Un uomo di 53 anni, residente a Gubbio e di origine albanese, è stato fermato dai carabinieri per aver tenuto prigionieri la sua ex moglie e i due figli minorenni, di 7 e 11 anni, sottoponendoli a violenze fisiche. La vicenda, collegata a una segnalazione internazionale, ha portato a un arresto notturno nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Perugia.
Operazione Congiunta Italia-albania per rintracciare la famiglia sequestrata
L’intervento nasce da informazioni scambiate tra la rete consolare albanese e le autorità italiane, dopo che in Albania era emersa la notizia di una donna trattenuta con la forza insieme ai figli in Italia. La ex moglie del 53enne, una 42enne residente in Albania, e i bambini vivono abitualmente in Albania. Secondo quanto emerso, l’uomo li avrebbe richiamati in Italia con un pretesto e poi avrebbe impedito loro di lasciare il territorio. Dopo la segnalazione arrivata al dipartimento della Pubblica sicurezza a Roma, si sono attivate le indagini coordinate dai carabinieri di Gubbio.
L’azione dimostra un’efficace collaborazione tra i servizi di cooperazione internazionale di polizia, che ha permesso di localizzare velocemente la famiglia sequestrata. Sono state raccolte informazioni sul luogo dove la donna e i figli venivano trattenuti contro la loro volontà, e in breve tempo sono scattate le ricerche.
Arresto in flagranza e liberazione della donna e dei bambini
I carabinieri hanno intercettato il 53enne mentre guidava un’auto con a bordo la ex moglie e i figli. La scena ha mostrato immediatamente segni di disagio e paura: la donna e uno dei bambini, seduti dietro, hanno chiesto aiuto. L’uomo aveva confiscato passaporti e telefoni cellulari, bloccando qualsiasi tentativo di contatto esterno o fuga. Questo ha evidenziato la natura forzata della loro permanenza nell’abitacolo e nel territorio.
La rapida azione dei militari ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Dopo aver fermato il veicolo, la madre e i minori sono stati accompagnati in un luogo protetto dove possono ricevere assistenza, mentre l’uomo è stato trasferito nel carcere di Perugia.
Dinamica e dettagli delle violenze subite dalla famiglia
L’indagine ha ricostruito che il 53enne ha messo a punto un inganno per attirare la ex famiglia in Italia, facendo volare la mamma e i due bambini da Tirana a Perugia lo scorso 30 luglio. Una volta arrivati, ha impedito loro di tornare in Albania e ha usato minacce e violenze fisiche per costringerli a restare. Oltre al sequestro di persona, è stato contestato anche il possesso illecito di un coltello, strumento con cui probabilmente ha alimentato il clima di intimidazione.
Le forze dell’ordine impiegate hanno raccolto indizi validi per sostenere che la donna e i figli fossero privati della libertà personale all’interno dell’abitazione e mentre si spostavano con l’ex marito. Il rapido intervento ha messo fine a un grave episodio di maltrattamenti familiari.
Ruolo della Procura di Perugia e risposta delle autorità locali
La Procura di Perugia ha seguito l’intera operazione, coordinando forze dell’ordine e servizi di polizia per il buon esito dell’arresto in flagranza. Il magistrato di turno ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, segnalando la gravità dei fatti e il rischio di recidive.
Contemporaneamente sono stati predisposti supporti adeguati per proteggere la ex coniuge e i bambini, collocandoli in una struttura sicura. L’attenzione degli enti locali rimarrà alta per garantire sostegno psicologico e assistenza legale alla vittima e ai minori.
L’episodio mette in luce la serietà con cui le autorità affrontano casi di violenza domestica e sequestro di persona, specie quando coinvolgono minorenni e attraversano confini nazionali.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Serena Fontana