Udienza preliminare per omicidio a castello d’argile slitta all’11 giugno per questioni probatorie
Riprende l’udienza preliminare per l’omicidio di Daniela Gaiani, con il marito Leonardo Magri imputato. Si discutono prove e ammissione delle parti civili, in attesa della decisione del giudice Salvatore Romito.

L'udienza preliminare per l'omicidio di Daniela Gaiani, avvenuto nel 2021 a Castello d'Argile, riprenderà l'11 giugno 2025; il marito Leonardo Magri è imputato ma nega le accuse, mentre si discutono contestazioni sulla validità delle prove e l'ammissione delle parti civili. - Unita.tv
L’udienza preliminare per il caso dell’omicidio di Daniela Gaiani, trovata morta nel settembre 2021 nella sua casa di Castello d’Argile, riprenderà l’11 giugno. A giudizio è il marito, Leonardo Magri, che sostiene la propria innocenza. Intanto, il dibattito si concentra sulle modalità di acquisizione delle prove e sull’ammissione delle parti civili.
La vicenda dell’omicidio di daniela gaiani e il ruolo di leonardo magri
La sera del 5 settembre 2021 Daniela Gaiani è stata trovata senza vita nel letto della propria abitazione a Castello d’Argile. Il marito, Leonardo Magri, 53 anni, è l’unico imputato. Difeso dall’avvocato Ermanno Corso, Magri ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non avere alcuna responsabilità. Inizialmente l’ipotesi di suicidio sembrava plausibile, ma le indagini della procura hanno preso una piega diversa. Secondo gli inquirenti, si sarebbe trattato di un femminicidio aggravato dalla relazione sentimentale interrotta tra i due coniugi. La motivazione indicata è il desiderio di Magri di intraprendere una relazione con un’altra donna, più giovane, che avrebbe portato ad eliminare la moglie.
Il giudice salvatore romito e la sospensione dell’udienza
Il giudice Salvatore Romito presiede il procedimento, ascoltando le parti e valutando le prove. Magri resta a piede libero, in attesa della decisione sul rinvio a giudizio chiesto dalla Procura. L’udienza, inizialmente in corso nelle settimane scorse, è stata sospesa per approfondire alcune questioni legate alla regolarità delle acquisizioni documentali.
Ammissione delle parti civili e il loro ruolo nel processo
All’udienza di questa mattina sono state ammesse come parti civili i familiari di Daniela Gaiani. Hanno partecipato la sorella e il fratello della vittima, rappresentati dall’avvocato Daniele Nicolin, e i genitori, assistiti dall’avvocata Valentina Niccoli. Questo riconoscimento permette loro di intervenire attivamente nel processo e chiedere risarcimenti per il danno subito.
Inoltre, ha ottenuto lo status di parte civile l’associazione «La Caramella Buona onlus». Quest’organizzazione è impegnata principalmente nella lotta alla pedofilia e nel contrasto alla violenza sulle donne, e si affianca alle famiglie per tutelare i diritti delle vittime. L’avvocata Barbara Iannuccelli rappresenta l’associazione. La presenza di questa realtà aggiunge una dimensione significativa al processo, collegando il caso alle problematiche più ampie della violenza di genere, tema particolarmente sentito in Italia e nel territorio bolognese.
Le eccezioni formali della difesa sull’acquisizione delle prove
L’avvocato Ermanno Corso ha presentato diverse eccezioni formali riguardo la raccolta del materiale probatorio. Secondo la difesa, alcune consulenze effettuate durante le indagini presentano irregolarità, come la mancanza di avvisi ufficiali per l’analisi dei cellulari e per le consulenze tossicologiche e autoptiche. Questi elementi, sostengono, compromettono la validità degli atti e potrebbero rendere invalidi i risultati.
Corso ha depositato una memoria di oltre venti pagine in cui dettaglia le criticità riscontrate. Ha spiegato che la contestazione riguarda la «irritualità» delle acquisizioni, cioè un vizio originario che potrebbe influire sull’intero iter processuale. Il giudice ha deciso di prendersi del tempo per esaminare con attenzione i documenti e le consulenze sollevate dalla difesa, decisione che ha determinato lo slittamento dell’udienza al prossimo giugno.
Punti chiave della difesa
- Mancanza di avvisi ufficiali per analisi dei cellulari
- Irregolarità nelle consulenze tossicologiche
- Possibile invalidità dei risultati probatori
Posizione della procura e valutazioni degli avvocati delle parti civili
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Leonardo Magri, ritenendo fondata la ricostruzione dell’ennesimo caso di femminicidio. Gli investigatori sostengono che la morte di Daniela Gaiani non fu un suicidio, ma un gesto volontario causato da motivi sentimentali legati alla nuova storia del marito con un’altra donna.
L’avvocato Daniele Nicolin, che rappresenta i familiari della vittima, ha commentato le eccezioni sollevate dalla difesa, affermando di non aver ancora letto i dettagli delle consulenze del collega Corso, ma ritenendo che gli atti rimangono ripetibili e che non dovevano essere notificati quei particolari avvisi. Nicolin ha inoltre confermato che, nella prossima udienza dell’11 giugno, rifletterà con il giudice sulla richiesta di rinvio a giudizio, che considera un passaggio necessario per andare avanti con la causa.
La tempistica e i prossimi passi del processo
L’udienza preliminare, ripresa questa settimana, è stata sospesa per consentire al giudice di esaminare le eccezioni presentate dalla difesa. Il 53enne Leonardo Magri ha invitato alla sua innocenza fin dall’inizio. A Castello d’Argile il caso ha acceso l’attenzione sull’omicidio avvenuto in casa, in un contesto familiare chiuso.
Lo stop al dibattimento ha comportato la fissazione di una nuova data per il 11 giugno 2025. In quella occasione si discuterà delle questioni relative al materiale probatorio, degli oppositori alla procedura e soprattutto si valuterà se procedere con il processo vero e proprio. L’esito potrà determinare l’apertura del dibattimento o un nuovo rinvio legato a eventuali altre richieste o necessità processuali.