Il progetto Safe si pone l’obiettivo di rispondere alle necessità sanitarie e sociali dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in Umbria, con particolare attenzione ai minori stranieri non accompagnati. Attraverso una rete coordinata di servizi, si cerca di offrire sostegno a chi si trova in condizioni di vulnerabilità fisica e psicologica all’interno dei centri di accoglienza regionali.
Presentazione e obiettivi principali del progetto safe in Umbria
Il progetto triennale Safe è stato presentato nella sede di Palazzo Donini a Perugia e intende creare un modello di collaborazione stabile tra i servizi sociali e quelli sanitari regionali. Il cuore dell’iniziativa riguarda la gestione integrata e uniforme dei casi riguardanti richiedenti e titolari di protezione internazionale , inclusi i minori stranieri non accompagnati , attraverso servizi dedicati alla loro presa in carico.
Tra i compiti di Safe rientra il potenziamento delle competenze degli operatori sanitari e sociali, grazie a percorsi formativi specifici e a campagne di alfabetizzazione sanitaria rivolte direttamente ai migranti. Questo approccio mira a facilitare l’accesso e la fruizione dei servizi, conoscenze indispensabili per affrontare temi quali screening sanitari e vaccinazioni, spesso poco noti o accessibili per chi si trova in situazione di vulnerabilità.
Per supportare in modo concreto queste attività, sarà istituita un’équipe multiprofessionale dotata anche di mediazione linguistico-culturale. Questo elemento diventa cruciale per superare barriere comunicative e garantirà un supporto più efficace alla popolazione migrante nel territorio umbro.
Finanziamenti, partenariato e ruolo dell’azienda sanitaria locale
Safe è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione per il periodo 2021-2027. Il capofila è l’Usl Umbria 1, che coordina anche i partner coinvolti: Usl Umbria 2, Anci Umbria, Cidis Impresa Sociale ets e Famiglia Nuova Società Cooperativa Sociale. La convergenza tra queste realtà intende dare una risposta integrata alle difficoltà sanitarie e sociali degli Rtpi, evitando interventi frammentati o duplicati.
Secondo Emanuele Ciotti, direttore generale dell’Usl Umbria 1, “si tratta di portare avanti un percorso che integra servizi con la promozione della conoscenza, così da evitare che la popolazione migrante resti esclusa da campagne di prevenzione sanitaria.” Il modello di Safe punta a fondare la risposta sulle esigenze reali, offrendo assistenza mirata e accessibile.
L’integrazione fra operatori sociali e sanitari permette inoltre di potenziare le risposte sui territori dove si concentrano le strutture di accoglienza, facilitando l’apertura di nuovi ambulatori dedicati esclusivamente ai migranti. L’azione delle due Usl umbre si rivolge in particolare a chi manifesta fragilità psichiche e fisiche, un aspetto già espresso dalle statistiche raccolte.
Fragilità psicosociali e necessità di assistenza sanitaria per i migranti umbri
Il dato che quasi il 70% dei richiedenti protezione internazionale e dei minori non accompagnati presenti in Umbria mostra vulnerabilità psico-sociali ha spinto a una revisione dei servizi offerti. Questi soggetti affrontano situazioni di disagio accentuate da esperienze traumatiche legate a viaggi difficili, conflitti o condizioni di precarietà.
Le ripercussioni sul benessere mentale possono tradursi in sindromi psicopatologiche che necessitano di un’attenzione medica e sociale specifica. Il progetto Safe interviene proprio per migliorare la presa in carico e garantire trattamenti adeguati, attraverso ambulatori specializzati e percorsi di cura personalizzati.
Nel 2024 l’Usl Umbria 1 ha assistito più di 100 migranti in ambulatori dedicati e Safe prevede di ampliare questo servizio anche nelle strutture dell’Usl Umbria 2. L’azione congiunta mira a coprire una domanda che si stima in crescita, soprattutto in relazione a fenomeni migratori complessi e all’aumento dei minori stranieri accolti.
Il contesto regionale umbro e la distribuzione degli ospiti nei centri di accoglienza
Alla metà di luglio 2025, in Umbria risultano presenti 2.386 migranti ospitati nelle strutture di prima accoglienza Cas, gestite su base provinciale dalla Prefettura di Perugia e Terni. La maggioranza si trova nelle strutture della Provincia di Perugia , mentre nella Provincia di Terni i numeri sono più bassi .
Nelle strutture di seconda accoglienza Sai, coordinate dai Comuni umbri, si contano 477 richiedenti e titolari di protezione internazionale coinvolti. Qui sono attivi 16 progetti, distribuiti tra categorie ordinarie, minori non accompagnati e un progetto specifico per fragilità con 6 posti totali. I Comuni interessati coprono un’ampia area regionale includendo centri come Perugia, Foligno, Terni e altri.
Le realtà comunali rappresentano un tassello fondamentale per l’implementazione e la gestione dell’accoglienza integrata, coordinandosi con le Usl e gli enti coinvolti nel progetto Safe. Questa rete intende assicurare supporto continuo e risposte adeguate alle esigenze di salute e inclusione dei migranti.
Collaborazione istituzionale e futuro della presa in carico dei migranti vulnerabili in Umbria
Il progetto Safe costituisce un esempio concreto di collaborazione tra strutture sanitarie, enti locali e organizzazioni sociali. Federico Gori, presidente di Anci Umbria, ha sottolineato come “questa sinergia rappresenti un modello replicabile per la gestione delle fragilità emergenti nei contesti territoriali.”
L’approccio integrato del progetto si affianca al nuovo Piano socio sanitario regionale, con cui condivide obiettivi e metodi di intervento. Questa coerenza strategica aumenta la capacità di risposta dell’Umbria alle esigenze della popolazione migrante, specie quella più fragile.
Le azioni di Safe rappresentano una tappa fondamentale per migliorare la qualità dei servizi rivolti ai migranti, con strumenti e risorse pensate per far fronte a criticità spesso complesse. Il lavoro congiunto di Usl, Comuni e partner sociali mantiene alta l’attenzione sulle condizioni di salute e sugli aspetti legati all’inclusione sociale nei centri di accoglienza umbri.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Luca Moretti