Un evento speciale a Saronno mette in campo atleti paralimpici e lavoratori per raccontare la disabilità con una nuova energia.
Il 27 aprile 2025, negli spazi dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Saronno , si è svolto un torneo di Tennistavolo Davvero Fuori dal comune. A organizzarlo sono state le Aree Collocamento Mirato E Politiche Attive di Umana, insieme alla cooperativa sociale Spazio Aperto. L’obiettivo? Usare lo sport come chiave per affrontare il tema della disabilità nel mondo del lavoro, ma da una prospettiva fresca e coinvolgente.
In campo non solo atleti paralimpici, ma anche 44 dipendenti provenienti da diverse aziende del territorio. Tra queste Ovs, Rps Riello e Daiichi Sankyo. Una sfida che ha messo a confronto campioni del Tennistavolo Paralimpico con lavoratori comuni, creando un’occasione unica per riflettere sull’inclusione.
Quando lo sport si fa veicolo di cambiamento per la disabilità
Gli atleti protagonisti sono quelli dell’Asd Tennistavolo Saronno, freschi vincitori dei Campionati Italiani Paralimpici disputati a Terni. La loro presenza ha dato all’evento un valore aggiunto: non solo abilità tecniche ma anche un messaggio forte sulla capacità delle persone con disabilità di eccellere nello sport e nella vita professionale.
Le 44 persone coinvolte nelle squadre aziendali hanno vissuto una sfida “impari” ma ricca di significato. Non si trattava solo di vincere o perdere, ma soprattutto di mettersi in gioco, imparare a conoscere l’altro e abbattere pregiudizi attraverso il confronto diretto.
L’iniziativa fa parte del programma “Game on: Inclusion Days”, promosso da Umana nell’ambito del progetto Inclusive Mindset. Si tratta di una serie di eventi interaziendali pensati proprio per sensibilizzare sul tema dell’inclusione lavorativa attraverso attività sportive e momenti condivisi.
Questa formula punta a far capire alle imprese che includere significa valorizzare talenti diversi e creare ambienti dove ogni persona può esprimersi al meglio.
Le parole degli organizzatori: inclusione come valore concreto e quotidiano
Manuela Pioltelli, responsabile Area Collocamento Mirato di Umana, ha commentato così l’esperienza: “È stata una sfida emozionante e divertente. I dipendenti si sono confrontati con campioni paralimpici prestigiosi ma il vero valore sta in quello che porteranno dentro le loro comunità lavorative”.
Ha aggiunto che questa esperienza rappresenta “un cambio di prospettiva” sia per le persone con disabilità inserite in azienda sia per i colleghi con cui lavorano ogni giorno. “Una grande lezione – ha detto – non solo sull’inclusività ma anche sull’umiltà”.
Andrea Serpi, disability manager della cooperativa Spazio Aperto, ha sottolineato invece l’importanza dello sport come linguaggio universale: “Di disabilità si può parlare in tanti modi. Noi abbiamo scelto lo sport perché trasmette leggerezza e divertimento ma anche abilità tecnica allenata”.
Perché eventi come questo fanno davvero la differenza
Iniziative come quella svoltasi a Saronno dimostrano quanto sia potente usare strumenti diversi dal solito per parlare di temi sociali importanti. Lo sport diventa così metafora della vita reale: serve allenamento, passione e rispetto reciproco.
Coinvolgere direttamente i dipendenti delle aziende crea un impatto più profondo rispetto alle classiche campagne informative o ai corsi formativi tradizionali. Qui si sperimenta concretamente cosa significa mettersi nei panni degli altri.
Il messaggio è chiaro: ogni persona può portare valore aggiunto al proprio ambiente se trova spazio per esprimersi liberamente senza barriere o pregiudizi.
Questo torneo è stato molto più che una semplice gara; è stato un passo avanti verso luoghi di lavoro più inclusivi dove la diversità diventa forza reale. E chissà che altre città italiane non seguano presto l’esempio innovativo nato nel cuore della provincia Varesina!