
L'8 giugno 2025, undici candidati, tra cui un seminarista dei Figli di Maria Immacolata, saranno ordinati preti nel Duomo di Milano dall'arcivescovo Monsignor Mario Delpini, segnando un importante momento per l'arcidiocesi. - Unita.tv
Sabato 7 giugno 2025, nel duomo di Milano, undici candidati saranno ordinati preti dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini. Tra loro, anche un seminarista della congregazione dei Figli di Maria Immacolata. Questi giovani, con età media intorno ai 30 anni, hanno terminato il percorso formativo al seminario di Venegono e si preparano a servire le varie parrocchie dell’arcidiocesi. La cerimonia rappresenta un gesto importante per la vita ecclesiale di Milano, pronta ad accogliere nuove figure nel ministero sacerdotale.
I profili eterogenei dei candidati al sacerdozio
Gli undici candidati provengono da esperienze diverse e zone pastorali distinte. Alcuni hanno scelto il seminario subito dopo la scuola superiore, mentre altri hanno continuato gli studi universitari fino al conseguimento di lauree magistrali. Non manca chi era già inserito nel mondo del lavoro prima della decisione vocazionale. Quattro sacerdoti in arrivo appartengono alla zona pastorale IV, con base a Rho; tre alla zona V, Monza; due alla zona III, Lecco; uno alla zona VI, Melegnano; uno alla zona II, Varese.
Storie personali e formazione
Questi percorsi non solo riflettono una varietà accademica, ma segnano anche differenti storie personali. Tra i futuri sacerdoti spicca chi ha svolto mestieri umili, come operaio o cuoco, ruoli che hanno contribuito alla formazione umana oltre che spirituale. Le esperienze maturate nell’ambito lavorativo o universitario hanno dato modo a molti di approfondire il loro cammino vocazionale con consapevolezza e radicamento.
La cerimonia di ordinazione nel duomo di milano
L’ordinazione avverrà nella mattina del 7 giugno alle 9, nella cattedrale milanese di piazza Duomo. Monsignor Mario Delpini presiederà la celebrazione, alla presenza di familiari, amici e fedeli delle comunità pastorali di provenienza e di servizio dei candidati. Durante la funzione, saranno impartite le imposizioni delle mani e le preghiere solenni tipiche del rito di ordinazione sacerdotale.
Il momento della festa
Dopo la messa, come da tradizione consolidata, i nuovi preti saranno accolti e festeggiati all’esterno della cattedrale, circondati dal calore delle comunità che li hanno accompagnati nel percorso. Il momento segna l’inizio ufficiale del ministero nei vari territori dell’arcidiocesi, la cui assegnazione sarà resa nota il 19 giugno in una cerimonia privata con l’arcivescovo.
Storie di fede e formazione dietro le ordinazioni
La maggior parte dei giovani ha frequentato intensamente l’oratorio, elemento che ha contribuito a radicare il senso di comunità e impegno cristiano. Non a caso, tra loro c’è chi ha maturato la vocazione durante gli anni di studio o anche dopo esperienze di lavoro concreto. Un caso particolare è quello del seminarista nato in Ecuador, arrivato in Italia a 14 anni per raggiungere la madre, che ha saputo integrare la propria storia personale nel cammino verso il sacerdozio.
Per ogni candidato il percorso è stato lungo e complesso: studi religiosi, momenti di discernimento spirituale e scelte di vita impegnative. A ogni candidatura si accompagna un motto e un’icona che esprimono la loro missione futura. Quest’anno, il motto scelto è tratto dal vangelo di Giovanni, “Consacrali nella verità”, un invito a rimanere fedeli al messaggio cristiano ogni giorno.
Simboli scelti per rappresentare la vocazione sacerdotale
L’icona che farà da riferimento è il dipinto “The Lord is my light” di Mike Moyers. L’opera mostra una luce che emerge dal buio, formando una croce luminosa che simboleggia la redenzione portata da Gesù. Questa immagine rappresenta la guida spirituale e la fonte d’ispirazione per i nuovi preti, chiamati a portare la luce della fede nelle comunità.
Il motto e l’icona reiterano quel senso di verità e di luce che deve attraversare la vita sacerdotale. La scelta di un’opera contemporanea come simbolo sottolinea la volontà di testimoniare il vangelo in un contesto attuale, senza distaccarsi dalle radici tradizionali.
La comunità e il territorio
Le diverse provenienze testimoniano l’ampiezza territoriale dell’arcidiocesi di Milano e la varietà delle realtà ecclesiali che si preparano ad accogliere questi nuovi ministri. I curricula differenziati riflettono le molteplici sfaccettature della pastorale contemporanea, da svolgere in città e in provincia.
I nomi e le origini degli undici nuovi sacerdoti
I nuovi preti milanesi sono: Riccardo Borsani, 27 anni, dalla comunità di Sant’Ambrogio di Parabiago; Stefano Cazzaniga, 26 anni, dalla comunità San Paolo di Giussano; Luca Crespi, 35 anni, dal san Fermo Martire di Nerviano; Claudio Darman, 34 anni, dalla parrocchia Sacra Famiglia di Novate Milanese; Marco Eliseo, 30 anni, dalla Madonna della Selva di Fagnano Olona; Luca Manes, 33 anni, dalla San Giovanni Paolo II di Seregno; Amilkar Naranjo, 33 anni, dalla Sant’Ambrogio di Merate; Massimiliano Rossignoli, 31 anni, dalla Sant’Eusebio di Casciago; Luca Vignali, 30 anni, dalla San Francesco di Melzo; Giorgio Vignati, 26 anni, dalla Epifania del Signore di Brugherio; Davide Zilioli, 30 anni, dalla parrocchia Santi Giacomo e Brigida di Cassago Brianza.
Completa la lista Macdonald Chidiebere Oparaugo, appartenente alla congregazione dei Figli di Maria Immacolata.