La triennale di milano apre al pubblico dal 13 maggio al 9 novembre 2025 “inequalities“, la 24ª esposizione internazionale dedicata alle disuguaglianze su scala globale. L’evento si sviluppa tra mostre, installazioni e progetti nazionali per raccontare fratture economiche, ambientali, culturali e sociali. L’opera simbolo accolta all’ingresso è una balenottera azzurra in cartapesta a grandezza naturale, destinata a sgretolarsi per rappresentare l’urgenza dei temi trattati.
La balenottera azzurra, simbolo visivo e poetico dell’esposizione
All’esterno della triennale di milano si staglia una grande scultura di balenottera azzurra realizzata da jacopo allegrucci. L’opera, costruita in cartapesta e a grandezza naturale, è pensata per deteriorarsi lentamente, frammentandosi sotto gli agenti atmosferici come sole, pioggia e vento. Questa scelta riflette un’immagine drammatica e toccante degli effetti dei cambiamenti climatici, la scomparsa delle specie e l’ingiustizia ambientale. La balenottera diventa così una soglia visiva che introduce i visitatori ai temi dell’esposizione “inequalities“, accendendo la riflessione già dal varcare l’ingresso.
L’opera evoca un senso di fragilità e trasformazione, un monito concreto legato alla crisi ambientale. La natura effimera del materiale sottolinea come questi problemi non siano distanti o astratti, ma si manifestino in un presente che si consuma davanti ai nostri occhi. L’effetto poetico conferisce corpo a concetti complessi, stimolando emozioni direttamente connesse al disastro ecologico e sociale. Nel contesto della triennale, la balenottera rappresenta un punto di partenza forte e immediato per tutto ciò che segue all’interno delle sedi espositive.
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Il tema centrale: le disuguaglianze come sfida globale
“Inequalities” si propone di esplorare un tema cruciale e attuale. Si tratta di una sfida che tocca molti aspetti delle società contemporanee: economici, ambientali, culturali, etnici, di genere e geografici. Questi divari non riguardano solo distinzioni materiali ma anche relazioni di potere e accesso differenziato alle risorse. La mostra si colloca così come la conclusione ideale di una trilogia di eventi organizzati dalla triennale negli ultimi anni. Dopo “broken nature” nel 2019, incentrata sulla sostenibilità , e “unknown unknowns” del 2022 dedicata all’universo scientifico, il 2025 accende i riflettori sulle disuguaglianze a livello globale.
L’esposizione si presenta come un progetto collettivo che intende raccontare questi scarti con mezzi diversi. Tra mostre, installazioni e padiglioni nazionali emerge la volontà di confrontare diverse prospettive e discipline. Non solo una denuncia, ma anche una raccolta di sguardi e narrazioni che mettono in luce le radici della disparità e le possibili strade per affrontarla. Le disuguaglianze diventano così il filo rosso che collega ambiti diversi, dalla città fino alla salute, passando per questioni culturali.
Una struttura diffusa e multiforme con oltre 300 artisti da 73 paesi
L’esposizione si estende su 7.500 metri quadrati e include 10 mostre, 8 progetti speciali e una ventina di padiglioni nazionali. Sono coinvolti 341 autori e autrici provenienti da 73 paesi, con il coordinamento di 28 curatori. Questo rende “inequalities” un appuntamento di respiro internazionale, che mette in dialogo differenti linguaggi artistici e culturali. Gli allestimenti sono stati realizzati da sei studi, tra cui Abnormal, GISTO e Midori Hasuike, che hanno curato una messa in scena capace di accogliere e valorizzare contenuti così variegati.
Questa dimensione globale non è casuale, perché vuole offrire una fotografia ampia e variegata delle disuguaglianze, senza limitarsi a un’unica regione o esperienza. La triennale conferma il suo ruolo di evento permanente riconosciuto dal Bureau International des Expositions , che assegna al presidente Stefano Boeri il ruolo di Commissario generale. Il coinvolgimento di tante voci e territori arricchisce il racconto, offrendo spunti di riflessione che vanno dalle questioni locali fino alle crisi planetarie.
Protagonisti e focus su architettura, arte e scienza
Tra i nomi illustri che partecipano all’edizione figurano figure riconosciute nel campo dell’architettura, dell’arte e della cultura. Norman Foster, premiato con il Pritzker Prize, guida un progetto espositivo incentrato sulla crisi abitativa mondiale. All’interno di questo, vengono presentati due modelli in scala reale di shelter, pensati per emergenze abitative come gli slums in india oppure insediamenti per rifugiati. Il lavoro punta a mostrare soluzioni concrete per spazi abitativi temporanei e difficili.
Accanto a lui, curatori e artisti come Beatriz Colomina, Mark Wigley, Hans Ulrich Obrist, Theaster Gates e Amos Gitai portano contributi rilevanti da fronti diversi. Le loro opere e installazioni affrontano questioni che spaziano dal rapporto tra spazio e corpo, fino agli effetti sociali delle scelte politiche e culturali. L’idea è far dialogare architettura, arte e scienza come strumenti per cogliere e spiegare le molteplici facce delle disuguaglianze.
Questa edizione dimostra così come le arti visive possano rappresentare un mezzo di indagine, ma anche un veicolo di comunicazione potente e immediato. L’attenzione sulla progettazione di spazi abitativi riflette inoltre la stretta connessione tra habitat e condizioni sociali. Le mostre diventano punti di vista da cui si mettono a fuoco problemi urgenti come la casa, la mobilità , e l’accesso alle risorse primarie.
L’approccio sociale e multidisciplinare al tema delle disuguaglianze
Stefano Boeri ha spiegato che l’esposizione affronterà le disuguaglianze da molteplici angolazioni, includendo città , spazi, corpi e vite. Si parlerà di ghetti e guerre, ma anche di politiche e idee in grado di trasformare le differenze in occasioni di confronto e crescita. Il progetto vuole suggerire riflessioni più che fornire risposte definitive. Per la prima volta cinque università milanesi collaborano con la triennale: università statale, bicocca, bocconi, cattolica e politecnico.
Oltre a queste realtà accademiche, partecipano diverse istituzioni di livello internazionale, tra cui princeton, columbia, serpentine gallery e arctic center. Anche la fondazione irccs ca’ granda ospedale maggiore policlinico prende parte, sottolineando il legame diretto tra disuguaglianze e questioni legate alla salute pubblica. La dimensione sociale viene quindi affrontata in modo ampio, integrando contributi scientifici, culturali e medici.
L’attenzione verso la multidisciplinarietà arricchisce il discorso e lo rende più realistico, offrendo chiavi di lettura differenti e per questo più efficaci. La presenza di soggetti con competenze diverse serve anche a far emergere nodi critici difficili da rappresentare in modo univoco. Questo lavoro collettivo indica come le disuguaglianze siano fenomeni complessi da riconoscere e modificare.
L’inaugurazione con ospiti e assegnazione dei bee awards
La cerimonia di apertura si è tenuta il 13 maggio 2025 a milano, con discorsi di figure istituzionali e accademiche di primo piano. Sono intervenuti il vicepresidente del consiglio antonio tajani, il sindaco di milano giuseppe sala, la rettrice del politecnico donatella sciuto e il premio nobel per l’economia michael spence. L’evento è stato anche l’occasione per assegnare i bee awards, che premiano progetti e padiglioni di particolare rilevanza all’interno dell’esposizione.
Tra i riconoscimenti figurano il lavoro “due facce della stessa moneta” , il padiglione del libano con “e dal mio cuore soffio baci al mare e alle case” e il padiglione di porto rico intitolato “habÃa una vez y dos son tres“. Questi premi valorizzano contributi capaci di raccontare in modo originale e pregnante aspetti legati alle disuguaglianze.
Dimitri s. kerkentzes, segretario generale del BIE, ha definito “inequalities” un momento importante per esplorare non solo i divari esistenti, ma anche le possibili strade per costruire un futuro più equo e inclusivo. L’esposizione si conferma così come uno spazio di dialogo e confronto con il presente, offrendo un palcoscenico internazionale per temi che riguardano ognuno direttamente. Le visite sono aperte fino al 9 novembre 2025; per informazioni e orari, triennale.org resta il punto di riferimento ufficiale.