Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalla Lega Valle d’Aosta contro la concessione del patrocinio e del contributo economico da 9.500 euro al gruppo Arcigay Queer Vda, destinatario del sostegno da parte del Comune di Aosta per gli eventi legati all’Aosta Pride 2022. La decisione arriva dopo che, due anni fa, anche il Tar della Valle d’Aosta aveva rigettato una richiesta simile. Questa sentenza conferma la legittimità dell’azione amministrativa e chiarisce alcuni aspetti relativi alla natura dell’associazione e ai criteri per l’erogazione dei fondi pubblici.
Le motivazioni della Lega Valle d’ Aosta contro il patrocinio del comune di Aosta a Arcigay queer Vda
La Lega Valle d’Aosta aveva motivato il ricorso sostenendo che l’evento Aosta Pride fosse promosso da un’organizzazione con caratteristiche politiche ben definite. Secondo i rappresentanti della Lega, Arcigay Queer Vda avrebbe agito come un movimento politico dotato di un manifesto con richieste precise in ambito civile e sociale: la visibilità delle persone Lgbtqia+ e la promozione dell’uguaglianza civile tra categorie considerate marginalizzate.
I promotori del ricorso hanno fatto riferimento all’articolo 9 del regolamento comunale secondo cui non si dovrebbe concedere patrocinio a iniziative riconducibili a formazioni politiche o movimenti con chiari obiettivi politici. Il nodo centrale era quindi stabilire se Arcigay potesse essere considerata tale movimento politico oppure no.
Valutazione del consiglio di stato sul carattere politico dell’ associazione Lgbtqia+ Runts ad Aosta
Il Consiglio di Stato ha sottolineato che l’associazione beneficiaria non può essere equiparata a un partito politico tradizionale. I giudici hanno spiegato che pur trattandosi di un gruppo impegnato su temi specifici – come i diritti civili delle persone Lgbtqia+ – questo non corrisponde alla struttura o agli scopi tipici dei partiti politici, che cercano consensi elettorali attraverso processi democratici più ampi.
Questa distinzione è stata ritenuta fondamentale per affermare che il patrocinio comunale non viola principi costituzionali quali uguaglianza, libertà e dignità dei cittadini. In pratica, sostenere una manifestazione come l’Aosta Pride rientra nell’ambito delle attività sociali riconosciute dall’amministrazione pubblica senza favorire schieramenti politici specifici.
Aosta pride 2022: partecipazione record e impatto sociale nella Valle d’ Aosta tra iniziative di Arcigay e interventi del consiglio di stato
Nel corso del 2022 si sono svolte due settimane dedicate alle iniziative organizzate da Arcigay Queer Vda culminate nella parata finale tenutasi ad Aosta l’8 ottobre. Quella giornata ha segnato una novità importante per tutta la regione alpina: è stata infatti la prima sfilata pubblica dedicata ai diritti Lgbtqia+ mai realizzata in Valle d’Aosta.
La manifestazione ha attirato oltre tremila partecipanti provenienti sia dal territorio regionale sia dalle aree limitrofe. La presenza così numerosa testimonia una crescente attenzione verso le tematiche legate alle minoranze sessuali nel contesto locale, oltre a rappresentare un momento collettivo significativo dal punto di vista sociale e culturale.
Motivazioni legali ed economiche del sostegno del comune di Aosta alle associazioni lgbtqia+
Nella sentenza viene richiamata anche una scelta amministrativa più ampia risalente al febbraio 2020 quando il Comune di Aosta aderì alla Carta degli intenti della rete Re.A.Dy., ovvero quella rete nazionale dedicata alle pubbliche amministrazioni impegnate contro ogni forma discriminatoria basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Questa adesione comportò poi impegni concreti nell’individuare azioni locali volte all’inclusione sociale delle persone Lgbtqia+. Il contributo economico assegnato ad Arcigay Queer Vda si inserisce quindi in questa cornice politica-amministrativa coerente con le scelte già adottate dall’amministrazione cittadina negli anni precedenti.
Inoltre i giudici hanno evidenziato elementi formali importanti riguardo all’associazione stessa: Arcigay è registrata come associazione senza scopo lucrativo nel Registro unico nazionale del terzo settore . Lo statuto depositato dimostra chiaramente finalità assistenziali e socialmente orientate piuttosto che politiche in senso stretto.
Ruolo istituzionale di Paolo Sammaritani tra politica, Arcigay e tutela Lgbtqia+ nel comune di Aosta
Il ricorso era stato presentato dal consigliere regionale Paolo Sammaritani in qualità anche di residente ad Aosta oltreché rappresentante legale della Lega Valle d’Aosta nella regione autonoma. La vicenda mette in luce lo scontro tra diverse visioni sulla gestione dei fondi pubblici destinati alle iniziative sociali nelle città italiane oggi sempre più coinvolte su temi sensibili come quelli relativi ai diritti civili delle minoranze sessuali.
L’intervento giurisdizionale mostra quanto sia delicata ma necessaria questa distinzione fra attività associative orientate al supporto sociale rispetto alle forme organizzative esplicitamente politiche tradizionali. Nel caso specifico, i tribunali hanno confermato pienamente regolare tutto ciò che riguarda finanziamenti ed erogazioni fatte dal Comune nei confronti dell’Arcigay Queer Vda durante gli eventi dello scorso anno.
Articolo ripreso da ansa.it.
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi