La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, delegata Anci per inclusione e disabilità, ha partecipato a un incontro con la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. Durante questo confronto sono state discusse le difficoltà legate alle risorse destinate all’assistenza scolastica degli studenti con disabilità. I Comuni hanno ribadito la necessità di maggiori finanziamenti per garantire i servizi essenziali e tutelare i diritti degli alunni.
Il ruolo dei comuni nella gestione dell’assistenza agli studenti con disabilità
I Comuni italiani si trovano a gestire una spesa complessiva stimata intorno ai 700 milioni di euro all’anno per assicurare l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Tuttavia ricevono dallo Stato un rimborso molto inferiore, pari a circa 100 milioni. Questa discrepanza grava pesantemente sui bilanci locali.
Il monito della sindaca di perugia
Vittoria Ferdinandi ha sottolineato come il contributo statale attuale non copra nemmeno una parte significativa delle spese sostenute dai Comuni. Secondo lei servirebbero almeno 200 milioni in più ogni anno solo per l’assistenza scolastica agli studenti con bisogni speciali. La sindaca ha ricordato che questo servizio è fondamentale perché garantisce un diritto sancito dalla Costituzione italiana.
Il nodo centrale riguarda proprio la sostenibilità economica del sistema: senza adeguati finanziamenti pubblici i Comuni rischiano di dover tagliare o ridurre gli interventi rivolti ai ragazzi più fragili. Questo metterebbe in discussione non solo il diritto allo studio ma anche le possibilità concrete di inclusione sociale delle persone con disabilità fin dall’età scolare.
Criticità della riforma della disabilita in sperimentazione a perugia
Durante l’incontro si è parlato anche della riforma sulla disabilita attualmente in fase sperimentale in alcune realtà tra cui Perugia stessa. Vittoria Ferdinandi ha evidenziato alcuni problemi pratici che emergono nel percorso applicativo del nuovo modello.
Problemi pratici segnalati
Secondo la delegata Anci questa fase dovrebbe servire soprattutto a testare sul campo le procedure previste dalla riforma invece che limitarsi alla formazione teorica degli operatori coinvolti. Senza una verifica concreta rischia infatti di restare solo un progetto buono sulla carta ma poco efficace nella realtà quotidiana dei servizi territoriali.
Tra le criticità segnalate c’è inoltre la complessità burocratica che potrebbe rallentare o ostacolare l’erogazione tempestiva delle prestazioni necessarie alle persone con disabilita. Un’attenzione particolare va posta quindi affinché questa riforma diventi uno strumento realmente utile ad agevolare famiglie e operatori piuttosto che aggiungere nuovi ostacoli amministrativi.
Fondo unico per la disabilita: vantaggi e limiti nella distribuzione delle risorse
Un altro tema affrontato durante il confronto riguarda il Fondo unico per la Disabilita, nato dall’unificazione dei precedenti fondi tematici destinati alle diverse forme di assistenza territoriale. Questo strumento rappresenta un passo avanti nell’organizzazione finanziaria ma presenta ancora diversi punti critici da risolvere.
Richieste di anci
In particolare Anci ha chiesto maggiore flessibilità nella gestione del fondo, così da poter adattare meglio gli interventi alle esigenze specifiche dei territori senza penalizzare progetti importanti come quelli dedicati all’autonomia abitativa o alla vita indipendente delle persone coinvolte.
La distribuzione attuale sembra infatti non sempre adeguata rispetto alla domanda crescente registrata nei vari Comuni italiani. Senza modifiche sostanziali rischia quindi di limitare l’efficacia degli investimenti destinati ad assicurare servizi fondamentali ai cittadini più fragili.
Ferdinandi ha ribadito come sia necessario monitorare costantemente lo stato del fondo ed eventuale impatto sulle politiche sociali locali, mantenendo aperto un dialogo costruttivo tra enti locali e Governo.
Collaborazione tra anci e ministero: impegni futuri sui temi dell’inclusione
L’incontro tra Anci rappresentata dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, dal presidente Gaetano Manfredi, e la ministra Alessandra Locatelli si è concluso definendolo proficuo sotto molti aspetti. Le parti hanno condiviso intenti comuni sul miglioramento dell’assistenza alle persone con discapacitá attraverso azioni concrete supportate da risorse adeguate.
La disponibilità mostrata dal ministero verso le richieste avanzate dai territori lascia presagire ulteriori confronti nei prossimi mesi. L’obiettivo resta quello di evitare situazioni dove i Comuni debbano farsi carico economicamente oltre misura pur garantendo diritti fondamentali come quello allo studio o all’autonomia personale.
L’Anci continuerà quindi a seguire da vicino questi temi portando avanti istanze precise basate sulle esperienze dirette raccolte nelle varie realtà comunali italiane. Il dialogo instauratossi appare uno strumento indispensabile perché possa emergere una visione condivisa capace davvero migliorare condizioni spesso critiche vissute dalle famiglie interessate dalle problematiche legate alla discapacitá nel nostro Paese nel 2025.