Il Consiglio Valle ha approvato una legge dedicata alle fonti energetiche rinnovabili, puntando a valorizzare il territorio e a favorire l’installazione di impianti sostenibili. Con 24 voti favorevoli e dieci astensioni, il provvedimento delinea le nuove regole per l’individuazione delle aree idonee e per la gestione delle autorizzazioni. Il piano si inserisce nel quadro normativo nazionale e definisce gli obiettivi di potenza da raggiungere entro il 2030.
Dettagli sul voto e le forze politiche coinvolte: maggioranza in favore, opposizione divisa
Il voto in Consiglio è terminato con 24 consensi provenienti da diverse forze politiche, tra cui Uv, Fp-Pd, Pla, Sa, Rv e Pcp. Dieci membri, rappresentanti Lega Vda, Fi e Gm, si sono astenuti durante l’approvazione del disegno di legge. L’astensione del gruppo di opposizione riflette una posizione cauta rispetto al testo, senza però esprimere un netto contrasto.
Questa distribuzione testimonia un sostegno sostanziale delle principali forze a favore della transizione energetica, delineando un quadro di collaborazione istituzionale per la messa in campo delle direttive in materia di energie verdi. Il voto sottolinea inoltre come parte dell’emiciclo ritenga necessario approfondire alcuni aspetti relativi all’iter autorizzativo o all’impatto sul territorio.
I riferimenti normativi e il ruolo delle regioni nella pianificazione energetica
La legge regionale si basa su quanto previsto dal decreto legislativo 199/2021 e il più recente decreto ministeriale del 21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente. Questi atti attribuiscono maggiori competenze alle Regioni per definire le zone adatte all’installazione di impianti da fonti rinnovabili e per la gestione delle relative autorizzazioni.
In questo contesto, la Valle d’Aosta si muove per assegnare un ruolo attivo nei processi decisionali. La legge diventa così uno strumento per tradurre le indicazioni nazionali in misure concrete capaci di promuovere impianti che rispettino i caratteri ambientali e paesaggistici locali. Il legislatore regionale mira a combinare tutela del territorio e sviluppo delle energie rinnovabili.
Criteri per l’individuazione delle aree e preferenza per superfici a basso impatto
Il testo stabilisce linee guida chiare per definire le superfici utilizzabili per la produzione di energia. Sono individuate quattro categorie: aree idonee, non idonee, ordinarie e vietate. La legge punta a privilegiare superfici già antropizzate, ovvero zone già urbanizzate o modificate dall’uomo, per ridurre l’impatto ambientale.
L’attenzione a queste aree a basso impatto si traduce in regole che limitano l’occupazione di terreni naturali o agricoli non compromessi. La normativa esamina anche le condizioni di ogni sito, includendo il paesaggio e le caratteristiche ambientali, per evitare interventi invasivi.
Regimi amministrativi per impianti: installazione, modifica e gestione sotto controllo
Il provvedimento organizza i diversi passaggi amministrativi legati alla realizzazione, gestione e variazione degli impianti di energia rinnovabile. Con queste disposizioni, la Regione intende semplificare l’iter pur mantenendo un controllo stringente.
L’obiettivo è velocizzare le autorizzazioni senza perdere di vista eventuali criticità ambientali o territoriali. La norma definisce responsabilità chiare e procedure da seguire, garantendo così un bilanciamento tra interesse pubblico e tutela locale. Il processo amministrativo diventa standardizzato ma attento ai dettagli del contesto.
Sistema di monitoraggio e tavolo tecnico per trasparenza e partecipazione
Oltre alle regole di installazione, la legge istituisce un sistema per monitorare l’avanzamento e gli effetti degli impianti sul territorio. Attraverso contributi specifici e strumenti di governance partecipata, si mira a coinvolgere diversi soggetti nelle decisioni.
È stato creato un tavolo tecnico dedicato alle aree idonee, deputato ad assicurare trasparenza nel procedimento e a valorizzare le competenze locali. Questa struttura funziona come punto di confronto tra amministratori, tecnici e rappresentanti della comunità, favorendo una gestione condivisa delle risorse e dei progetti.
Obiettivi di capacità installata: 328 megawatt entro il 2030 per la Valle D’Aosta
La nuova legge si inserisce nel percorso verso gli impegni europei e nazionali di sviluppo delle rinnovabili. La Valle d’Aosta si è posta traguardi precisi quantificati in 328 megawatt di nuova potenza installata entro il 2030.
Questa cifra rappresenta un passo significativo nella trasformazione del sistema energetico locale, puntando a ridurre la dipendenza da fonti fossili e a sfruttare le risorse energetiche pulite. Il testo votato offre quindi uno strumento operativo prezioso per raggiungere questi numeri, con regole definite e un percorso condiviso.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi