Ad aprile 2025, il Consiglio Valle ha discusso una proposta di legge presentata da Lega Vallée d’Aoste e gruppo Misto. L’obiettivo? Offrire un aiuto diretto ai valdostani per l’acquisto di carburante. Un tema scottante qui in Valle, soprattutto con la crisi energetica e i prezzi alle stelle. Contemporaneamente, è stato bocciato anche un ordine del giorno del Rassemblement Valdôtain, che chiedeva al governo nazionale di ridurre le accise in modo differenziato nelle zone montane. Ma nessuna delle due iniziative ha trovato il favore della maggioranza. Ecco come è andata e cosa è emerso dal dibattito.
Aiuti sui carburanti: la proposta che non ha passato il vaglio
Il 23 aprile 2025 la proposta è stata messa ai voti. Puntava a garantire un contributo per ogni litro di carburante comprato dai residenti. Andrea Manfrin, capogruppo della Lega, ha spiegato che si trattava di un sostegno concreto: rimborsi fino a 22 centesimi al litro per la benzina e 16 per il gasolio. Chi vive nei comuni montani più svantaggiati avrebbe avuto un aiuto più consistente. Il modello si ispirava a misure già adottate in Friuli-Venezia Giulia, accolte positivamente anche dalla Corte di giustizia europea nel 2021.
Manfrin ha detto che la spesa stimata sarebbe stata di circa 9 milioni di euro l’anno. L’idea era di dare una mano alle famiglie valdostane, soprattutto in quei paesi dove non c’è alternativa al mezzo privato e il trasporto pubblico fa fatica a coprire le esigenze. Per i promotori, questo tipo di sostegno sarebbe stato un modo concreto per contrastare il caro carburante e aiutare chi vive in montagna e in zone rurali.
Perché la maggioranza ha detto no
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha spiegato la scelta della maggioranza: bocciare la proposta perché in contrasto con le politiche di decarbonizzazione portate avanti dalla Regione. Testolin ha ricordato che sono stati già investiti fondi importanti per migliorare il trasporto pubblico locale, con l’obiettivo di ridurre l’uso delle auto private.
Per lui, l’idea di rimborsare direttamente il carburante è troppo semplicistica. Incentivare benzina e gasolio, ha detto, sarebbe un passo indietro rispetto agli impegni per ridurre le emissioni e spingere sulla transizione energetica. La maggioranza ha quindi scelto di non dare sostegni diretti al carburante, preferendo puntare su politiche che guardano al futuro e a una minore dipendenza dai combustibili fossili.
Il voto e le reazioni: una spaccatura netta
Alla fine, 20 consiglieri si sono astenuti , mentre 10 hanno votato a favore . Un risultato che mette in luce una divisione ben marcata in Consiglio. Manfrin ha ribadito che i cosiddetti “buoni benzina” erano un sostegno che la Valle d’Aosta offriva fino al 2009. Ha tenuto a precisare che non si trattava di un regalo, ma di un aiuto concreto per tante famiglie.
Secondo lui, la bocciatura non è dovuta a vincoli europei, ma a una scelta politica chiara della Regione, che vuole mantenere una linea verde. “Non è stata l’Europa a fermare i buoni benzina, siete stati voi”, ha detto. Il dibattito ha messo a nudo visioni diverse sul futuro energetico e su come aiutare chi vive in montagna.
Bocciato anche l’ordine del giorno sulle accise
Nello stesso momento, è stato respinto un ordine del giorno del Rassemblement Valdôtain. La richiesta era di spingere il governo nazionale a ridurre le accise sui carburanti usati in montagna, sia per i mezzi di trasporto che in agricoltura o per il riscaldamento. L’idea era di applicare una tassazione differenziata, tenendo conto delle difficoltà particolari di queste zone, dove spesso il carburante è indispensabile.
La proposta puntava a un intervento nazionale più mirato rispetto ai rimborsi locali. Ha raccolto interesse soprattutto nei territori montani, ma il Consiglio non ha voluto impegnarsi su questa strada. Il rifiuto ha mostrato una certa riluttanza a chiedere al governo misure fiscali che potrebbero complicare la gestione delle imposte o aumentare i costi.
Cosa cambia per i valdostani e il futuro della mobilità
Con questa decisione, resta aperto il nodo degli aiuti diretti ai residenti per far fronte al caro carburante. Senza contributi concreti, chi abita in zone meno servite dal trasporto pubblico o deve muoversi per lavoro o famiglia potrebbe sentirne il peso. La politica di decarbonizzazione, così, si scontra con le necessità quotidiane di molte famiglie, complicando il quadro sociale ed economico.
In Valle d’Aosta il dibattito continua a essere acceso. Mette in evidenza le tensioni tra la spinta verso uno sviluppo sostenibile e le esigenze di chi vive in montagna. La scelta del 2025 mostra una Regione che preferisce investire sul trasporto pubblico piuttosto che intervenire direttamente con soldi ai consumatori di carburante. E questo scontro rischia di tornare al centro della scena politica nei mesi e anni a venire, soprattutto con l’evolversi delle politiche nazionali ed europee su energia e ambiente.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Davide Galli