Il personale del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria ha completato un percorso di formazione mirato per operare con l’elisoccorso anche nelle ore notturne. L’obiettivo di questo addestramento riguarda l’adeguamento delle capacità tecniche del team per garantire interventi più veloci e sicuri a qualsiasi ora del giorno o della notte. La novità si è concretizzata con il primo atterraggio notturno effettuato all’ospedale di Perugia, evento che rappresenta un passo avanti nel servizio pubblico regionale.
Formazione specializzata per il personale del Soccorso Alpino e Speleologico
Il responsabile del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria , Matteo Moriconi, ha evidenziato l’impegno congiunto del Sasu e della Regione nel creare un piano di addestramento specifico rivolto ai tecnici dell’elisoccorso. Questa formazione ha coinvolto simulazioni e prove pratiche notturne, volte ad affinare le capacità di gestione del velivolo in condizioni di scarsa visibilità e a migliorare le procedure di sicurezza. L’addestramento ha riguardato anche l’aggiornamento dei protocolli di comunicazione tra piloti, operatori a terra e personale medico, elementi fondamentali per il successo delle operazioni di soccorso.
Le tecniche apprese si concentrano sul sapersi muovere rapidamente in territori complessi come le aree montane e collinari interne, dove il tempo di intervento può fare la differenza tra la vita e la morte. Il corso include nozioni specifiche per affrontare le criticità del soccorso in notturna, dall’uso degli strumenti di visione notturna alle strategie per atterrare in spazi ristretti e privi di illuminazione propria. Moriconi ha sottolineato come la formazione non si limiti alla sola guida del velivolo, ma comprenda anche la preparazione fisica e psicologica del personale coinvolto nelle missioni.
Vantaggi per le zone interne e il sistema sanitario regionale
Il primo atterraggio notturno all’ospedale di Perugia non è un evento isolato, ma rappresenta l’inizio di una nuova fase operativa che migliorerà notevolmente le risposte di emergenza in Umbria, soprattutto nelle aree meno accessibili. Queste zone risultano spesso penalizzate dalla distanza e dalla difficoltà di raggiungimento con mezzi tradizionali, rendendo l’intervento tempestivo un problema serio in situazioni critiche.
La possibilità di effettuare soccorsi notturni con l’elisoccorso potenzia in modo significativo la rete d’emergenza regionale, riducendo i tempi di evacuazione dei pazienti verso strutture ospedaliere. Ciò si traduce in un miglior accesso alle cure urgenti, con un impatto diretto sulla sopravvivenza e sulla qualità degli interventi. Moriconi ha messo in luce come questa innovazione possa agevolare soprattutto chi vive o si trova in aree rurali, garantendo un servizio più omogeneo e accessibile su tutto il territorio.
L’ampliamento degli orari di operatività permette di ovviare ai limiti imposti dalla luce naturale, spesso causa di rinvii o difficoltà da parte del soccorso alpino. Così il servizio, scollegato dalle strette finestre temporali diurna, diventa una risorsa attiva per tutta la popolazione regionale, aumentando il livello generale di sicurezza e assistenza.
Impegno della Regione Umbra e del Sasu per il potenziamento dell’elisoccorso
La Regione Umbria ha sostenuto economicamente e logisticamente il programma di formazione ideato dal Sasu per rafforzare le capacità del proprio elisoccorso. Questo investimento ha riguardato non solo l’aggiornamento tecnologico del materiale a disposizione, ma anche la selezione e l’addestramento specifico del personale, con l’obiettivo di raggiungere standard professionalmente elevati e rispondere a scenari d’intervento complessi e variabili.
Moriconi ha rimarcato che l’adozione di nuovi protocolli è frutto di una collaborazione strutturata tra le istituzioni locali e il soccorso alpino. Alla base resta la volontà di assicurare un servizio utile e concreto per il territorio umbro, tenendo conto della sua orografia e delle caratteristiche demografiche. Il metodo adottato prevede una formazione costante, con prove ripetute per mantenere la prontezza operativa del personale, specie in condizioni difficili come quelle notturne.
L’implementazione del volo notturno non nasce da una necessità emergenziale improvvisa, ma da un progetto programmato a medio termine. Infatti, la Regione ha monitorato attentamente tutte le fasi di sviluppo, assicurando che ogni tecnico fosse adeguatamente preparato prima di autorizzare interventi reali in notturna. L’allargamento degli orari operativi rappresenta una risposta concreta alle richieste di sicurezza e tempestività nell’ambito sanitario e del soccorso in montagna.
L’ingresso del Soccorso Alpino Umbro nelle operazioni di emergenza notturna, col primo atterraggio effettuato a Perugia, mostra come la sinergia tra formazione e strumenti adatti possa aumentare la capacità d’intervento in situazioni critiche. Resta fondamentale mantenere alta la preparazione per non perdere efficacia e garantire un servizio di qualità anche nell’oscurità.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Davide Galli