Una vicenda di stalking si è conclusa ieri sera a Reggio Calabria, dove un uomo ha minacciato di morte l’ex compagna e i suoi figli dopo oltre vent’anni dalla fine della loro relazione. L’episodio ha portato all’intervento della polizia e al fermo dell’aggressore, che non si era mai rassegnato alla separazione.
La lunga persecuzione dopo la fine della relazione
La storia tra i due protagonisti si era interrotta più di vent’anni fa, ma questo non ha impedito all’uomo di continuare a tormentare l’ex partner nel corso degli anni. Nonostante il tempo trascorso, lui non aveva mai accettato la rottura definitiva del rapporto sentimentale. La sua ossessione lo ha spinto in diverse occasioni a cercare un contatto con lei, ignorando ogni forma di rifiuto.
Questa situazione è diventata una fonte costante di paura per la donna e per i suoi familiari. Le molestie hanno assunto un carattere sempre più grave fino alla serata in cui è avvenuto il fatto che ha scatenato l’intervento delle forze dell’ordine. Un quadro che evidenzia come episodi simili possano protrarsi per anni senza soluzione se non con l’intervento deciso delle autorità.
Le minacce dirette durante l’ultimo episodio
Ieri sera, intorno alle 20:00, l’uomo si è presentato sotto casa dell’ex compagna suonando ripetutamente al citofono. Dopo averle chiesto ancora una volta di tornare insieme, al netto del rifiuto ricevuto lei stessa e dei suoi figli sono stati oggetto di pesanti minacce verbali da parte sua. Ha infatti dichiarato frasi intimidatorie rivolte sia alla donna sia ai bambini presenti nell’abitazione.
Il clima è subito diventato teso e carico dallo spavento palpabile nella vittima che temeva conseguenze peggiori dalla reazione violenta dell’uomo. Subito dopo aver pronunciato le parole minacciose, lui si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce prima dell’arrivo delle forze dell’ordine chiamate tempestivamente dalla donna tramite il numero unico 112.
Intervento della polizia e arresto grazie alle telecamere
La telefonata fatta dall’ex compagna ha attivato rapidamente gli agenti della polizia statale intervenuti sul posto pochi minuti dopo i fatti denunciati. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze e analizzato le immagini registrate dal sistema interno ed esterno del palazzo dove abita la donna.
Grazie alle videocamere posizionate nelle aree comuni sono riusciti ad individuare senza dubbio il responsabile delle minacce appena avvenute. Una prova decisiva che ha permesso agli inquirenti d’identificarlo facilmente durante le prime fasi delle indagini avviate immediatamente sul caso.
Accuse formali e detenzione in carcere
L’autorità giudiziaria competente, ovvero la Procura della Repubblica presso il tribunale ordinario cittadino, è stata informata tempestivamente sugli sviluppi. A seguito degli accertamenti preliminari, gli agenti hanno eseguito un ordine d’arresto nei confronti dello stalker.
L’uomo fermato risponde ora formalmente all’accusa penale specifica riguardante lo stalking. Questo reato prevede pene severe quando vengono poste in essere condotte persecutorie nei confronti di una persona, soprattutto se accompagnate da intimidazioni o violenze psicologiche continue.
Dopo aver completati tutti gli atti necessari per formalizzare il procedimento giudiziario, lo stalker è stato trasferito nel carcere locale dove rimarrà a disposizione degli organi competenti fino allo svolgimento del processo. Questa misura cautelare mira anche ad evitare nuovi contatti molesti verso la vittima o ulteriori episodi simili.
Il caso riflette quanto sia importante intervenire prontamente nelle situazioni legate allo stalking perché spesso queste condotte possono degenerare rapidamente causando danni irreparabili alle persone coinvolte.