Un episodio di violenza estrema si è verificato a Catania, dove un uomo è stato rinchiuso in una stalla abusiva, legato a una sedia e picchiato con un frustino. Il fatto sarebbe nato da un diverbio collegato al traffico di sostanze stupefacenti. Tre persone sono state arrestate dai carabinieri della stazione Fontanarossa su ordine del gip Cristian Rungo, con l’accusa di tortura.
Il contesto del quartiere villaggio sant’agata e l’inizio delle indagini
Il quartiere Villaggio Sant’Agata, periferia urbana nota per la presenza consolidata dello spaccio di droga, è stato teatro dell’aggressione. Le indagini dei carabinieri sono partite nel giugno 2025 dopo che uno degli arrestati, già ai domiciliari per altri reati, ha visto sequestrare il proprio smartphone. Attraverso questo dispositivo gli investigatori hanno recuperato diversi video che documentano le violenze inflitte alla vittima.
Le immagini dalle indagini
Le immagini risalgono al 29 maggio 2025 e mostrano chiaramente come l’uomo sia stato immobilizzato nella stalla abusiva e sottoposto a punizioni fisiche severe. Il movente sembra legato a un presunto ammanco di denaro derivante dall’attività illecita dello spaccio. La zona ha subito numerosi episodi simili negli anni passati ma questa vicenda ha assunto toni particolarmente gravi.
Dettagli sulle modalità della tortura e sul trattamento riservato alla vittima
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la vittima sarebbe stata prima costretta dentro una struttura non autorizzata adibita a ricovero animali. Qui è stata immobilizzata legandola saldamente su una sedia per impedirle ogni movimento. In seguito i tre uomini coinvolti avrebbero usato un frustino per colpirla ripetutamente provocando lesioni evidenti.
Metodi di umiliazione e intimidazione
Non solo botte: gli aggressori hanno anche rasato i capelli e le sopracciglia della persona sequestrata come forma ulteriore di umiliazione o intimidazione fisica oltre che psicologica. Questo tipo di trattamento rientra nell’ipotesi accusatoria più grave: quella della tortura, riconosciuta dal gip nella misura cautelare applicata agli arrestati.
Le conseguenze giudiziarie sugli arrestati dopo l’ordinanza del gip cristian rungò
Paolo Simone Scuderi , Orazio Guerino e il giovane 25enne sono stati portati immediatamente in carcere dopo la notifica dell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Cristian Rungo presso il tribunale etneo. La procura ha formalizzato contro tutti loro l’accusa gravissima che riguarda atti crudeli finalizzati al controllo o punizione all’interno dell’ambiente criminale locale.
Impatto sulle indagini contro la criminalità
L’arresto rappresenta uno sviluppo importante nelle attività investigative volte a stroncare la violenza interna alle reti dello spaccio nella città siciliana ed evitare che simili abusi restino impuniti nei quartieri più esposti alle infiltrazioni criminali diffuse ormai da tempo nel tessuto urbano catanese.
“Un segnale forte per la giustizia e la sicurezza nella nostra città,” ha commentato un rappresentante delle forze dell’ordine impegnato nelle indagini.