Alpinista sudcoreano muore precipitando dalla cresta dell’Hörnli Sul Cervino a 4mila metri

Tragedia sul Cervino: alpinista sudcoreano precipita dalla cresta dell’Hörnli. - Unita.tv

Giulia Rinaldi

27 Agosto 2025

Un alpinista di 58 anni proveniente dalla Corea del Sud è morto domenica scorsa sul versante svizzero del Cervino, noto anche come Matterhorn. L’incidente è avvenuto durante la discesa dalla cresta dell’Hörnli, tramite di salita più frequentata dalla parte svizzera, a circa 4mila metri di quota. Le autorità del Vallese hanno comunicato l’accaduto, chiarendo che le indagini sono in corso per ricostruire nel dettaglio cosa è successo. A dare l’allarme è stato il compagno di cordata rimasto illeso.

Il contesto della tragedia sul Cervino e la cresta dell’Hörnli

Il Cervino, una montagna alta 4.478 metri al confine tra Svizzera e Italia, rappresenta uno degli obiettivi più ambiti e impegnativi per gli alpinisti di tutto il mondo. La cresta dell’Hörnli è la via più tradizionale e frequentata sul versante svizzero. Questa via venne aperta più di un secolo fa e conserva caratteristiche tecniche che richiedono attenzione costante, specialmente in discesa, dove la stanchezza e le condizioni del terreno possono rappresentare un pericolo concreto. L’ambiente è spesso mutevole, con vento e temperature rigide che possono complicare il ritorno. Questo spiega l’alto numero di incidenti che si registrano proprio lì. L’alpinismo sul Cervino rimane comunque uno sport ad alto rischio che impone preparazione fisica e mentale, oltre a un’accurata valutazione delle condizioni meteorologiche e tecniche.

Ricostruzione della dinamica dell’incidente e intervento delle autorità

Secondo le informazioni rilasciate dalla polizia cantonale del Vallese, la tragedia si è verificata nel pomeriggio di domenica scorsa, poco dopo che i due alpinisti avevano raggiunto la vetta del Cervino. Il compagno di scalata, che non ha riportato ferite, ha dato subito l’allarme. Le prime notizie indicano che la vittima è precipitata dalla cresta dell’Hörnli durante la discesa. Al momento le cause precise della caduta non sono ancora note: le autorità stanno conducendo un’indagine dettagliata per accertare se sono coinvolti problemi tecnici, errori umani o fattori ambientali. La zona di intervento, a 4mila metri, è difficile da raggiungere e richiede mezzi specializzati per le operazioni di soccorso. L’incidente testimonia la pericolosità delle vie alpine, dove anche alpinisti esperti possono incontrare situazioni critiche.

Le emergenze dell’alpinismo nelle Alpi e il numero crescente di incidenti mortali

Negli ultimi mesi le Alpi hanno visto aumentare il numero di incidenti mortali tra gli alpinisti. Oltre alla tragedia del Cervino, si segnalano cadute mortali sulle montagne vicine, come quella di due italiani precipitati sulla Marmolada. Questi episodi mettono in evidenza le difficoltà e i rischi reali legati alla pratica dell’alpinismo su cime tecniche e impegnative. La montagna non perdona errori di preparazione o valutazioni errate delle condizioni. Anche in presenza di esperienza, l’imprevisto può provocare conseguenze fatali. Per questo la sicurezza resta un tema cruciale, accomunando soccorritori, guide alpine e appassionati. L’area del Cervino rimane uno dei luoghi più delicati, con frequenti operazioni di soccorso legate a problemi tecnici o all’instabilità del terreno. Nel 2025 il bilancio delle vittime nelle Alpi si conferma preoccupante.

Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi