La Commissione europea ha deciso di destinare 15 milioni di euro a sostegno della viticoltura in Sudafrica, una scelta che ha suscitato forti reazioni nel settore vinicolo europeo, soprattutto in Italia. Questo intervento arriva mentre il comparto vitivinicolo europeo affronta sfide importanti legate a nuove normative e difficoltà economiche. La decisione è stata definita controversa da esperti e rappresentanti del settore, che ne evidenziano le implicazioni politiche, economiche e culturali.
Le critiche di assoenologi e Riccardo Cotarella alla decisione della Commissione Europea sull’ agricoltura europea
Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi ed enologo umbro noto a livello internazionale, ha espresso un giudizio netto sulla decisione presa dalla Commissione europea. Secondo Cotarella si tratta di un atto “politicamente miope” perché ignora le esigenze attuali dei produttori europei. Dal punto di vista economico la mossa risulta ingiustificabile: investire risorse pubbliche per sostenere un concorrente globale come il Sudafrica può indebolire ulteriormente il mercato interno.
Sul piano morale poi questa scelta danneggia la dignità del lavoro agricolo europeo e trascura l’importanza storica e culturale legata alla produzione vinicola nel continente. L’enologo sottolinea come proprio ora che i produttori europei devono affrontare sacrifici per adeguarsi alle nuove etichette sanitarie – norme pensate per garantire trasparenza ma percepite da molti come penalizzanti – Bruxelles abbia preferito finanziare l’estero anziché rafforzare il proprio sistema produttivo.
Impatto delle nuove normative europee sull’ agricoltura per le aziende italiane ed europee secondo Assoenologi e Riccardo Cotarella
Il comparto vitivinicolo italiano sta vivendo una fase particolarmente delicata dovuta a molteplici fattori: cambiamenti normativi più stringenti, pressione sui costi di produzione e concorrenza internazionale crescente. In questo contesto ogni investimento pubblico dovrebbe concentrarsi sul supporto diretto alle imprese locali per tutelarne competitività e sopravvivenza.
La decisione dell’Unione Europea rischia invece di favorire un concorrente esterno senza considerare gli effetti negativi sulle aziende italiane ed europee già messe sotto stress dalle condizioni attuali del mercato globale. I produttori italiani hanno manifestato indignazione perché vedono in questa scelta non solo una mancanza di tutela ma anche uno scollamento tra istituzioni comunitarie e realtà territoriali concrete.
Assoenologi e Cotarella sollecitano la Commissione Europea a rivedere la decisione sull’ agricoltura con il sostegno delle istituzioni italiane a Bruxelles
Assoenologi si è schierata al fianco dei produttori chiedendo alla Commissione Europea una revisione urgente dell’intervento finanziario destinato al Sudafrica. L’associazione invita inoltre ad avviare un dialogo concreto con i rappresentanti del settore vinicolo per individuare soluzioni condivise che salvaguardino la produzione europea senza rinunciare alla cooperazione internazionale.
Riccardo Cotarella punta anche sull’impegno delle autorità nazionali italiane in particolare sul ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che finora ha mostrato attenzione verso le istanze dei vignaioli italiani nelle sedi comunitarie. Il richiamo riguarda non solo gli aspetti economici ma anche quelli identitari: il vino rappresenta storia cultura paesaggio oltreché fonte occupazionale importante; trattarlo semplicemente come merce rischia di cancellarne valore simbolico profondo.
L’attenzione resta alta nei prossimi mesi mentre si attendono sviluppi su eventuali modifiche o integrazioni alle politiche europee riguardanti il sostegno ai diversi sistemi produttivi nel mondo del vino .
Fonte articolo: ansa.it.
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Davide Galli