con una lista in gran parte formata da cittadini comuni. Il programma punta su diritti fondamentali, identità regionale, autonomia e una critica netta verso alcune politiche europee. Il movimento si propone come un’alternativa concreta, puntando su una politica più vicina alla gente e attenta agli interessi della Valle d’Aosta.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Andrea Ricci