Il caso di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, i giovani morti nell’estate del 2021 sulle acque del lago di Garda, arriva in cassazione dopo il processo di appello. La tragedia accadde al largo di Salò quando la loro barca, ferma in acqua, fu travolta da un motoscafo condotto da due cittadini tedeschi. Durante l’udienza in cassazione, la procura generale ha chiesto di confermare le pene già inflitte dai giudici di primo e secondo grado. Lo sviluppo del procedimento resta al centro dell’attenzione per le famiglie e per la comunità locale.
Come è avvenuta la tragedia sul lago di Garda nell’agosto 2021
Nell’estate del 2021 Greta Nedrotti e Umberto Garzarella si trovavano su una barca a remi nelle acque del lago di Garda, vicino a Salò, una zona molto frequentata nelle giornate estive. La loro imbarcazione sostava ferma al largo, quando un motoscafo potente guidato da Patrick Kassen e accompagnato da Christian Teismann si è avvicinato troppo e ha colpito la barca. L’impatto è stato violento e ha provocato la morte dei due giovani, che nel 2025 sarebbe stato come se fossero scomparsi quattro anni fa. Entrambi avevano vent’anni appena e la notizia aveva suscitato grande dolore nelle comunità locali.
Dettagli sull’incidente e l’indagine
Il motoscafo in questione è un modello Riva molto potente, guidato appunto da Kassen. L’incidente è stato oggetto di una lunga indagine giudiziaria, con l’intento di ricostruire dinamiche e responsabilità. Secondo le autorità, i due tedeschi viaggiavano a velocità elevata e senza le dovute precauzioni, causando la tragedia. Greta e Umberto non avevano alcuna colpa, si trovavano soltanto in un punto sicuro del lago, senza provocare pericolo.
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Processo e condanne in primo e secondo grado, richieste in cassazione
Dopo le indagini, il processo ha visto Patrick Kassen condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Christian Teismann, presente come passeggero e imputato, ha ricevuto una pena più lieve: 2 anni e 11 mesi nei primi due gradi del giudizio. I due imputati hanno presentato ricorso alla corte di cassazione, che il 2025 ha esaminato con un’udienza durata circa due ore.
Richieste della procura generale durante l’udienza
Nel corso della discussione, il procuratore generale ha confermato la richiesta di mantenere la condanna per entrambi i tedeschi. Per Kassen si tratta di una pena consistente, riflettendo la responsabilità di chi manovrava il motoscafo al momento della collisione. È stato però chiesto l’annullamento della confisca del motoscafo Riva, misura che era stata disposta in passato. Di fatto, la corte dovrà decidere sia sull’entità della pena detentiva che sulle sanzioni patrimoniali.
I due tedeschi non erano presenti in aula, mentre i familiari di Greta e Umberto hanno seguito l’udienza a distanza ravvicinata. L’atmosfera è stata tesa quando gli avvocati della difesa hanno sostenuto la tesi del possibile concorso di colpa della vittima Umberto Garzarella. Quella ipotesi era già stata respinta nelle fasi precedenti del processo, in cui la presenza fissa di Greta e Umberto sulla barca, ferma al largo, era stata considerata un’assenza di negligenza. La provocazione della difesa ha spinto alcuni parenti delle vittime ad abbandonare l’aula in segno di protesta.
Cosa aspettarsi dalla sentenza di cassazione e l’impatto sulla vicenda
Il verdetto della corte di cassazione, previsto per il pomeriggio del 2025, sarà decisivo per chiudere tre anni intensi di indagini e processi. Se le condanne verranno confermate, questo sancirà la responsabilità ufficiale sui due tedeschi, soprattutto su Patrick Kassen che guidava il motoscafo al momento dell’incidente. La misura della confisca della barca potrebbe invece subire modifiche, e questo sarà un punto che la corte analizzerà con attenzione.
La vicenda ha avuto implicazioni profonde sul piano civile e morale per le famiglie e gli amici di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. Il procedimento giudiziario ha mostrato quanto siano difficili da definire i confini della responsabilità in incidenti che coinvolgono imbarcazioni e acque pubbliche. Il caso è seguito con interesse in tutta Italia, anche per la presenza di cittadini stranieri imputati e per le conseguenze in materia di sicurezza nautica sul lago di Garda.
La sentenza attesa nella giornata segna uno dei momenti conclusivi della vicenda giudiziaria. Gli sviluppi saranno considerati da operatori del diritto, amministratori locali e associazioni impegnate nella tutela della sicurezza sulle acque. Le famiglie delle vittime restano impegnate a mantenere viva la memoria di Greta e Umberto, mentre il lago di Garda conserva i segni di quella giornata tragica dell’estate 2021.