Il sindaco di Gubbio chiede interventi urgenti e trasparenza sulle liste d’attesa in Umbria

Sindaco di Gubbio sollecita trasparenza e azioni rapide sulle liste d’attesa umbre. - Unita.tv

Matteo Bernardi

28 Agosto 2025

La questione delle liste d’attesa nella sanità regionale resta un tema cruciale in Umbria, con ripercussioni sulla fiducia dei cittadini nei confronti dei servizi pubblici. Il sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, ha scritto alla presidente della Regione, Stefania Proietti, sollecitando azioni condivise e concrete per affrontare questo problema, che continua a mettere sotto pressione gli ambulatori e le strutture sanitarie locali. Le richieste del primo cittadino si inseriscono nel contesto delle novità previste dal Dpcm del 25 giugno 2025 e puntano a maggiore trasparenza e collaborazione tra enti locali e Usl.

Le proposte di Vittorio Fiorucci per ridurre le liste d’attesa in Umbria

Nel documento inviato a Stefania Proietti, il sindaco di Gubbio evidenzia il peso che le liste d’attesa hanno sulla percezione del sistema sanitario. Fiorucci ricorda gli strumenti introdotti dal Dpcm 25 giugno 2025, tra cui la Piattaforma nazionale liste d’attesa , che permette di monitorare in modo puntuale i tempi di attesa. Il sindaco chiede di attivare un cruscotto mensile per comunicare i tempi medi di attesa, aggiornati e suddivisi per prestazione e struttura. Questa trasparenza dovrebbe aiutare la popolazione a conoscere esattamente la situazione reale in ciascuna sede sanitaria.

Oltre alla pubblicazione regolare dei dati, Fiorucci suggerisce di ampliare gli orari con visite serali e nei giorni festivi. Questa misura mira a smaltire più rapidamente le prenotazioni, offrendo ai cittadini più possibilità di accesso e limitando così i tempi d’attesa. L’obiettivo è dar vita a un sistema più elastico, capace di rispondere all’aumento delle richieste che, in Umbria, è stato di circa 36 mila in soli cinque mesi, nonostante la Regione abbia avviato un piano per abbattere 8 mila visite all’anno con un budget di 98 mila euro.

Collaborazione istituzionale per gestire le criticità delle liste d’attesa

Il sindaco sottolinea la necessità di un lavoro condiviso tra Comune, Regione e Usl per affrontare le liste d’attesa, senza puntare il dito o creare tensioni. Proporre un confronto stabile e operativo che coinvolga tutti i livelli consente di monitorare insieme i progressi e modificare le strategie in caso di difficoltà, evitando il ricorso a soluzioni emergenziali. Fiorucci ha chiesto l’istituzione di un tavolo permanente in cui si possano valutare i risultati delle misure adottate e definire i passi successivi.

Questa collaborazione dovrebbe partire da dati chiari e aggiornati: la disaggregazione delle informazioni sulla Piattaforma nazionale liste d’attesa è fondamentale per capire quali strutture presentino criticità e in quali ambiti si riscontrino maggiori ritardi. Il sindaco ha ribadito che il Comune di Gubbio seguirà l’evoluzione della situazione in modo costante, fornendo resoconti regolari alla comunità e mantenendo alta l’attenzione sulle tempistiche del servizio sanitario locale per il diritto alla salute.

Lo scenario regionale e nazionale delle liste d’attesa e delle necessità sanitarie

Il problema delle liste d’attesa non investe solo l’Umbria, ma affligge molte regioni italiane, come la Campania, dove i tempi per visite ed esami sono particolarmente lunghi. Lì si chiedono da tempo azioni come l’aumento delle disponibilità di prenotazione, nuove assunzioni di personale e la creazione di sistemi di controllo trasparenti online per tenere sotto controllo le liste. Questi problemi evidenziano come le strutture sanitarie siano sotto pressione per una domanda di cure che cresce costantemente.

In Umbria, la situazione è aggravata da ulteriori carenze, come la mancanza di centri specifici per la salute mentale, ad esempio l’assenza di una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza , che limita la risposta a bisogni particolari e complessi della popolazione. Questi aspetti incidono anche sul funzionamento generale del sistema e sulla capacità di assicurare interventi tempestivi.

Gli strumenti messi a disposizione dal Dpcm del 2025, come la Piattaforma nazionale liste d’attesa e i piani correttivi previsti entro 60-90 giorni in caso di difficoltà, rappresentano un tentativo istituzionale di arginare il problema. La loro efficacia dipende dal coinvolgimento attivo di enti come Regioni, Usl e Comuni, insieme a una rigorosa applicazione delle misure richieste per garantire servizi più accessibili.

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Matteo Bernardi