Una notte in tenda a vaprio: sessanta bambini imparano a gestire le emergenze insieme a protezione civile e forze dell’ordine
Sessanta alunni delle scuole elementari di Vaprio partecipano a “Una notte in tenda”, un’iniziativa della Protezione civile per insegnare la gestione delle emergenze attraverso attività pratiche e simulazioni.

Sessanta bambini di Vaprio hanno partecipato a "Una notte in tenda", un'esperienza educativa organizzata dalla Protezione civile per insegnare la prevenzione e la gestione delle emergenze attraverso simulazioni pratiche e attività con forze dell’ordine e volontari. - Unita.tv
Sessanta alunni delle scuole elementari di Vaprio hanno vissuto una vera prova sul campo durante “Una notte in tenda”. L’iniziativa, promossa dalla Protezione civile locale insieme a diversi corpi di soccorso e le forze dell’ordine, ha trasformato la palestra della scuola Diaz in un campo operativo. L’obiettivo è stato chiaro: insegnare ai più piccoli come comportarsi in caso di emergenze, offrendo un’esperienza diretta con situazioni di pericolo simulate. Tra tute gialle, radio, sirene e cani-poliziotto, la città ha assistito a una giornata intensa e carica di insegnamenti pratici.
Il campo scuola allestito nella palestra della scuola diaz
La palestra della scuola Diaz si è trasformata nel cuore pulsante dell’iniziativa. Qui, i volontari della Protezione civile hanno montato tende, preparato brandine e organizzato i vari punti in cui si sono svolte tutte le esercitazioni. Ciascuno dei sessanta bambini è stato assegnato a un gruppo, con un numero ristretto di alunni per tende, in modo da facilitare il coinvolgimento e la gestione dell’esperienza. Quartieri di evacuazione improvvisati, percorsi per muoversi in sicurezza, simulazioni di incendi e ricerche di persone scomparse hanno rappresentato i momenti principali delle attività. I ragazzi hanno imparato a usare i dispositivi radio e hanno avuto modo di interagire con gli idranti messi a disposizione dai vigili del fuoco, acquisendo così nozioni concrete e immediate.
I volontari hanno spiegato con pazienza e rigore ogni dettaglio, dalla riconoscenza dei segnali di pericolo ai piccoli gesti da compiere in caso di emergenza. La palestra ha riecheggiato di sirene, comandi via radio e le voci esperte dei soccorritori. I bambini, affrontando queste situazioni con curiosità, hanno vissuto una notte diversa dal solito. Alcuni hanno mostrato timore soprattutto di fronte al buio o a certi rumori forti, ma ognuno ha ricevuto sostegno e spiegazioni per gestire le emozioni e mantenere la calma. L’esperienza è stata per loro un primo, fondamentale contatto con il mondo della prevenzione civile e della pubblica sicurezza.
Le attività pratiche: tra primo soccorso, radio e soccorsi cinofili
Durante le sessioni, i ragazzi sono stati coinvolti in diverse attività manuali e di gruppo. Il primo soccorso ha avuto un ruolo centrale: i bambini hanno simulato manovre importanti spiegate dai volontari e dai medici della Croce rossa. Imparare a riconoscere una ferita o a sostenere una persona in difficoltà è stato molto più che teoria, visto che hanno potuto provare le manovre in prima persona. La componente radio, gestita dal gruppo radio di Treviglio, ha appassionato i più curiosi: è stato un momento per scoprire come comunicare in situazioni complicate, con apparati e codici specifici. I bambini si sono divertiti anche a conoscere gli alfabeti internazionali usati dagli operatori, mentre dovevano trasmettere messaggi precisi tra le diverse tende.
Non mancavano poi gli interventi con i cani-poliziotto, il gruppo cinofili di Milano ha mostrato come gli animali possano aiutare nella ricerca di persone scomparse o in situazioni di emergenza. Questa attività, di grande coinvolgimento, ha visto i bambini osservare da vicino la preparazione e l’addestramento degli animali. I carabinieri e la polizia locale hanno partecipato con dimostrazioni e condivisione di regole base per la sicurezza in contesti critici. Le ambulanze sono arrivate velocemente sul “campo” per simulare interventi di soccorso reale, mentre i volontari mettevano alla prova la capacità di gestire il tempo e organizzare evacuazioni improvvise, dando concretezza alle nozioni trasmesse.
La filosofia della prevenzione in una esperienza di gioco e crescita
L’iniziativa ha ormai raggiunto la sua terza edizione, confermandosi un appuntamento fisso per il gruppo di Protezione civile di Vaprio guidato da Gianbattista Manenti. Il motto è chiaro, “l’educazione è il primo passo”, e viene tradotto in pratica con attività che mettono i bambini al centro, attraverso esperienze ludiche ma rigorose. I volontari sottolineano che la prevenzione si impara meglio giocando e vivendo momenti di compartecipazione: la vera forza sta nel comprendere i rischi senza lasciare spazio al panico.
Questa due giorni ha consolidato un legame forte tra i volontari, i bambini e le famiglie. Si sono condivise risate, qualche paura, e tanti momenti di attenzione attiva. Bambini piccoli fuori, ma con la capacità di reagire e assumersi qualche responsabilità, dimostrando attenzione e partecipazione. Con il coinvolgimento degli insegnanti e dei genitori, l’esperienza è diventata anche un punto di riferimento sociale. Chi ha organizzato lo evento ha ribadito l’importanza di costruire cittadini informati e pronti a supportare, nei limiti delle loro possibilità, le azioni di soccorso in situazioni di crisi.
La rete di supporto tra volontari, forze dell’ordine e associazioni
L’esercitazione del 2025 ha visto la presenza e la collaborazione di diversi corpi e associazioni. Oltre alla Protezione civile di Vaprio, si sono coinvolti gruppi della provincia, come quelli di Pozzo d’Adda e Trezzo, e le forze dell’ordine. Polizia locale, i carabinieri della stazione e della compagnia di Pioltello hanno fornito supporto logistico e operativo durante tutta la manifestazione. Anche la Croce rossa di Sesto San Giovanni ha partecipato con personale specializzato, mentre il gruppo sommozzatori di Treviglio ha mostrato le proprie competenze con dimostrazioni tecniche, che però non sono mancate di stimolare la curiosità dei più piccoli.
Il ruolo delle associazioni genitori è stato importante come esempio di collaborazione nei momenti di crisi. I volontari raccontano di aver vissuto una esperienza intensa, con conferme importanti che vanno oltre il singolo evento, aprendo invece percorsi di formazione e attenzione continua. La presenza delle famiglie ha garantito un sottofondo di fiducia, mentre gli insegnanti hanno seguito da vicino ogni fase, sostenendo i bambini e gestendo le criticità. Il gruppo Protezione civile, con 18 tute gialle attive sul campo per tutta la durata delle attività, ha dimostrato organizzazione e tenacia, elementi indispensabili in questi scenari simulati ma sempre credibili.