Un uomo settantatreenne di Nago Torbole ha perso la vita cadendo mentre affrontava la via ferrata “Signora delle acque” in Trentino. L’incidente, avvenuto a mezzogiorno circa in località Ballino, ha scosso la comunità locale e richiamato l’intervento tempestivo dei soccorso alpini.
Il ruolo dei testimoni e primo intervento
Al momento dell’incidente diversi escursionisti si trovavano sulla via ferrata, alcuni dei quali hanno assistito alla caduta. Questi testimoni hanno prontamente attivato i soccorsi facendo scattare l’allarme senza perdere tempo. La chiamata ha raggiunto la centrale operativa, che ha allertato la sezione del Soccorso alpino delle Giudicarie esteriori.
L’intervento è stato rapido, con gli operatori che hanno raggiunto l’area per verificare la situazione. Una volta individuato il corpo senza vita dell’uomo, i soccorritori hanno pianificato il recupero, valutando la difficile accessibilità del tratto accidentato.
Operazioni di soccorso e recupero del corpo
Il recupero è stato affidato all’elicottero, fondamentale per velocizzare le operazioni in un territorio montano e impervio come quello di Ballino, frazione di Fiavè. Il mezzo ha trasportato l’equipe di soccorso in avvicinamento rapido, consentendo di recuperare il corpo senza vita e di trasportarlo in sicurezza.
I soccorritori del Soccorso alpino hanno operato con attenzione, data la posizione critica in cui si trovava il corpo e le condizioni del terreno. Le operazioni si sono svolte in un contesto dove la collaborazione tra squadra a terra e pilota dell’elicottero ha permesso di gestire la situazione nel modo più efficace possibile.
Dinamica dell’incidente sulla via ferrata
La tragedia si è verificata mentre l’uomo stava affrontando la salita da solo sulla via ferrata che si sviluppa a Fiavè, in provincia di Trento. Intorno a mezzogiorno, durante l’arrampicata, ha perso un appiglio cruciale, scivolando e precipitando per una cinquantina di metri lungo la parete rocciosa. La distanza della caduta è stata stimata da testimoni oculari presenti sulla via ferrata.
L’uomo stava procedendo in solitaria, una condizione che complica notevolmente le possibilità di soccorso immediato in questi terreni ripidi e impervi. La via ferrata “Signora delle acque” è conosciuta per offrire tratti impegnativi, spesso frequentata da escursionisti esperti e amanti dell’arrampicata.
L’episodio ricorda i rischi connessi alle arrampicate in solitaria su vie ferrate, in aree montane dove ogni sfida a mezzo metro può diventare fatale. Le autorità locali hanno avviato le verifiche preliminari per ricostruire con precisione le dinamiche che hanno portato a questo drammatico incidente.