Il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, ha preso congedo dall’ultima seduta del consiglio comunale, tracciando un bilancio del suo mandato. Tra attacchi, accuse e iniziative innovative, Nuti ha evidenziato i cambiamenti introdotti nell’amministrazione cittadina e ha rivolto uno sguardo al futuro della comunità.
Il saluto finale di Gianni Nuti al consiglio comunale di Aosta
Durante l’ultima riunione del consiglio, Gianni Nuti ha esordito affrontando le critiche ricevute lungo il suo mandato. Ha parlato esplicitamente di maldicenze, falsità e insulti, che però ha scelto di non alimentare, lasciandoli lentamente svanire nel tempo. Ha preferito impegnare energie in progetti concreti, capaci di offrire speranza ai cittadini, in particolare alle nuove generazioni che, secondo lui, riconosceranno il valore delle trasformazioni solo in futuro.
Nuti ha utilizzato un tono diretto per spiegare la difficoltà nel far capire a tutti la portata delle proposte politiche che ha portato avanti. Ha detto che buona parte degli elettori e degli stessi movimenti politici sembrano ignorare o dimenticare le promesse fatte in campagna elettorale. Questo, a suo giudizio, spiega le reazioni difensive e spesso provocatorie che ha ricevuto, nonostante il suo operato.
Il sindaco ha sottolineato di non aver inteso mai arroganza nei suoi comportamenti, ribadendo la sua convinzione nell’importanza delle cose fatte, con la consapevolezza che i risultati si vedranno col tempo.
Le innovazioni nell’amministrazione comunale durante il mandato
Nuti ha spiegato come, durante il suo mandato, abbia promosso una riorganizzazione della macchina comunale mirata a renderla più snella e vicina ai bisogni reali della città. Ha detto che l’amministrazione è diventata da rigida e verticistica a più flessibile e digitale, con un modello interpolare in cui la pluralità di competenze ha previsto l’uso di strumenti diversi per le scelte strategiche e operative.
Il primo cittadino ha elencato varie forme di gestione e finanziamento che la sua amministrazione ha sperimentato: non solo appalti tradizionali, ma anche project financing, leasing “in costruendo” e collaborazioni con il Terzo Settore. Questo metodo ha permesso di diversificare le fonti di investimento e di coinvolgere attivamente enti e associazioni locali nella valorizzazione del patrimonio comunale.
La strategia non si è limitata alla semplice amministrazione ordinaria della città. Nuti ha evidenziato di aver cercato percorsi nuovi, mettendo alla prova soluzioni meno consuete e più rischiose, con l’obiettivo di far crescere il territorio e offrire servizi più efficaci.
Le tensioni politiche e le difese del sindaco sul suo operato
Nel corso dell’intervento conclusivo, Nuti ha fatto riferimento alle difficoltà incontrate, sottolineando la resistenza mostrata in consiglio comunale da vari gruppi politici. Ha ricordato che, spesso, le sue proposte sono state accolte con diffidenza o opposizione nonostante fossero parte delle promesse elettorali. Questo ha generato momenti di tensione e accuse verso di lui, anche di presunta arroganza.
Il sindaco ha ribadito di aver affrontato queste tensioni con l’intento di realizzare una città migliore, senza farsi distrarre da polemiche o attacchi personali. Ha espresso l’idea che l’attenzione sui contenuti e sugli effetti delle azioni politiche sia fondamentale, più che concentrarsi su dispute di carattere personale.
Nuti ha concluso la sua esperienza amministrativa riaffermando l’impegno profuso e la convinzione che i frutti delle scelte fatte emergeranno con il tempo a beneficio di tutta la comunità valdostana.
Il mandato del sindaco di Aosta si chiude, quindi, con un bilancio di trasformazioni e momenti difficili ma senza perdere di vista l’obiettivo di una città più moderna e partecipata. Le sue parole rimangono un richiamo alla pazienza e alla responsabilità collettiva nei confronti del futuro.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Luca Moretti