Una famiglia con quattro bambini, proveniente dalla striscia di Gaza, ha trovato rifugio in Umbria. Lo ha reso pubblico la presidente della Regione, Stefania Proietti, nel corso di un intervento in Assemblea legislativa regionale. Questo evento segna un passaggio concreto e delicato in un contesto globale di tensioni crescenti. Le difficoltà legate al conflitto in Medio Oriente continuano a colpire migliaia di civili, e la scelta dell’Umbria di accogliere questa famiglia si inserisce in una volontà di solidarietà e protezione diretta.
Accoglienza riservata e situazione della famiglia arrivata da Gaza
La presidente Proietti ha sottolineato che l’arrivo della famiglia palestinese in Umbria è stato tenuto lontano dai riflettori, proprio per tutelare la loro privacy e sicurezza. Questa famiglia è tra le ultime rimaste a essere riuscite a lasciare Gaza dopo l’escalation di violenza dovuta alla guerra con l’Iran. La decisione di ospitarli si basa su un vincolo di responsabilità: lo Statuto regionale e le leggi italiane impongono l’impegno a sostenere chi cerca protezione in situazioni di pericolo. Questi nuclei familiari portano con sé storie di sofferenza e la necessità di supporto immediato, e l’Umbria si impegna a garantire loro assistenza e accoglienza.
Il compito di proteggere queste persone significa aprire spazi concreti di aiuto, dalla sistemazione abitativa all’assistenza sanitaria e scolastica per i bambini. Un lavoro di rete con enti locali, associazioni e volontariato si mobilita in modo discreto ma efficace per accompagnare la famiglia in un percorso di ricostruzione. La precisione nel nascondere l’arrivo dal clamore pubblico serve anche a evitare pressioni o rischi che spesso possono derivare dalla visibilità mediatica, oltre a tutelare la famiglia da eventuali ripercussioni.
Appello politico per il riconoscimento dello stato palestinese e corridoi umanitari
Proietti ha posto l’attenzione sulla necessità che l’Italia compia un passo politico decisivo: riconoscere la Palestina come stato. Tale riconoscimento permetterebbe di attivare corridoi umanitari in modo stabile e riconosciuto a livello internazionale. Il legame con il Vaticano svolge un ruolo diplomatico importante, dato che la Santa Sede ha già riconosciuto ufficialmente la Palestina dal 2015. Questa circostanza può esercitare una certa influenza nel governo italiano, soprattutto ora che la premier Giorgia Meloni si è espressa contro le azioni militari che colpiscono la popolazione civile.
L’appello della governatrice segnala la necessità non solo di un impegno umanitario, ma di una strategia politica che affronti le radici del conflitto e favorisca la tutela dei diritti di chi vive nell’area. La presenza di un’attività diplomatica robusta potrebbe prevenire nuove escalation di violenza attraverso il dialogo e la mediazione internazionale. Il riconoscimento del diritto di esistenza della Palestina servirebbe, secondo Proietti, anche a definire percorsi di pace concreti e sicuri, uno scenario sempre più difficile in Medio Oriente.
Posizione dell’Umbria sui rapporti con Israele e iniziative per la cooperazione militare
L’Umbria ha mantenuto nel tempo rapporti con la Palestina anche tramite gemellaggi tra città, confermando un legame culturale e sociale con quel territorio. La regione non ha invece rapporti commerciali diretti con Israele da interrompere, il che riporta il dibattito prevalentemente sul piano umano e politico. La presidente ha fatto sapere che porterà la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni, con l’obbiettivo di ottenere una presa di posizione netta sull’interruzione di ogni cooperazione militare con Israele.
L’attacco recente alla chiesa cattolica ha colpito profondamente l’opinione pubblica regionale, rafforzando la richiesta di mettere una parola fine alla violenza. Le azioni contro le comunità civili e luoghi simbolici sono crudeli episodi di un conflitto che ha bisogno di una svolta, altrimenti le vittime continueranno a crescere. Le istituzioni umbre chiedono infatti di rinunciare a qualsiasi sostegno militare che alimenti questa spirale senza fine.
Approvazione in assemblea legislativa di una mozione per l’assistenza umanitaria
L’Assemblea legislativa regionale ha approvato con ampia maggioranza una mozione presentata dai consiglieri Fabrizio Ricci e Maria Grazia Proietti. Il documento impegna la Regione a promuovere assistenza urgente alla popolazione di Gaza, privilegiando l’accesso attraverso corridoi umanitari riconosciuti. Questo gesto politico conferma la volontà di non fermarsi alla semplice accoglienza, ma di agire per sostenere più persone possibili in fuga dalle zone di conflitto.
La mozione sancisce anche la richiesta di interrompere ogni rapporto di cooperazione militare con Israele, spostando l’attenzione su misure concrete che possano frenare la guerra e ridurre le sofferenze. È un passo che testimonia l’interesse delle istituzioni umbre a far sentire la propria voce in un tema così delicato, collocandosi in un dibattito nazionale e internazionale che non accenna a fermarsi. Resta da vedere quale sarà la risposta delle altre Regioni e dello Stato alle sollecitazioni provenienti dall’Umbria in questa fase di crisi.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Serena Fontana