La storia della drammatica scalata al Pilone Centrale del Frêney sul Monte Bianco nel 1961 arriva sul grande schermo con il film “Bianco“. Diretto da Daniele Vicari, il film ripercorre una delle pagine più tragiche dell’alpinismo italiano, con le riprese che partiranno a Courmayeur nel settembre 2025. La pellicola si propone di raccontare il tentativo estremo e fatale di confronto con una delle pareti più difficili delle Alpi, celebrando i protagonisti e commemorando le vittime di quell’impresa.
Le riprese a Courmayeur e gli ambienti della produzione
Le riprese di “Bianco” cominceranno il 15 settembre 2025 e saranno concentrate per circa dieci giorni nella zona di Courmayeur, base ideale per replicare l’atmosfera e i paesaggi alpini dell’epoca. Parte del lavoro si svolgerà anche in ambienti controllati, in studi cinematografici dove sono stati ricostruiti fedelmente gli scenari di alta quota. Questi set permetteranno di mostrare dettagli tecnici e condizioni estreme, come la neve, il gelo e l’oscurità in quota, condizioni che segnarono la tragica scalata del 1961.
La lavorazione coinvolge una troupe tecnica di esperti, con attenzione particolare alla fedeltà storica degli elementi scenici. Il casting è ancora in corso e mantiene alta l’attenzione mediatica, con grande interesse sulla scelta dell’attore che dovrà vestire i panni di Walter Bonatti, tra i tre superstiti della spedizione e figura storica dell’alpinismo mondiale. La messa in produzione di questo film era stata bloccata per un decennio a causa di difficoltà finanziarie, ora superate grazie a un accordo internazionale.
La tragedia del pilone centrale del Frêney nel 1961
Il Pilone Centrale del Frêney, sulla parete nord del Monte Bianco, rappresenta una sfida estrema per chi pratica l’alpinismo. La parete si sviluppa per 750 metri di dislivello quasi verticale, e la sua scalata richiede esperienza, resistenza e capacità di fronteggiare condizioni spesso proibitive. Nel luglio 1961, due gruppi – uno italiano e uno francese – decisero di collaborare per raggiungere la cima attraverso questa via difficile.
Durante l’ascesa, la spedizione fu travolta da tormenta di neve, temperature sotto zero e condizioni di isolamento totale per cinque giorni e cinque notti. Queste difficoltà portarono alla morte di quattro alpinisti, mentre tre riuscirono a salvarsi, tra cui Walter Bonatti, che allora si affermò come una leggenda dell’alpinismo per quel senso di resistenza e coraggio dimostrati.
Il racconto della tragedia riporta anche le tensioni e il dialogo tra i due team, l’insidia del terreno e la crudeltà delle condizioni meteo che trasformarono una scalata possibile in un inferno bianco. La vicenda rimane un momento di riferimento per gli appassionati di montagna e per la memoria storica di quel periodo.
Sceneggiatura e produzione internazionale del film “Bianco”
La sceneggiatura di “Bianco” è stata realizzata da Massimo Gaudioso, Francesca Manieri e Marco Ferrari, basandosi sul libro “Freney 1961 – Tragedia sul Monte Bianco” scritto da Marco Albino Ferrari e pubblicato da Salani. Il lavoro letterario è stato utilizzato come documento di riferimento per costruire la narrazione filmica con rigore e dettaglio.
Dal punto di vista produttivo, il film si presenta come una co-produzione europea tra Be Water Film, Tarantula e Rai Cinema. Il progetto ha ottenuto il sostegno del Ministero della Cultura italiano, oltre ai finanziamenti di Media, Centre National du Cinéma francese e al contributo delle film commission della Valle d’Aosta e del Sudtirol. Questa collaborazione ha permesso di portare avanti un progetto ambizioso, superando i blocchi finanziari che avevano rallentato l’avvio del film per oltre dieci anni.
Il film si inserisce in un contesto di valorizzazione culturale delle storie alpine, offrendo al pubblico un racconto diretto e vivido di un evento che ha segnato la memoria collettiva non solo degli appassionati di montagna. La produzione punta a trasmettere l’esperienza degli alpinisti con rigore e rispetto, senza mai perdere di vista l’aspetto umano di una vicenda drammatica.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Matteo Bernardi