Home Uomo con problemi psichiatrici semina il panico in un fast food a viale eritrea, due ore di tensione

Uomo con problemi psichiatrici semina il panico in un fast food a viale eritrea, due ore di tensione

Un uomo di 37 anni, con problemi psichiatrici, ha minacciato i clienti del Burger King di viale Eritrea a Roma, causando un intervento delle forze dell’ordine durato due ore.

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Il 17 aprile 2025 un uomo di 37 anni con problemi psichiatrici ha minacciato clienti e si è barricato nel bagno di un Burger King a viale Eritrea, Roma; dopo due ore di negoziazioni la situazione si è risolta senza feriti. - Unita.tv

Un episodio drammatico ha scosso la tranquillità del quartiere Africano a Roma nella serata del 17 aprile 2025. Poco dopo le 22, un uomo italiano di 37 anni, noto per problemi psichiatrici, ha causato il caos all’interno del Burger King di viale Eritrea, minacciando i clienti e barricandosi nel bagno del locale. La situazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno gestito la crisi per due ore nel cuore della città.

Come è iniziata la drammatica escalation al burger king di viale eritrea

Tutto ha avuto inizio con un grido improvviso: “Ammazzo tutti!”, urlato dall’uomo con il volto coperto, mentre si aggirava tra i clienti del fast food. La minaccia ha generato immediata paura. L’uomo si è poi rifugiato nel bagno del locale, chiudendosi dentro e impedendo ogni comunicazione diretta con l’esterno. La tensione è salita rapidamente.

Il personale, resosi conto della situazione delicata, ha chiamato le forze dell’ordine senza indugio. In pochi minuti la zona si è trasformata in un luogo blindato. Clienti e passanti sono stati fatti allontanare, ma molti sono rimasti a osservare da dietro i nastri gialli posti a delimitare l’area. Da quel momento il quartiere Africano è rimasto sospeso tra l’ansia e l’incertezza.

Arrivo e primo intervento delle forze dell’ordine

La polizia è giunta con volanti, carabinieri e unità speciali in assetto anti-terrorismo. Un negoziatore è stato chiamato a tentare di dialogare con l’uomo barricatosi nel bagno. La strada da viale Eritrea fino alla pasticceria Romoli è stata completamente bloccata per motivi di sicurezza.

Gli agenti si sono mossi con cautela, evitando azioni dirette che potessero mettere in pericolo le persone nel locale o lo stesso individuo in crisi. La comunicazione via telefono ha permesso di capire meglio la situazione. La polizia ha ottenuto dai testimoni dettagli utili per identificare l’uomo e prendere contatti con i suoi familiari.

La conferma della condizione psichiatrica e nuovi sviluppi

Grazie alla collaborazione della madre, raggiunta telefonicamente, si è appreso che l’uomo soffre di disturbi psichiatrici e non era armato, come aveva fatto credere ai presenti. Questa informazione ha cambiato la dinamica dell’intervento: il negoziatore ha potuto adottare toni più rassicuranti e cercare di calmare l’individuo.

La conclusione della trattativa e la resa pacifica

Intorno alla mezzanotte è arrivata la svolta. L’uomo ha deciso di uscire spontaneamente dal bagno e di consegnarsi agli agenti dell’Uopi presenti sul posto. Addosso aveva solo una giacca, non armi. Gli agenti l’hanno accompagnato via senza incidenti, tra lo scroscio di applausi di chi ormai tirava un sospiro di sollievo.

Bilancio finale e le accuse per il 37enne

Nonostante le minacce e il clima di paura creato, la vicenda si è conclusa senza feriti né prese di ostaggi. Il 37enne è stato portato in questura per gli accertamenti di rito. A suo carico sono scattate le accuse di procurato allarme e minacce.

L’evento ha colpito profondamente il quartiere Africano, che ha assistito a un episodio inaspettato e difficile da dimenticare. Le forze dell’ordine hanno dimostrato prudenza e capacità nel gestire una situazione delicata dove, oltre alla sicurezza pubblica, era necessario monitorare lo stato di salute mentale di un individuo. Il fast food di viale Eritrea tornerà presto alla normalità, ma quella sera rimarrà come ricordo di una lunga attesa e tanta apprensione.