Si avvicinano le elezioni comunali ad Aosta e tra le forze politiche si sta profilando un’intesa tra gli autonomisti e il Partito Democratico. Il voto, fissato per fine settembre 2025, nello stesso giorno delle regionali, potrebbe segnare un nuovo equilibrio nella città capoluogo. L’idea è quella di unire le forze progressiste legate all’autonomia per contrastare eventuali spostamenti verso il centrodestra da parte di liste più moderate.
Autonomisti e Pd: la partita a pochi mesi dal voto
Al momento l’accordo non è ancora ufficiale, non c’è stata una firma, ma i segnali di avvicinamento sono chiari. La coalizione riguarderebbe solo il Comune di Aosta, lasciando intatto l’attuale assetto regionale, dove Union Valdôtaine, gruppi centristi e Pd già governano insieme. Questo fa capire che si tratta di una strategia mirata, pensata per mantenere solide alleanze nei diversi livelli di governo.
L’obiettivo è rafforzare l’area progressista e autonomista in città, evitando che Union Valdôtaine o altri movimenti autonomisti moderati si spostino verso il centrodestra. Nomi come Stella Alpina, Pour l’Autonomie e Rassemblement Valdôtain sono al centro di questo progetto, che punta a unire sinistra e centrosinistra locali. Fermare eventuali fughe verso il centro o l’opposizione è una priorità.
Il sindaco uscente, Gianni Nuti, non potrà ricandidarsi per un secondo mandato. Questo apre la corsa ai nuovi leader e rende decisiva la scelta di candidati che sappiano rappresentare le diverse anime della coalizione. L’accordo dovrà quindi trovare un equilibrio tra le forze autonome e quelle che fanno parte di un progetto progressista più ampio.
Candidati e strategie: la vera sfida è qui
Il punto più delicato nelle trattative resta la scelta dei candidati a sindaco e vice. Al momento gli autonomisti detengono la parola sul nome del candidato sindaco. La figura scelta dovrà essere in grado di unire i vari gruppi della coalizione. Il Pd invece spinge per avere un suo rappresentante come vice sindaco, per bilanciare i pesi e dare voce alla propria componente.
Parallelamente, il Pd sta cercando di allargare la lista con altre forze di sinistra, per dare un’immagine più inclusiva alla coalizione. Si parla anche di coinvolgere giovani sotto i 35 anni, con idee progressiste, per attrarre un elettorato sensibile a temi come innovazione sociale e partecipazione giovanile.
Questa mossa potrebbe dare nuova energia alla coalizione, portando un po’ di freschezza e aprendo a nuovi elettori. Il prossimo mese sarà cruciale per chiudere gli accordi e presentare una lista che tenga testa agli avversari.
Le alleanze regionali restano ferme, ma ad Aosta si cambia
Il cambio di passo riguarda solo Aosta, non la Regione Valle d’Aosta. Qui la coalizione tra Union Valdôtaine, centristi e Pd è stabile da tempo e continua a governare. Questo dimostra come le alleanze siano diverse a seconda del livello: a livello regionale le cose restano come sono, mentre in città il confronto con gli elettori spinge a rivedere gli accordi, con un’attenzione particolare al rapporto tra autonomisti e progressisti.
Negli ultimi mesi alcuni gruppi autonomisti moderati avevano mostrato segnali di avvicinamento al centrodestra. L’intesa con Pd e sinistra vuole bloccare questa tendenza, mantenendo l’area autonomista nel campo progressista. Così si ridisegnano le mappe politiche cittadine, mettendo un argine agli avversari.
Nei prossimi giorni e settimane si capirà se questo scenario reggerà e se la coalizione riuscirà a trasformare l’intesa in un progetto solido, capace di competere per la guida della città.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Davide Galli