Valanga sull’alphubel: due alpinisti lombardi travolti e morti a 4.165 metri in Svizzera
Due alpinisti lombardi, Giorgia Rota di Cesano Maderno e Alessandro di Lacchiarella, sono morti travolti da una valanga sull’Alphubel in Svizzera, suscitando cordoglio nelle loro comunità.

Due giovani alpinisti lombardi sono morti travolti da una valanga sull’Alphubel, in Svizzera. Nonostante l’esperienza e i soccorsi tempestivi, l’incidente ha causato grande cordoglio nelle loro comunità. - Unita.tv
La tragedia si è consumata sabato 17 maggio 2025 sul massiccio dell’Alphubel, nel Cantone Vallese, in Svizzera. Due giovani alpinisti lombardi sono stati travolti da una valanga e hanno perso la vita. Le vittime, una ragazza di 29 anni di Cesano Maderno e un giovane di Lacchiarella, erano esperti di montagna e praticavano escursionismo e sci alpinismo. L’accaduto ha generato cordoglio nelle comunità di provenienza, che hanno espresso il proprio lutto anche sui social network.
Dettagli della tragedia sull’alphubel, cima a oltre 4.000 metri
La valanga è scesa sabato mattina, intorno ai 4.165 metri di quota, nella zona chiamata Eisnase. I due alpinisti avevano lasciato il rifugio di Täsch con l’obiettivo di raggiungere la vetta dell’Alphubel, una montagna che domina il paesaggio del Cantone Vallese e misura più di 4.000 metri di altezza. Durante la salita lo smottamento improvviso li ha travolti, seppellendoli sotto una massa consistente di neve e detriti. La zona è particolarmente insidiosa perché caratterizzata da lastre di neve instabile che in primavera possono facilmente staccarsi.
Soccorsi e operazioni di ricerca
Ai soccorsi hanno partecipato immediatamente le squadre dell’Organizzazione cantonale di soccorso, accorse con unità cinofile addestrate per la ricerca sotto la neve. Nonostante le operazioni tempestive, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso immediato dei due escursionisti, rimasti intrappolati senza possibilità di fuga o di aiuto. L’episodio evidenzia ancora una volta i rischi connessi alle escursioni ad alta quota in condizioni di innevamento precarie.
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Vittime lombarde: chi erano giorgia rota e alessandro di lacchiarella
Le due persone coinvolte erano legate dalla passione per la montagna e da amicizie comuni. Giorgia Rota, 29 anni, proveniva da Cesano Maderno, in provincia di Monza. Era conosciuta come una sportiva appassionata e sci alpinista esperta, abituata a affrontare itinerari complessi e impegnativi in montagna. La giovane aveva spesso condiviso escursioni con Alessandro, il ragazzo residente a Lacchiarella, nel Sud Milano, la cui famiglia è ancora in attesa della pubblicazione del cognome ufficiale.
Fonti locali hanno confermato le identità tramite messaggi diffusi sui social e comunicati ufficiali dei comuni di provenienza. I famigliari di Giorgia si sono spostati in Svizzera per il riconoscimento formale della salma, un momento duro che coinvolge tutta la comunità. Anche le autorità di Lacchiarella hanno espresso vicinanza al dolore delle famiglie, ricordando le due giovani vite spezzate in modo improvviso.
Messaggi di cordoglio e solidarietà
L’amministrazione comunale di Lacchiarella è stata tra le prime a diffondere messaggi di cordoglio, tramite un post sulla pagina Facebook del comune firmato dalla sindaca Antonella Violi e dalla giunta comunale. Il messaggio sottolinea il peso della perdita, definendo “inattesa e rapida” la morte di Alessandro e il vuoto lasciato alle persone care. In particolare, viene affermato che “più forte della morte è l’amore”, un richiamo alla memoria e all’affetto verso le vittime.
Anche da Cesano Maderno sono giunti messaggi simili, con il sindaco Gianpiero Bocca che ha espresso il proprio sostegno e vicinanza ai famigliari di Giorgia. Le comunità si sono strette insieme per affrontare il lutto, rimarcando la gravità di un evento che non lascia spazio a ragioni o spiegazioni facili. I social network sono diventati una piazza virtuale dove amici, conoscenti e appassionati di montagna hanno lasciato parole di ricordo.
La montagna e i rischi dell’escursionismo ad alta quota
L’Alphubel, con i suoi 4.206 metri, è una delle montagne più prestigiose delle Alpi svizzere, meta ambita per molti appassionati di alpinismo ed escursionismo. Ogni primavera, tuttavia, il disgelo e i mutamenti climatici favoriscono il distacco di valanghe imprevedibili. Anche gli alpinisti più esperti corrono rischi elevati se la neve si trova in condizioni instabili, soprattutto nelle zone come l’Eisnase, nota per la sua pendenza e fragilità.
Percorso e consigli di sicurezza
L’avvicinamento dalla partenza al rifugio di Täsch è percorso frequente ma richiede attenzione costante. La valanga che ha travolto le due vittime si è staccata da una parete, lasciando poco margine di manovra. Le tecniche di sicurezza comprendono l’uso di rilevatori e il monitoraggio delle condizioni meteorologiche, ma a volte la forza della natura prende il sopravvento in modo improvviso e violento.
Le autorità locali di soccorso raccomandano prudenza e informazioni aggiornate per chi si avventura in alta montagna, ricordando che la preparazione e la conoscenza del territorio restano strumenti fondamentali per ridurre i pericoli. Anche l’esperienza maturata non elimina il rischio, soprattutto in stagioni e zone dove il distacco delle masse nevose appare possibile.