Udienza preliminare a udine per la morte di Shimpei Tominaga: richieste pene fino a 12 anni
La morte di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese aggredito a Udine nel 2024, porta a un processo con richieste di pena per tre giovani coinvolti nella rissa fatale.

La sentenza del processo per la morte di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese ucciso durante una rissa a Udine nel 2024, sarà emessa il 10 giugno 2025; tre giovani imputati rischiano pene fino a 12 anni per omicidio preterintenzionale. - Unita.tv
La morte di Shimpei Tominaga, 56enne imprenditore giapponese, sarà al centro della sentenza che il tribunale di Udine emetterà il 10 giugno 2025. L’uomo era stato colpito con un pugno al volto durante una rissa scoppiata in un locale del centro nel giugno del 2024. Il pestaggio ha causato gravi lesioni che hanno portato al decesso qualche giorno dopo, in ospedale.
Il contesto della vicenda: la rissa che ha portato al tragico epilogo
Nel giugno 2024, in un locale di Udine centro, è scoppiata una rissa tra due gruppi di giovani. Shimpei Tominaga, presente al momento, ha tentato di intervenire per calmare gli animi. Durante la colluttazione uno dei partecipanti gli ha sferrato un pugno al volto. La violenza è stata tale da causare ferite mortali.
Il giapponese è stato soccorso e trasferito in ospedale, dove il suo quadro clinico è rapidamente peggiorato fino al decesso, verificatosi giorni dopo l’aggressione. L’episodio ha suscitato attenzione pubblica data la gravità e l’ambientazione nel cuore della città friulana.
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Le imputazioni e le richieste del pubblico ministero
Nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta recentemente, il pubblico ministero ha formulato le richieste di pena nei confronti dei tre imputati. Samuele Battistella, 20 anni, è stato indicato come l’autore materiale del pugno. Per lui la richiesta ammonta a 12 anni e 4 mesi di reclusione.
Per Daniele Wedam, coetaneo di Battistella, è stata avanzata una pena di 12 anni. Anche lui era presente alla rissa, secondo l’accusa, in posizione di concorso nel reato. Infine Abd Allah Djouamaa, 22 anni, ha ricevuto richiesta di 10 anni di carcere. I tre giovani erano insieme al momento della colluttazione con l’altro gruppo.
Il rito abbreviato e le implicazioni giudiziarie del caso
Il procedimento si svolge con rito abbreviato, scelta che permette di velocizzare il processo e usufruire di uno sconto di pena in caso di condanna. Il reato contestato è omicidio preterintenzionale in concorso: ciò significa che gli imputati non avrebbero voluto uccidere, ma l’azione violenta ha provocato la morte.
Il 10 giugno 2025 il giudice dovrà decidere accogliendo o meno le richieste del pubblico ministero. La sentenza rappresenta un passaggio cruciale per la famiglia di Tominaga e per la città di Udine, che ha assistito a un episodio di violenza gravissimo in un luogo pubblico.
Reazioni e impatto sull’opinione pubblica locale
La vicenda di Shimpei Tominaga ha colpito l’opinione pubblica di Udine, portando a riflessioni sul clima di sicurezza nei luoghi di ritrovo notturno. La morte del cittadino giapponese, la cui figura rispettata era nota in città, ha acceso il dibattito sul controllo delle violenze giovanili.
La richiesta di pene pesanti da parte del pm è seguita con attenzione da diverse parti sociali, compresi residenti e locali pubblici. Diversi commenti sottolineano la necessità di prevenire simili episodi e garantire la sicurezza senza rinunciare all’apertura culturale di Udine.
Il prossimo 10 giugno sarà quindi una data importante non solo per chi segue da vicino il processo, ma per chi si interessa della vita civile e della convivenza nella città friulana.