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Perugia, boom di espulsioni: oltre 160 in sei mesi, accompagnamenti alla frontiera triplicati

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A Perugia triplicano gli accompagnamenti alla frontiera e aumentano le espulsioni. - Unita.tv
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La Questura di Perugia ha alzato il tiro contro l’immigrazione irregolare nei primi sei mesi del 2025, con un lavoro coordinato direttamente dalle autorità nazionali. I numeri parlano chiaro: espulsioni in netto aumento e accompagnamenti alla frontiera che crescono a ritmo sostenuto, seguendo le linee del Ministero dell’Interno e le strategie del Governo per rafforzare sicurezza e legalità sul territorio.

Espulsioni in crescita: 169 in sei mesi a Perugia

Da gennaio a giugno 2025 la Prefettura di Perugia ha firmato 169 espulsioni, un dato importante se si considera la popolazione locale e il trend nazionale. Rispetto allo scorso anno c’è stata un’accelerazione evidente, frutto del lavoro congiunto tra forze dell’ordine e prefettura. L’obiettivo è stato chiaro: identificare in fretta chi si trova sul territorio senza documenti validi e predisporre i rimpatri.

Le persone espulse sono quelle senza permesso di soggiorno o coinvolte in situazioni irregolari. Dietro a queste operazioni c’è un piano nazionale contro l’immigrazione clandestina, che a livello regionale si traduce in un impegno concreto con risorse, personale e controlli più serrati.

Ma non è solo questione di numeri. Queste espulsioni segnano una maggiore attenzione alla legalità: lo Stato vuole farsi sentire, sia nelle città che nelle aree di confine, togliendo spazio a chi non ha titolo per restare.

Accompagnamenti alla frontiera: più che triplicati, nuova spinta sui rimpatri

Uno dei dati più significativi riguarda gli accompagnamenti alla frontiera, che sono cresciuti di oltre il 300% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di una svolta nella strategia per rendere più efficaci i rimpatri. Portare direttamente le persone al confine riduce il rischio che tornino subito in Italia senza permesso.

Le forze dell’ordine a Perugia hanno stretto i rapporti con la polizia di frontiera e le autorità competenti, assicurando controlli più rapidi e precisi. Questo ha fatto salire il numero delle espulsioni effettive, con risultati concreti nel corso del semestre.

L’intera azione rientra nelle direttive del Ministero e del Governo, con il sostegno della Presidenza del Consiglio, che punta a fermare i flussi irregolari controllando in modo serrato ingressi e uscite. A Perugia si vede come un lavoro rapido e coordinato possa fare la differenza, con effetti che si riverberano in tutta Italia.

Dietro le quinte: il ruolo politico e istituzionale

A spiegare l’impegno della Questura di Perugia è Emanuele Prisco, sottosegretario al Ministero dell’Interno e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Prisco sottolinea come l’efficacia delle operazioni derivi dalla determinazione con cui le autorità locali hanno messo in pratica le direttive del Governo. Dietro a questo contrasto all’immigrazione clandestina c’è una linea politica netta, guidata dal ministro Piantedosi e sostenuta dalla presidente Meloni.

Secondo il sottosegretario, questo approccio nazionale si traduce in azioni concrete che migliorano sicurezza e ordine pubblico nella vita di tutti i giorni. Fermare l’immigrazione irregolare senza lasciare spazio all’illegalità è uno degli obiettivi chiave fissati a Roma e messi in pratica a Perugia.

Le istituzioni locali, unite a una presenza forte dello Stato, garantiscono che le operazioni rispettino regole e diritti. Questi risultati non sono solo numeri, ma un messaggio chiaro alle comunità locali e un contributo concreto nella gestione dei flussi migratori.

Bloccare le partenze e colpire i trafficanti: la linea del Governo

Il Governo italiano resta concentrato su due fronti: fermare le partenze dai Paesi d’origine e combattere i trafficanti di esseri umani. La lotta contro questi ultimi va di pari passo con le espulsioni e gli accompagnamenti sul territorio. Le operazioni della Questura di Perugia si inseriscono proprio in questo contesto, rafforzando la presenza dello Stato con controlli mirati e interventi tempestivi.

Queste azioni sono fondamentali per frenare i flussi migratori irregolari e tutelare chi è in Italia con documenti in regola. La collaborazione tra polizia, prefettura e autorità di frontiera tiene alta la guardia in tutto il Paese, a partire dai punti di ingresso.

L’obiettivo è colpire le reti organizzate che sfruttano i migranti, rendendo più difficile l’ingresso clandestino e smantellando le strutture dietro ai viaggi irregolari. Il sistema di controllo si basa su monitoraggi costanti e procedure di espulsione certe, che si traducono in risultati concreti.

Quanto fatto a Perugia è un esempio chiaro di questo impegno nazionale, che punta a rafforzare la sicurezza sul territorio e a garantire l’ordine pubblico nel rispetto della legge.

Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Andrea Ricci

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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