La questione della regolamentazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili si fa sempre più urgente in Umbria. Il vicepresidente della Provincia di Terni, Francesco Maria Ferranti, ha espresso chiaramente la necessità di adottare scelte politiche precise per gestire queste installazioni, evitando una proliferazione senza regole che possa mettere a rischio il territorio, l’ambiente e il settore turistico locale.
Le responsabilità politiche nella definizione delle autorizzazioni per gli impianti verdi
Secondo Ferranti, solo la Regione Umbria può intervenire efficacemente nel definire un percorso chiaro per le autorizzazioni agli impianti di produzione di energia verde. Le Province hanno un ruolo principalmente consultivo e limitato, soprattutto in materie come il paesaggio e la viabilità, ma non hanno poteri decisionali concreti per frenare o indirizzare l’installazione esasperata di nuovi sistemi energetici. Per questo motivo, il confronto deve spostarsi a un livello superiore, dove si individuano regole certe e vincolanti, evitando scelte che rischiano di danneggiare il valore paesaggistico della regione.
Ferranti sottolinea che la presenza di diversi gruppi politici nella giunta regionale, almeno a parole attenti alla tutela ambientale, rende questa situazione ancor più paradossale. La sua critica riguarda proprio la mancanza di una linea chiara da parte di chi ha dichiarato di voler preservare l’integrità ambientale dell’Umbria, mentre al contempo la regione sembra attrarre investimenti senza criteri precisi rispetto a dove e come questi impianti debbano ubicarsi.
L’importanza del paesaggio e del turismo come motori dell’economia umbra
In Umbria, l’ambiente, il territorio e il paesaggio rappresentano patrimoni fondamentali, elementi capaci di attirare visitatori e sostenere l’economia locale. Ferranti evidenzia che il turismo non cresce solo attraverso la spinta delle energie rinnovabili, ma soprattutto grazie agli eventi culturali, alla promozione delle realtà locali, alle eccellenze agricole e alle produzioni di vino. Tutti questi fattori concorrono a costruire un’immagine della regione che va salvaguardata da scelte sconsiderate.
Le installazioni fotovoltaiche, eoliche o con altre tecnologie verdi non sono oggetto di opposizione totale. Il punto è che devono essere inserite in modo misurato e in zone già antropizzate, evitando di occupare terreni che rappresentano un valore paesaggistico e attrattivo per il turismo. La mancanza di una pianificazione attenta rischia di compromettere il lavoro faticoso di molte comunità impegnate a mantenere vivi quegli aspetti legati alla cultura, alla natura e alla tradizione.
Chiamata all’assessore regionale all’ambiente per agire concretamente
Ferranti si rivolge direttamente all’assessore regionale all’ambiente, Gianluca De Luca, chiamandolo a tradurre gli impegni e le dichiarazioni di principio sulla tutela dell’ambiente in provvedimenti concreti. La richiesta è di favorire lo sviluppo di nuovi impianti solo in aree già compromesse o fortemente antropizzate, lasciando intatti i luoghi con alto valore paesaggistico o turistico.
Questo appello vuole spingere la Regione a prendere decisioni chiare e precise, riconoscendo la delicatezza del contesto umbro. Solo attraverso una guida responsabile si potrà evitare un’espansione incontrollata degli impianti verdi che rischierebbe di alterare radicalmente il volto di molte zone, con effetti negativi sul turismo e sulla qualità della vita delle comunità locali.
Lo scenario che emerge è di una regione in bilico fra la necessità di puntare sulle fonti rinnovabili e la salvaguardia del proprio patrimonio naturale e culturale. Le scelte che verranno fatte nei prossimi mesi avranno un impatto tangibile sul futuro dell’Umbria.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Andrea Ricci