Home Uomo di 60 anni si getta nel naviglio grande a Milano: salvato in extremis e ricoverato in codice rosso

Uomo di 60 anni si getta nel naviglio grande a Milano: salvato in extremis e ricoverato in codice rosso

Un uomo di 60 anni si è tuffato nel naviglio grande a Milano, ma è stato salvato dalle forze dell’ordine. Le cause del gesto rimangono sconosciute e sono in corso indagini.

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Il 23 maggio 2025 un uomo di circa 60 anni si è tuffato improvvisamente nel Naviglio Grande a Milano; grazie al pronto intervento della polizia locale e del 118 è stato salvato e trasportato in ospedale in condizioni critiche. - Unita.tv

Nel pomeriggio del 23 maggio 2025, un uomo intorno ai 60 anni ha compiuto un gesto improvviso immergendosi nel naviglio grande, vicino a viale Gorizia, nel cuore di Milano. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e del personale medico ha evitato una tragedia, ma le cause del gesto restano ancora da chiarire. Ecco cosa è successo nel dettaglio in una delle zone più frequentate della città.

Il tuffo improvviso nel naviglio grande: una scena che ha attirato l’attenzione dei passanti

Erano circa le 18.30 quando, senza alcun preavviso, l’uomo si è spogliato per poi lanciarsi nelle acque del naviglio grande, proprio in zona viale Gorizia. Questo tratto, noto per essere uno dei punti più vivi e frequentati di Milano, ha subito attratto l’attenzione di numerosi passanti. Chi era presente ha raccontato di aver visto l’uomo immergersi nel canale senza apparente motivo, scatenando fin da subito apprensione.

In pochi attimi una piccola folla si è radunata lungo gli argini, mentre alcuni cercavano di capire cosa stesse succedendo. L’allarme è scattato subito, accompagnato dalle urla di soccorso, che hanno richiamato l’attenzione delle pattuglie di polizia locale impegnate nella sorveglianza della zona, in particolare quelle dell’unità fluviale che opera principalmente lungo la darsena e i navigli. L’area, frequentata da turisti e residenti, si è trasformata in un punto di raccolta per chi osservava la scena, col fiato sospeso.

L’intervento della polizia locale e il recupero dell’uomo dall’acqua

Gli agenti presenti hanno agito con rapidità per soccorrere il sessantenne. Dopo averlo individuato e ripescato dalle acque, i poliziotti hanno subito iniziato la rianimazione secondo le procedure di primo intervento. “Il loro tempestivo lavoro è stato fondamentale in attesa dell’arrivo del personale medico del 118, chiamato immediatamente sul posto.”

L’unità fluviale della polizia locale, con la sua competenza e strumentazione, ha permesso di gestire al meglio una situazione di emergenza che poteva concludersi in modo tragico. Questa capacità di intervento rapido in zone d’acqua ha confermato quanto sia preziosa la presenza delle forze dell’ordine in ambienti cittadini particolari come i navigli milanesi. L’uomo è stato mantenuto in condizioni stabili fino all’arrivo del mezzo di soccorso, che lo ha trasportato con codice rosso all’ospedale Niguarda.

Il ricovero in ospedale e le condizioni dell’uomo dopo il salvataggio

Una volta giunto all’ospedale Niguarda, il sessantenne è stato subito preso in carico dal personale medico che ha valutato con attenzione le sue condizioni, risultate critiche al momento del recupero. Il codice rosso indicava infatti una situazione di estrema gravità, richiedendo un intervento tempestivo e mirato.

I medici hanno raccolto informazioni sull’uomo, che però non aveva documenti né altri elementi per identificarlo in modo certo. Le prime ore dopo il ricovero sono state fondamentali per cercare di tenere sotto controllo le funzioni vitali e ristabilire un quadro di stabilità. Non sono stati comunicati aggiornamenti sul suo stato di salute, ma il quadro resta delicato.

Ipotesi e indagini sulle cause del gesto: possibile coinvolgimento di problemi psicologici

Al momento la motivazione che ha spinto l’uomo a buttarsi nel naviglio resta sconosciuta. Le autorità stanno cercando di ricostruire quanto accaduto, convocando possibili testimoni e valutando ogni pista. Tra le ipotesi che si stanno considerando c’è quella che il sessantenne possa aver avuto disturbi di natura psicologica.

In assenza di documenti e riferimenti chiari, anche le verifiche sul suo passato sono complicate. Non si escludono situazioni di disagio personale o problemi legati alla salute mentale. Le forze dell’ordine mantengono la massima attenzione su ogni sviluppo, in attesa di ulteriori dettagli che possano fare chiarezza sulla dinamica dell’episodio. Nel frattempo, l’episodio ha scosso la comunità locale, che segue con apprensione gli aggiornamenti dalla struttura ospedaliera.