Il cinema italiano si arricchisce di una nuova voce con “L’arca”, opera prima del regista Giorgio Caporali, che porta sullo schermo una storia ispirata a fatti reali. Il film narra le vicende di un giovane migrante africano, giunto clandestinamente in Italia, che dopo aver affrontato la dura realtà europea decide di tentare il ritorno verso la sua terra d’origine. Questa pellicola affronta temi come l’amicizia, la fuga e la ricerca di senso attraverso uno sguardo diretto sulle difficoltà dell’immigrazione contemporanea. Dal 21 luglio sarà visibile nelle sale di venti città italiane.
La trama al centro della narrazione: amicizia, fuga e desiderio di tornare in africa
La vicenda segue due giovani ventenni che intrecciano le loro storie in modo profondo e complesso. Martin è un ragazzo insofferente alle regole sociali tradizionali; Ryan è un giovane migrante africano segnato dalla delusione nei confronti dell’Europa che ha trovato lontana dai suoi sogni iniziali. A questi si aggiunge Beatrice, amica fedele di Martin, pronta a supportarli nel progetto ambizioso: restaurare una vecchia barca a vela per tentare il viaggio verso l’Africa.
Il racconto evolve da un semplice piano per fuggire da problemi personali o esistenziali verso situazioni imprevedibili che mettono alla prova le scelte dei protagonisti e i motivi profondi delle loro azioni. La dinamica tra i personaggi evidenzia tensioni emotive ma anche solidarietà umana nel contesto difficile dell’esistenza migratoria.
Il cast e le componenti tecniche dietro l’artefatto cinematografico
“L’arca” vede protagonisti giovani attori emergenti accanto ad interpreti con esperienza consolidata nel panorama italiano. Francesco Venerando interpreta Martin al suo debutto sul grande schermo; Malich Cissé veste i panni del migrante Ryan dopo ruoli importanti come in “Siccità” o “La vita davanti a sè”. Sabrina Martina completa il trio principale dando corpo alla figura solidale di Beatrice.
Nel cast figurano anche Pietro De Silva , Maurizio Di Carmine, Azzurra Martino insieme ad altri nomi noti come Claudio Spadaro e Tommaso D’Ettore.
Sul fronte tecnico spiccano la fotografia curata da Dario Germani capace di catturare atmosfere dense ed evocative; il montaggio affidato a Lorenzo Fanfani garantisce ritmo alla narrazione mentre Davide Di Francescantonio compone musiche originali intense ed emozionanti arricchite da brani aggiuntivi firmati da Massimo Macera, Stefano Petrone, Fabrizio Belli e David Cerquetti.
Ambientazione romana tra porto e città: location simboliche per un racconto reale
Le riprese si sono svolte principalmente tra Roma e Civitavecchia offrendo scenari concreti capaci d’incorniciare perfettamente la storia narrata. Questi luoghi rappresentano non solo spazi geografici ma punti simbolici della migrazione, dove approdi marittimi incontrano dinamiche urbane complesse legate all’integrazione sociale.
Roma con i suoi quartieri popolari fa da sfondo agli intrecci umani mentre Civitavecchia offre immagini fortemente legate al mare, elemento centrale nella trama visto nella costruzione della barca destinata al viaggio verso l’Africa. L’ambientazione contribuisce così ad amplificare quel senso d’attesa mista a inquietudine tipico delle persone sospese fra due mondi diversi.
Distribuzione nelle sale italiane: dal 21 luglio venticinque città ospitano “l’arca”
“L’arca” arriva nelle sale italiane grazie alla distribuzione curata dalla World Movies, disponibile dal 21 luglio prossimo su almeno venticinque schermi sparsi sul territorio nazionale. La scelta mira a raggiungere pubblichi diversificati sensibilizzando spettatori su tematiche spesso trattate superficialmente ma qui presentate attraverso uno sguardo autentico.
Questa uscita rappresenta inoltre una vetrina importante per Giorgio Caporali, regista emergente reduce dall’esperienza positiva con cortometraggi premiati nei festival nazionali ed internazionali come “La tragedia” candidato ai David di Donatello.
Con questo film Caporali propone uno sguardo diretto sulla realtà contemporanea fatta non solo d’immigrazione ma anche degli effetti psicologici che essa produce sulle nuove generazioni costrette spesso ad abbandonare ideali nati altrove per confrontarsi con crisi interiorie socialiconcreti.