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La corte dei conti smentisce il disavanzo sanitario annunciato dalla giunta umbria e chiede il ritiro della manovra fiscale

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La relazione della corte dei conti sul rendiconto generale della regione umbria per l’esercizio 2024 ha messo in discussione le affermazioni ufficiali della presidente proietti e del suo esecutivo riguardo alla situazione finanziaria sanitaria. I consiglieri regionali di opposizione hanno diffuso una nota per chiarire i dati reali emersi dal documento ufficiale, contestando con forza la narrazione adottata dalla giunta regionale. La questione centrale riguarda un presunto disavanzo sanitario di 243 milioni di euro, che avrebbe motivato una manovra tributaria straordinaria approvata nella primavera del 2025.

Il presunto disavanzo sanitario: numeri e realtà secondo la corte dei conti

La giunta regionale aveva comunicato un deficit sanitario pari a 243 milioni di euro, cifra utilizzata come base per varare una manovra fiscale che avrebbe interessato gli anni dal 2025 al 2027. Tuttavia, la corte dei conti ha smentito questo dato definendolo inesatto. Nel rapporto si legge chiaramente che l’impegno reale non era quello indicato pubblicamente ma si attestava su circa 90 milioni iniziali, poi ridotti a circa 34 milioni dopo le verifiche definitive condotte dal tavolo tecnico competente.

Evidenze sulla composizione del disavanzo

I magistrati evidenziano inoltre che i 243 milioni facevano riferimento esclusivamente alle aziende sanitarie e ospedaliere senza considerare gli aspetti positivi derivanti dalla gestione sanitaria accentrata. Di conseguenza quella somma non poteva rappresentare il disavanzo complessivo dell’intero sistema sanitario regionale dell’umbria. La situazione economica era quindi più contenuta e sotto controllo rispetto a quanto sostenuto dalla giunta proietti.

Questa differenza sostanziale tra i dati ufficialmente presentati al pubblico e quelli certificati dagli organi di controllo mette in luce una comunicazione imprecisa o fuorviante da parte degli amministratori regionali.

Implicazioni politiche ed economiche della manovra tributaria imposta

L’opposizione sottolinea come la corte abbia ribadito che sia le risorse derivanti dal payback sia quelle ottenute attraverso premialità avevano già fornito alla regione contezza precisa dello stato delle finanze prima dell’approvazione della manovra fiscale straordinaria. Il quadro finanziario era chiaro agli amministratori ma è stato alterato nell’informazione pubblica.

Questa distorsione ha permesso alla giunta regionale di imporre tasse aggiuntive ai cittadini umbri senza necessità reale legata a un’emergenza economica sanitaria così grave come descritta inizialmente. Le somme raccolte con questa stangata fiscale non sono state vincolate all’ambito sanitario vista anche la bocciatura da parte del consiglio regionale degli emendamenti mirati a garantire tale destinazione delle risorse.

Anche riguardo al payback sui dispositivi medici riferito agli anni dal 2015 al 2018, emerge dalle osservazioni della corte dei conti una contabilizzazione incerta: sono stati iscritti crediti superiori ai fondi realmente disponibili con conseguente assorbimento rilevante delle risorse pubbliche stanziate nel fondo dedicato . Il completamento delle procedure normative nazionali potrà consentire alla regione di sistemare questi aspetti contabili liberando ulteriormente risorse utili per coprire passività finora considerate esagerate o inesistenti.

Dubbi sull’affidamento dell’assessment economico-finanziario esterno

Tra le criticità sollevate nel documento ufficiale vi sono anche rilievi importanti sull’incarico affidato alla società kpmg per valutazioni economico-finanziarie e patrimoniali relative alle attività sanitarie regionali. L’incarico è stato conferito nel febbraio del 2025 tramite deliberazione numero 151 ma presenta “discordanze temporali” rispetto all’attività preparatoria svolta dall’azienda stessa.

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Inoltre emergono dubbi sulla modalità con cui sono stati gestiti i dati sensibili acquisiti durante questo lavoro esterno; questionari sulla riservatezza sollevano interrogativi sulle procedure adottate durante questa fase delicatissima legata all’analisi finanziaria interna. Questo incarico esterno si è sovrapposto alle funzioni ordinarie svolte sia dalla stessa corte dei conti, sia dal tavolo lea presso il ministero dell’economia e finanze.

Criticità sui tempi e trasparenza

Le anomalie individuate rafforzano le critiche rivolte all’esecutivo guidato da proietti soprattutto perché l’operazione avveniva in un momento cruciale per definire lo stato reale delle casse regionali. La trasparenza su queste valutazioni sarebbe stata fondamentale prima di procedere con decisioni così impattanti sul bilancio pubblico umbro.

Richieste politiche dopo la relazione critica della corte

A seguito delle evidenze contenute nella relazione formale, i consiglieri regionali appartenenti all’opposizione hanno chiesto formalmente il ritiro immediato della manovra tributaria approvata a pochi mesi fa. Questa richiesta nasce dall’esigenza di tutelare i cittadini umbri colpiti da aumenti di tasse ingannevoli, basati su dati scientificamente infondati.

Gli esponenti di centrodestra puntano inoltre ad ottenere scuse pubbliche dall’amministrazione regionale, accusandola apertamente di aver presentato informazioni false o distorte allo scopo di potenziare indebitamento e la capacità di spesa senza vincoli precisi verso settori prioritari quali la sanità.

Questo episodio rappresenta uno snodo importante nelle dinamiche politiche umbre dove emerge uno scontro netto tra maggioranza e opposizione dove trasparenza nei numeri fiscali diventa elemento centrale della discussione istituzionale.

Written by
Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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