Le aree umbre devastate dal sisma del 2016 cercano nuove strade per rilanciare l’economia e la vita sociale. Un incontro pubblico tenutosi nella sede di Perugia della Camera di commercio dell’Umbria ha messo al centro il ruolo del turismo, dello sport e della cultura come strumenti chiave per ricostruire i territori. L’evento si è svolto nell’ambito del “Programma unitario di intervento per le aree colpite dal sisma”, con l’obiettivo di definire strategie concrete e condivise.
Il contributo della camera di commercio di Perugia al rilancio del turismo e delle imprese in Umbria
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di passare dalle parole ai fatti. Ha evidenziato che non servono slogan ma una regia operativa capace di dare risposte reali a chi vive nei comuni colpiti dal terremoto. La Camera intende sostenere le imprese locali ascoltando amministratori e operatori economici, valorizzando progetti nati sul territorio.
Tratto da ansa.it.
Mencaroni ha richiamato l’importanza delle interazioni tra istituzioni pubbliche, imprenditori e comunità locale come motore indispensabile per lo sviluppo. Ha spiegato che il compito dell’ente camerale è snellire procedure burocratiche eliminando passaggi inutili così da accelerare i tempi dei progetti. Questa agilità progettuale deve però mantenere un carattere condiviso tra tutti gli attori coinvolti.
Il presidente ha ringraziato gli amministratori presenti definendo la loro determinazione fondamentale: vogliono trasformare la fase post-sisma in un’occasione concreta per lo sviluppo territoriale attraverso iniziative che partono dal basso ma trovano supporto istituzionale.
Umbria: un hub strategico per il turismo culturale e l’ innovazione digitale in Italia
Stefania Proietti, presidente della regione Umbria, ha descritto questa terra come “la chiave mediana d’Italia” sotto diversi punti vista: geografico ma anche culturale e sociale. Questa identità può diventare elemento attrattivo se accompagnata da infrastrutture moderne soprattutto nel campo digitale.
Proietti ha ricordato che secondo dati aggiornati dalla Camera di commercio l’Umbria sta migliorando rapidamente la propria connettività internet su tutto il territorio regionale. Questo progresso tecnologico rappresenta un’infrastruttura invisibile ma decisiva per chi vuole vivere o investire nelle zone interne segnate dal sisma.
La governatrice ha insistito sull’importanza della digitalizzazione quale elemento centrale perché giovani possano restare o tornare a vivere in queste aree offrendo lavoro dignitoso oltre a servizi essenziali ed elevata qualità della vita. In questo senso internet veloce diventa sinonimo anche libertà nelle scelte personali oltre che vantaggio competitivo nell’attrarre nuovi residenti o attività produttive.
Infine Proietti ha indicato tre leve fondamentali capaci non solo rigenerare economicamente ma anche socialmente questi territori: turismo lento legato alla natura e ai borghi storici; attività sportive diffuse; imprese culturali radicate nel tessuto locale con capacità attrattiva nazionale ed internazionale.
Guido Castelli sulla ricostruzione post – sisma in Umbria: rigenerazione sociale e sviluppo del turismo regionale
Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione post-sisma in Umbria, si è concentrato sulla sfida più ampia rispetto al semplice recupero degli edifici danneggiati dai terremoti del 2016-17. Per lui infatti va costruita una nuova rete fatta non solo da muri solidi ma soprattutto da legami sociali fortificati ed opportunità economiche concrete.
Castelli vede nell’Umbria un laboratorio attivo dove sperimentare modelli innovativi capaci favorire coesione sociale insieme allo sviluppo economico. Questo processo riguarda ogni aspetto: dall’inclusione delle comunità locali all’apertura verso nuovi investimenti fino al rafforzamento dei servizi pubblici.
Secondo il commissario perdere questa occasione significherebbe vanificare anni importanti dedicati alla rinascita dopo una tragedia naturale. L’obiettivo resta quindi quello creare condizioni favorevoli affinché persone, aziende, enti pubblici lavorino insieme superando divisioni tradizionali.
In questo contesto gli interventi devono andare oltre l’emergenza strutturale puntando a costruire basi solide su cui far crescere futuro sostenibile fatto non solo mattoni, bensì relazioni durature fra cittadini, istituzioni ed economia locale.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Rosanna Ricci