La società Rav, che gestisce l’autostrada A5 tra Aosta e Monte Bianco, ha chiuso il bilancio 2024 registrando un utile netto decisamente superiore rispetto all’anno precedente grazie a una scelta tecnica sui conti. Nonostante un calo del traffico legato a lavori infrastrutturali e restrizioni su alcune tratte, Rav ha ottenuto un risultato economico significativo grazie alla sospensione degli ammortamenti per i cosiddetti beni devolvibili. Nel contempo, permangono le difficoltà legate a un piano economico-finanziario non aggiornato e alle tensioni sui pedaggi.
Sospensione degli ammortamenti e impatto sul bilancio rav 2024
Nel bilancio 2024 Rav ha applicato una manovra contabile che ha fatto la differenza nel risultato finale. Per la prima volta la società ha sospeso gli ammortamenti su una parte rilevante delle infrastrutture definite “beni devolvibili”. Questi rappresentano opere e impianti che, a fine concessione, devono essere consegnati gratuitamente allo Stato.
Questa sospensione ha permesso di ridurre i costi contabilizzati nell’esercizio e di incrementare l’utile netto, che è arrivato a 12 milioni 764 mila euro. Senza questa operazione il risultato sarebbe stato attorno ai 700 mila euro, dunque una differenza molto netta.
L’intervento di sospensione non modifica le condizioni materiali delle infrastrutture ma agisce solo sul piano contabile, posticipando il riconoscimento degli ammortamenti. Questa strategia fiscale e di gestione dei conti ha fatto registrare un salto significativo nel bilancio, allontanandolo dalla marginalità dello scorso anno. La manovra appare come risposta alle difficoltà economiche legate al calo del traffico e all’aumento dei costi operativi.
Calo del traffico e criticità operative sull’A5 nel 2024
L’andamento del traffico sul tratto A5 Aosta-Monte Bianco nel 2024 ha subito contraccolpi legati a fattori tecnico-logistici. A partire dalla chiusura del traforo del Monte Bianco durante l’autunno per lavori di manutenzione sulla volta, con ripercussioni sulla mobilità e la fruibilità dell’arteria.
Inoltre, sono persistiti i divieti di transito per i mezzi pesanti sul viadotto Camolesa, uno dei punti più delicati dell’infrastruttura. Queste restrizioni hanno inciso sensibilmente sul numero dei passaggi, con un calo globale del 5 percento rispetto all’anno precedente.
I mezzi pesanti hanno subito una flessione ancora più drastica, pari a circa il 18,4 percento, passando da 874.620 a 713.777 transiti. I veicoli leggeri invece sono rimasti quasi stabili, con una lievissima diminuzione pari allo 0,6 percento . Questi dati chiariscono la maggiore difficoltà per il trasporto merci e commerciale, a fronte di una domanda di mobilità passeggeri relativamente costante.
Il peggioramento del traffico ha inciso fortemente sul fatturato e dunque sul bilancio, rendendo più complesso mantenere gli equilibri economici della società in un contesto con investimenti da sostenere e tariffe bloccate.
Piano economico-finanziario e congelamento tariffe, divisioni sui pedaggi
Il documento contabile di Rav sottolinea che la concessione autostradale su cui opera la società fa riferimento a un piano economico-finanziario ormai datato. Questo piano si basa su investimenti iniziali previsti tra il 2009 e 2013 e su tariffe che sono rimaste ferme dal 2019 al 2023.
Nel 2024 è stato applicato un incremento minimo del 2,3 percento, senza alcun aumento previsto per il 2025. Ciò nonostante, la società aveva richiesto un adeguamento del pedaggio pari al 22,41 percento. Il contrasto tra la richiesta e la decisione ministeriale riflette la tensione tra esigenze gestionali e politiche pubbliche volte a limitare i rincari per gli utenti.
Secondo Rav, l’attuale piano economico non riflette più gli obblighi attuali a cui deve adempiere la società, creando sbilanciamenti e mancanza di congruità tra ricavi e investimenti. Questa condizione di “congelamento” tariffario pesa su tutta la gestione societaria e sulla capacità di sostenere i costi strutturali.
Proposte Rav per riequilibrare la concessione e il futuro dell’A5
Per affrontare il problema degli squilibri economici Rav ha avanzato una serie di proposte rivolte al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra questi interventi si segnalano l’introduzione del cosiddetto “valore di subentro”, uno strumento pensato per valutare e attribuire un prezzo adeguato in caso di cambio del gestore.
Si prevede anche l’inserimento di contributi pubblici dedicati agli investimenti, in modo da sostenere gli ammodernamenti e le manutenzioni senza gravare esclusivamente sulle tariffe autostradali e sugli utenti.
Queste soluzioni sono tese a ottenere un riequilibrio della concessione, che scadrà entro la fine del 2032. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la necessità di investire sulla rete e la domanda di mantenere i costi di accesso contenuti per facilitare la mobilità.
La situazione resta delicata e la trattativa in corso tra concessionaria e ministero avrà ripercussioni dirette sulla gestione e sui costi per chi usa l’autostrada A5 negli anni prossimi. I numeri del 2024 testimoniano una fase complessa, con scelte contabili e proposte di riforma necessarie per assicurare la tenuta del servizio e delle infrastrutture.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Elisa Romano