Una ragazzina cambogiana di 12 anni si è allontanata da un albergo nella zona di San Pietro, suscitando apprensione tra i familiari. La giovane è stata trovata poco dopo dagli agenti della Polizia Locale mentre camminava confusa per le vie del quartiere Borgo, senza cellulare né documenti.
Allarme A San Pietro per la sparizione di una dodicenne straniera
Ieri mattina, nel cuore di Roma, si è verificato un episodio che ha destato forte preoccupazione. Una bambina di 12 anni, cittadina cambogiana, alloggiava con la famiglia in un hotel vicino a San Pietro. Senza avvertire nessuno, la ragazza è uscita dall’albergo e ha iniziato a vagare per le strade limitrofe, spaventata e senza alcun supporto come telefono o documenti d’identità. L’assenza di contatti e il comportamento inquieto hanno spinto i familiari a segnalare la scomparsa e a cercarla per un certo lasso di tempo, temendo potesse essersi persa davvero.
La mancanza di strumenti per comunicare ha complicato la situazione. La ragazzina era sola in un ambiente che non conosceva bene, con il rischio di perdersi ulteriormente o di incorrere in pericoli. Le strade del quartiere Borgo, vicino a San Pietro, si sono viste dunque solcate da una presenza giovane e vulnerabile, che ha catturato l’attenzione di chi ha presidiato la zona.
L’intervento della polizia locale del primo gruppo prati
Gli agenti del I Gruppo Prati della Polizia Locale di Roma Capitale si trovavano a pattugliare la zona proprio nelle fasi iniziali della ricerca. Hanno notato la ragazza aggirarsi in maniera incerta e agitata per le vie del quartiere Borgo. Senza indugio, si sono avvicinati per capire la sua situazione e hanno cercato di metterla a proprio agio, offrendo un punto fermo in un momento di evidente smarrimento.
Dopo aver rassicurato la giovane, gli agenti l’hanno accompagnata presso la sede di Via del Falco. Lì la polizia ha coordinato le comunicazioni necessarie per rintracciare la famiglia, che nel frattempo stava seguendo la vicenda con crescente apprensione. L’ingresso in via del Falco ha permesso di mettere la bambina in un ambiente protetto e di garantire un contatto diretto con i familiari.
Questo rapido intervento ha riportato la ragazzina in sicurezza, evitando possibili complicazioni legate alla sua condizione di disorientamento e al fatto che non disponesse di documenti personali o mezzi di comunicazione. La presenza sul territorio dei caschi bianchi in quel momento si è rivelata fondamentale.
Il ricongiungimento familiare e le ripercussioni sulla partenza
Poco dopo l’accoglienza presso la sede della Polizia Locale, i parenti sono arrivati e hanno potuto abbracciare la figlia, impegnati da ore in una ricerca affannosa. La scoperta della ragazzina ha sollevato la famiglia da un pesante stato di ansia. La situazione si è risolta con un ritorno alla normalità che ha evitato conseguenze peggiori.
Il ricongiungimento ha permesso inoltre di organizzare in tempo utile il rientro in Cambogia, previsto per il pomeriggio di ieri. La polizia ha facilitato il percorso verso l’aeroporto, assicurandosi che la famiglia riuscisse a partire puntualmente. L’episodio ha dunque avuto un esito positivo sia sul piano emotivo sia logistico, salvaguardando l’incolumità della bambina e il programma di viaggio della famiglia.
Questa vicenda sottolinea come la presenza attenta delle forze dell’ordine nel territorio urbano possa fare la differenza nelle emergenze quotidiane, soprattutto quando coinvolgono minori stranieri privi di mezzi di comunicazione.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana