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Un patto in dieci punti per difendere la sanità pubblica e rilanciare il ssn in italia

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A Milano è stato presentato un manifesto firmato da oltre 140 realtà della società civile che chiede misure concrete per la sanità pubblica italiana. Questo documento mira a contrastare il declino del servizio sanitario nazionale e a bloccare gli effetti dell’autonomia differenziata sul sistema sanitario. Il progetto contiene dieci punti chiave per garantire equità, universalità e sostenibilità delle cure in tutto il paese.

Il manifesto della società civile per un sistema sanitario equo e sostenibile

Il manifesto, intitolato “Non possiamo restare in silenzio. La società civile in difesa della sanità pubblica”, elenca richieste precise per il rilancio del ssn. Innanzitutto, sottolinea la necessità di un finanziamento adeguato e regolare, senza tagli né ritardi che possano compromettere l’accesso alle cure. I firmatari puntano poi al potenziamento del personale sanitario, aumentandone sia i numeri che le condizioni economiche per evitare la fuga dei professionisti verso il settore privato o l’estero.

Gestione dei fondi sanitari integrativi

Un altro punto riguarda la gestione dei fondi sanitari integrativi. Il manifesto invita a orientare risorse e servizi in modo da prevenire disuguaglianze e tendenze che favoriscono gli interessi privati, mantenendo il controllo pubblico come linea guida. Nella stessa linea rientra la riorganizzazione delle cure primarie, che dovrebbero assumere un ruolo centrale grazie a distretti sociosanitari e case della comunità più strutturati e capillari.

Riforma della non autosufficienza e governance farmaceutica

Il documento indica come priorità l’attuazione della riforma per la non autosufficienza che punta a favorire l’assistenza domiciliare e a rafforzare la gestione pubblica del settore. Saranno queste le basi sulle quali ricostruire un sistema che tenga conto dei bisogni crescenti legati al progressivo invecchiamento della popolazione.

Governance dell’assistenza farmaceutica

Altri elementi chiave riguardano la governance dell’assistenza farmaceutica. Si richiede una revisione del prontuario terapeutico nazionale attraverso un comitato indipendente istituito presso l’Aifa, per assicurare la qualità e l’efficacia dei farmaci disponibili nel servizio pubblico. Questi interventi sono necessari per eliminare sprechi e garantire un uso più razionale delle risorse.

Esclusione della sanità dall’autonomia differenziata e garanzia dei livelli essenziali

Uno dei temi più delicati sollevati è l’esclusione della sanità dall’autonomia differenziata. Infatti, il manifesto oppone questa misura perché creerebbe disparità tra le regioni, contraddicendo il principio dell’universalità del servizio sanitario nazionale. A tal fine si chiede inoltre la garanzia dei livelli essenziali di assistenza in tutta Italia, con risorse certe e sistemi perequativi che bilancino le differenze territoriali.

Il documento richiama anche un ruolo più deciso del Parlamento italiano nella tutela della sanità pubblica e nella difesa dei diritti universali alla salute. Attraverso controlli e leggi, il parlamento dovrebbe impedire provvedimenti che possano intaccare la coesione del sistema e assicurare una visione nazionale e inclusiva.

Un’inversione culturale sulla salute come diritto universale

Durante la presentazione, Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri, ha evidenziato l’importanza di investire nella formazione dei dirigenti sanitari. Propone infatti l’istituzione di una scuola superiore di sanità per formare figure capaci di gestire le complessità del servizio, mentre sottolinea che per trattenere medici e infermieri occorre aumentare gli stipendi, un punto cruciale considerati i recenti casi di fuga dal settore pubblico.

Spostare il focus sulla salute come diritto universale

Don Virginio Colmegna, presidente di Prima la Comunità, ha insistito sull’esigenza di una vera svolta culturale. Serve spostare il focus dalla semplice sanità alla salute intesa come diritto universale. Mentre aumentano le spinte verso la privatizzazione, rafforzare il servizio pubblico e integrare l’offerta sanitaria con quella sociale rappresenta una questione centrale. Ha ricordato che le politiche sanitarie si intrecciano strettamente con quelle sociali e non si possono considerare in isolamento.

La proposta in dieci punti, nata dalla collaborazione di numerose associazioni e gruppi civili, vuole porre una base concreta di lavoro per rilanciare e difendere il servizio sanitario nazionale dalle minacce attuali. Il documento, presentato in una sede storica come la ACLl di Milano, segna un momento di mobilitazione di diverse realtà a favore di un tema che coinvolge tutti i cittadini italiani.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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