Il Comune di Terni ha lanciato un allarme sul problema delle polveri ferrose che si diffondono nella frazione di Prisciano, chiedendo l’intervento urgente di più enti e aziende coinvolte. L’attenzione si concentra soprattutto sulle emissioni dello stabilimento Arvedi Ast, che stanno creando disagi all’ambiente urbano e potenziali rischi per la salute dei residenti. La richiesta ufficiale riguarda non solo le imprese in questione, ma anche gli enti di controllo regionali e sanitari.
Diffida ufficiale del sindaco di Terni per le polveri ferrose a Prisciano
Il sindaco Stefano Bandecchi ha emesso una diffida formale indirizzata ad Arvedi Ast, a Tapojarvi, la ditta che gestisce la scoria siderurgica, ma anche ad Arpa Umbria, alla Regione e alla Usl2. Questo provvedimento è nato dalla valutazione che il fenomeno delle polveri metalliche stia peggiorando la qualità dell’aria e compromettendo la vivibilità nella zona. Le immagini fotografiche e video raccolte dall’amministrazione testimoniano la dispersione delle polveri su abitazioni, strade, veicoli e aree verdi.
La diffida sottolinea come il Comune agisca in veste di ente territoriale responsabile della tutela della salute pubblica e della salubrità ambientale. La preoccupazione pubblica riguarda sia l’impatto ambientale sia le ricadute sanitarie per la popolazione esposta in modo ripetuto a queste sostanze. In più, il Comune evidenzia che le emissioni non si verificano in maniera casuale ma risultano condizioni climatiche favorevoli ne provocano regolarmente la dispersione sul territorio.
I rischi sanitari e ambientali causati dalle emissioni ferrose
L’amministrazione di Terni mette in guardia sul potenziale pericolo per la salute che deriva dall’esposizione alle polveri metalliche disperse dall’attività siderurgica. Tra le patologie richiamate ci sono problemi respiratori, disturbi polmonari, malattie cardiovascolari e forme tumorali correlate all’inalazione prolungata di sostanze nocive.
Oltre al rischio sugli abitanti, si segnala il degrado degli spazi urbani e agricoli colpiti da una copertura continua di polvere, che limita il godimento degli ambienti e può ridurre anche il valore delle proprietà. L’effetto si manifesta in modo persistente, perché anche quando la dispersione non si mostra immediata o evidente il fenomeno, secondo quanto rilevato dal Comune, mantiene una natura ripetibile nel tempo, specialmente in condizioni meteorologiche specifiche.
Nonostante gli accorgimenti e le misure cautelative già introdotte in passato, il problema rimane irrisolto. La chiusura definitiva della rampa scorie, il punto critico per l’emissione delle polveri, non è prevista prima della metà del 2026. Questo ritardo impone l’adozione di misure temporanee valide per limitare l’impatto delle emissioni in attesa della risoluzione definitiva dei lavori.
Le richieste formali e gli obblighi per enti e imprese coinvolte
Il sindaco Bandecchi ha chiesto ad Arpa Umbria un piano immediato per un monitoraggio continuo e straordinario delle polveri disperse, al fine di raccogliere dati aggiornati e puntuali sugli episodi di emissione. Alla Usl Umbria 2 spetta invece un compito di analisi e relazione sanitaria, focalizzandosi sulla possibile incidenza delle sostanze sui cittadini residenti nelle zone limitrofe allo stabilimento.
La Regione Umbria dovrà verificare eventuali violazioni delle prescrizioni ambientali e, in caso di riscontri concreti di irregolarità, procedere alla sospensione cautelativa delle autorizzazioni valide. In questo modo si potrebbe bloccare l’attività dello stabilimento nell’immediato se risultassero condizioni di pericolo.
Infine, Bandecchi invita Arvedi Ast e Tapojarvi a intervenire senza ritardo con tutte le azioni necessarie per impedire che gli episodi di emissione si ripetano. Il Comune ha imposto una pressione precisa sulle aziende responsabili della gestione della scoria e del processo produttivo, sollecitando una risposta concreta e rapida.
L’attenzione sulla questione delle polveri ferrose resta alta, mentre a Prisciano continua lo stato di emergenza ambientale e sanitaria. Il Comune vigila e preme per garantire la tutela della salute pubblica e controlli più stringenti in attesa della conclusione definitiva dei lavori previsti nel 2026.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Davide Galli