Uomo ferito con un colpo di pistola alla schiena nel quartiere Aler di Rozzano, indagini in corso sui motivi dell’aggressione
Un uomo di circa 30 anni è stato ferito da un proiettile nel quartiere Aler di Rozzano, in un contesto di criminalità e degrado, durante una presunta spedizione punitiva.

A Rozzano, nel quartiere Aler, un uomo è stato ferito alla schiena da diversi colpi di pistola in un episodio legato probabilmente a una spedizione punitiva tra ambienti criminali; le indagini sono in corso e la tensione sociale nel quartiere rimane alta. - Unita.tv
Nel quartiere Aler di Rozzano, un uomo è stato colpito alla schiena da un proiettile ieri mattina poco prima di mezzogiorno. L’episodio si è verificato in una zona già nota per problemi di criminalità e degrado. Diverse persone in strada hanno udito i colpi d’arma da fuoco e hanno allertato subito i soccorsi. Sul luogo sono arrivati l’ambulanza, l’automedica e i carabinieri, che hanno trovato la vittima a terra, accanto a cinque bossoli sparsi.
Le dinamiche dell’aggressione e i soccorsi immediati
Intorno alle 11.45, i residenti di via dei Glicini hanno segnalato più colpi d’arma da fuoco nell’area compresa tra le palazzine popolari. La vittima è un uomo di circa 30 anni, originario del Nordafrica, che abitava abusivamente in una cantina al civico 12. È stato raggiunto da un proiettile alla schiena durante quella che sembrerebbe una spedizione punitiva. Sul posto si sono precipitati i soccorsi sanitari che, dopo le prime cure, lo hanno trasportato in codice giallo all’ospedale Humanitas. Al momento, le sue condizioni non risultano gravi.
Dettagli sugli elementi rinvenuti
Sul terreno, oltre all’uomo ferito, sono state trovate cinque cartucce, alcune conficcate nel terreno e un proiettile fermo in un albero vicino. Tutti i colpi erano sparati ad altezza d’uomo, con l’evidente intento di fare del male o peggio. I carabinieri hanno effettuato un lungo sopralluogo nella zona grazie anche all’intervento della polizia locale.
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Contesto e precedenti tensioni nel quartiere aler
L’aggressione avviene a pochi giorni da un’operazione di sgombero nelle cantine occupate abusivamente in via dei Glicini. Proprio all’alba, la polizia locale aveva proceduto con una prima bonifica della “zona rossa” di Rozzano, area che da tempo fa parlare per problemi di sicurezza e microcriminalità. L’amministrazione comunale recente ha avviato un giro di vite sotto la spinta della coalizione di centrodestra, mentre l’opposizione di centrosinistra si è detta contraria all’efficacia delle misure prese. Questi scontri politici si sono intensificati durante la campagna elettorale, che si è appena conclusa.
Possibili motivi dell’aggressione
Ancora incerte le ragioni reali dietro l’aggressione. Il sospetto principale degli investigatori riguarda il traffico di sostanze stupefacenti, ma non si esclude il movente di una ritorsione per un precedente dispetto o qualche screzio all’interno degli ambienti criminali locali. Le modalità della sparatoria e il fatto che siano stati esplosi più colpi confermano un atteggiamento intimidatorio e feroce.
Testimonianze e ambiente sociale alla vigilia dell’agguato
I residenti della zona sono ancora scossi dall’accaduto. Qualcuno riferisce di aver visto fuggire quattro persone subito dopo gli spari, tutti uomini nordafricani secondo le descrizioni fornite. Un testimone ha parlato di uno dei fuggitivi vestito con pantaloncini corti e ciabatte, il che suggerisce un’aggressione improvvisa e preparata solo in parte. Le fuggitive si sono disperse rapidamente tra i giardini e i viali che caratterizzano l’area.
L’atmosfera nel quartiere
Si tratta probabilmente di persone note agli abitanti del quartiere, dato che la vittima condivideva lo spazio abusivo con altri occupanti. Molti nel rione conoscono ormai la presenza di gruppi che si radunano quotidianamente per attività sospette. Questi ambienti creano tensioni continue, che alimentano la paura tra chi vive nelle palazzine adiacenti, spesso rassegnati a non denunciare apertamente.
Alcuni vicini criticano duramente la misura della “zona rossa”. L’hanno definita insufficiente e mal gestita, con controlli sporadici o inefficaci. L’episodio di ieri, di certo, non fa che confermare un clima d’allarme persistente che grava su Rozzano. Le reazioni si concentrano soprattutto sull’incapacità di fermare situazioni pericolose in un quartiere dove la precarietà e le tensioni sociali si uniscono a incrementi di violenza.
Sono in corso approfondimenti da parte degli inquirenti per risalire ai responsabili della sparatoria e ai contorni esatti delle vicende che hanno portato a questo episodio violento. La caccia ai quattro fuggitivi prosegue senza sosta nelle vie secondarie e nei giardini limitrofi. Le autorità mantengono il massimo riserbo sulle operazioni in corso. Qualsiasi nuovo dettaglio sulle motivazioni o sul coinvolgimento di altri soggetti verrà comunicato appena disponibile.