Quattro scalatori sono fermi da ore oltre i 4000 metri, tra le vette della Valle d’Aosta e il massiccio del Monte Rosa. Il maltempo ha costretto il blocco, e le operazioni di soccorso si stanno rivelando complicate. Le squadre stanno cercando di raggiungerli a piedi, tra neve, ghiaccio e vento forte. Sul posto sono impegnati il Soccorso alpino valdostano e gli elicotteri del soccorso svizzero.
Soccorsi in alta quota: il maltempo blocca gli elicotteri
I quattro alpinisti sono divisi in due gruppi e si trovano in due punti diversi: una cordata è bloccata vicino alla cresta del Brouillard, sul versante italiano del Monte Bianco, mentre l’altra è ferma sotto la punta Dufour, una delle cime più alte del Monte Rosa. Entrambi i luoghi sono noti per essere estremamente impegnativi.
Il vento forte, la scarsa visibilità e le temperature molto basse hanno reso impossibile far volare gli elicotteri fino a quota. Di conseguenza, i soccorritori devono muoversi a piedi, lungo sentieri ripidi e ghiacciati, con tutta l’attrezzatura necessaria. Oltre alle asperità del terreno, i rischi sono alti anche per possibili valanghe e per il peggioramento improvviso del tempo. Gli uomini del soccorso alpino, esperti in interventi in alta montagna, stanno facendo il possibile per arrivare in sicurezza dai quattro scalatori.
Monte Bianco e Monte Rosa: due zone difficili e pericolose
La prima cordata è ferma sulla cresta del Brouillard, sul versante italiano del Monte Bianco. Qui le pareti sono verticali, con ghiacciai pieni di crepacci e un ambiente che chiede esperienza e freddezza. La quota è elevata e il meteo cambia spesso e in fretta. In queste condizioni, trovare una via d’uscita veloce è praticamente impossibile.
L’altra squadra è bloccata sotto la punta Dufour, la cima più alta del Monte Rosa e della Svizzera. È una zona molto frequentata dagli alpinisti più esperti, ma anche qui il clima è rigido, con ghiacciai ampi e pendenze ripide. Nebbia, vento e neve fresca complicano ancora di più la situazione, rendendo ogni passo un rischio.
Come si muovono i soccorsi: piedi in montagna, radio e coordinamento
Il Soccorso alpino valdostano coordina le operazioni dall’Italia, seguendo costantemente le condizioni e guidando le squadre a terra. Dalla Svizzera arrivano gli elicotteri, che però possono volare solo a quote più basse. Il personale specializzato è pronto a intervenire appena il tempo lo permette. I soccorritori mantengono un contatto radio continuo con gli alpinisti bloccati.
La strategia è di avvicinarsi camminando, passo dopo passo, valutando ogni tratto per evitare scivoloni o cadute. La priorità è la sicurezza: niente rischi inutili per chi sta intervenendo e per chi è in difficoltà. Se il tempo migliora, si cercherà di recuperare gli alpinisti con l’elicottero. Per ora però le squadre devono muoversi con attenzione tra ghiacciai e crepacci.
Alta montagna in estate: un terreno sempre insidioso
Nella stagione delle alte quote, che va dalla tarda primavera fino all’autunno, le montagne attraggono tanti scalatori. Ma il pericolo non manca mai, soprattutto quando il tempo cambia all’improvviso, con nebbia, vento forte o nevicate. Anche i più esperti possono trovarsi in difficoltà al minimo errore o imprevisto.
Le emergenze in alta quota sono purtroppo frequenti sulle Alpi italiane e svizzere. Le squadre di soccorso sono allenate a intervenire in condizioni dure, ma spesso il maltempo limita i mezzi a disposizione. Camminare a piedi in alta montagna diventa allora l’unica strada, mettendo alla prova la resistenza fisica e mentale di soccorritori e alpinisti.
I soccorsi per i quattro bloccati erano ancora in corso nella serata di ieri. Aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore. Intanto il lavoro continua, tra il terreno difficile e il meteo che non dà tregua, in attesa di condizioni migliori per completare il recupero.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi