Un alpinista italiano è rimasto ferito sulla Punta Giordani, cima del Monte Rosa alta 4.046 metri, dopo essere stato investito da una scarica di sassi. Il soccorso si è rivelato molto complicato a causa del maltempo in quota.
Scarica di sassi sulla Punta Giordani: cosa è successo e condizioni del ferito
L’incidente è avvenuto sulla Punta Giordani, una delle vette più conosciute del Monte Rosa, al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte. L’alpinista stava salendo quando una scarica improvvisa di pietre si è staccata da un pendio sopra di lui. Ha riportato diversi traumi alle gambe, causati sia dalla caduta che dall’impatto con i sassi. Fortunatamente, le prime valutazioni sul posto indicano che le sue condizioni non sono gravi.
Il luogo è particolarmente impervio, con pareti ripide e terreno instabile che rendono il soccorso molto rischioso. Inoltre, l’altitudine superiore ai 4.000 metri peggiora la visibilità e limita le possibilità di intervento rapido.
Soccorso tra elicotteri bloccati e salita a piedi
Il primo tentativo di recupero è stato fatto con l’elicottero, ma la scarsa visibilità per il maltempo in quota ha impedito un avvicinamento sicuro. Di conseguenza, è stata organizzata una squadra di soccorso composta da tecnici esperti della Valle d’Aosta e del Piemonte.
I soccorritori sono stati lasciati in quota, poco sopra il punto dell’incidente, e da lì sono scesi a piedi usando tecniche alpinistiche. Il recupero ha richiesto molta precisione per evitare nuovi distacchi di rocce o pericoli legati al terreno. Vista la situazione, muoversi a piedi è stata l’unica strada percorribile.
Soccorso valdostano e piemontese insieme sul Monte Rosa
L’intervento ha visto lavorare fianco a fianco le squadre alpine della Valle d’Aosta e del Piemonte, entrambe con grande esperienza in situazioni di emergenza in montagna. Questa collaborazione ha permesso di agire rapidamente nonostante l’accesso difficile e il tempo inclemente.
Gli operatori hanno seguito un percorso studiato per raggiungere e mettere in sicurezza l’alpinista ferito, assicurandone il trasporto verso una zona più accessibile dove è stato consegnato ai soccorsi sanitari. Il loro lavoro ha richiesto competenze specifiche di arrampicata e primo soccorso in alta quota.
Recuperare persone ferite oltre i 4.000 metri resta una sfida enorme, dove ogni passo può mettere a rischio la stabilità del terreno e la sicurezza dell’intera squadra. In questo caso, la prontezza e la preparazione dei soccorritori hanno evitato conseguenze più gravi per l’alpinista.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Elisa Romano