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Valle D’Aosta, 25 anni di disagi e ritardi per vigili del fuoco e forestali: conflitti e promesse non mantenute

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Vigili del fuoco e forestali in Valle d'Aosta, 25 anni di disagi e tensioni. - Unita.tv
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La situazione dei vigili del fuoco e dei forestali in Valle d’Aosta resta un tema caldo dopo un quarto di secolo dalla regionalizzazione dei servizi antincendio. Il sindacato Conapo denuncia gravi carenze legislative, ritardi nell’attuazione delle promesse e condizioni lavorative peggiorate per chi opera nel soccorso tecnico urgente. Tanti i nodi irrisolti, a partire dall’equiparazione con il Corpo Nazionale mai realmente realizzata, e un quadro di disorganizzazione politica che continua a pesare sui vigili.

Regionalizzazione dei servizi antincendio in Valle D’Aosta: una storia tra fretta e superficialità politica

Era la fine degli anni ’90 quando la Valle d’Aosta si è assunta la gestione dei servizi antincendio, dopo un accordo con lo Stato che ha trasferito quasi interamente risorse e competenze. Questo passaggio, però, è stato accompagnato da una fretta politica e una superficialità che, secondo il sindacato Conapo, ha sottovalutato la complessità del ruolo dei vigili del fuoco. La politica regionale ha pensato di gestire un gruppo di lavoratori polifunzionali pensando che bastasse solo la manodopera, senza considerare le specifiche competenze e responsabilità che il soccorso tecnico richiede.

Nei venticinque anni successivi non si sono viste strutture adeguate o progetti concreti in grado di stabilire un sistema solido e duraturo. Ci sono state demolizioni della caserma centrale senza piani sostitutivi o migliorativi, oltre a iniziative edilizie che sono rimaste incompiute o mal realizzate, fino all’adozione di prefabbricati dal valore discutibile, usati come sedi temporanee o di fortuna. Questo ha influito negativamente sulla qualità delle condizioni di lavoro e sulla capacità operativa dei vigili del fuoco nella regione.

Il quadro che emerge è quello di una gestione poco lungimirante e sconnessa dalla realtà del soccorso. Le difficoltà si sono accumulate senza trovare soluzioni reali. La mancanza di investimenti e di una progettazione efficace ha lasciato vuoti organizzativi e funzionali che tuttora condizionano negativamente l’attività quotidiana degli operatori.

Crisi dei diritti e mancanza di tutele per vigili e forestali: le promesse mai mantenute

L’accordo post referendum del 2019 ha rappresentato un momento cruciale per il personale antincendio valdostano. Oltre il 97% dei lavoratori si era espresso a favore del ritorno nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con la promessa di un’equiparazione completa sotto vari aspetti. Questo avrebbe dovuto tradursi in diritti previdenziali, ordinamentali ed economici uguali a quelli degli altri colleghi nazionali. In realtà, oggi quella promessa resta disattesa su tutta la linea.

Dal punto di vista previdenziale, la situazione è confusa e senza chiarezza. I lavoratori si trovano di fronte a casse previdenziali diverse pur vestendo la stessa divisa e operando sotto la stessa amministrazione regionale. Chi dovrebbe guidare questi processi non ha fornito risposte o aggiornamenti, alimentando dubbi e sospetti sul fatto che le problematiche siano in realtà insolubili.

Sotto il profilo dell’ordinamento, invece, il problema della normativa si ripete da anni. Nonostante la costituzione di due gruppi di lavoro, consulenze legali e molte trattative con la Regione e con il Presidente, la legge che dovrebbe regolare le funzioni e i compiti dei vigili in Valle d’Aosta non è mai stata portata in consiglio regionale. I processi di revisione e aggiornamento si fermano sul nascere, creando continue tensioni e impedendo un assetto normativo chiaro e stabile.

Poi c’è la questione economica: senza un vero contratto aggiornato, la retribuzione è fatta di interventi a singhiozzo, indennità temporanee e soluzioni provvisorie che non danno serenità né un giusto riconoscimento professionale ai lavoratori. Così, dopo tanti anni, i vigili del fuoco regionali si trovano con meno diritti, meno salari adeguati e senza tutele degne.

Il fallimento della regione valle d’aosta nella gestione dei vigili del fuoco: sprechi e tempi mancati

Il sindacato Conapo non risparmia critiche alla Regione Valle d’Aosta. Secondo la loro ricostruzione, la regione avrebbe sbagliato in modo consistente, mostrando scarsa attenzione e incapacità nella gestione del Corpo dei vigili del fuoco. Numerose consulenze esterne e progetti non andati a buon fine avrebbero drenato risorse senza produrre risultati. La giunta regionale sembra aver tentato di legiferare su temi per cui non aveva competenza, passando sopra alla necessità di un confronto reale e trasparente con i lavoratori.

Il cronoprogramma previsto dal presidente regionale per realizzare l’equiparazione e le riforme necessarie, è stato disatteso dallo stesso presidente. Le tappe fissate sono saltate ripetutamente senza spiegazioni concrete, lasciando i vigili del fuoco senza contratto aggiornato né ordinamento chiaro. La promessa di riforma pensionistica non ha prodotti passi avanti e il personale resta in attesa di risposte da anni.

Dietro queste criticità non ci sono solo errori politici, ma anche un senso di mancanza di rispetto verso la professionalità di chi ogni giorno rischia la vita per la sicurezza dei cittadini. La dignità dei vigili del fuoco e dei forestali è stata calpestata da amministrazioni che non hanno saputo coordinare le risorse necessarie, né riconoscere appieno il valore del loro lavoro.

In questo contesto, la Valle d’Aosta si trova impelagata in un ritardo istituzionale che pesa su tutta la collettività e mette a rischio l’efficacia dei soccorsi antincendio e di emergenza. Il tempo continua a scorrere senza che arrivi una svolta decisiva.

Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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