Truffa telefonica colpisce le monache di Tagliacozzo: 2.700 euro sottratti da un finto funzionario

Le monache benedettine di clausura di Tagliacozzo, L’Aquila, truffate per 2.700 euro da un falso funzionario comunale; il sindaco Vincenzo Giovagnorio avverte i cittadini sui rischi delle truffe telefoniche.
Truffa telefonica colpisce le monache di Tagliacozzo: 2.700 euro sottratti da un finto funzionario Truffa telefonica colpisce le monache di Tagliacozzo: 2.700 euro sottratti da un finto funzionario
Truffa telefonica colpisce le monache di Tagliacozzo: 2.700 euro sottratti da un finto funzionario - unita.tv

Le monache benedettine di clausura di Tagliacozzo, un comune in provincia di L’Aquila, sono state vittime di una truffa telefonica che ha portato alla sottrazione di 2.700 euro. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni tra i cittadini e ha spinto il sindaco a lanciare un allerta per prevenire ulteriori raggiri. La situazione, che si inserisce in un contesto di crescente incidenza di truffe telefoniche, evidenzia la necessità di maggiore vigilanza e informazione.

La dinamica della truffa

Lunedì 17 marzo, la madre badessa del monastero ha ricevuto una telefonata da un presunto funzionario comunale. Questo individuo ha descritto in modo dettagliato alcune operazioni amministrative riguardanti un contributo finanziario destinato ai lavori di rifacimento del tetto della struttura religiosa. Con l’inganno di un errore nei bonifici, il truffatore ha chiesto alla badessa di restituire immediatamente 2.700 euro, sostenendo che si trattava di un eccesso rispetto alla cifra prevista. In particolare, ha affermato che, invece di 30.000 euro, erano stati erroneamente accreditati 32.700 euro.

Per rendere la richiesta più credibile, il finto funzionario ha messo in contatto la madre badessa con un falso direttore di banca, che ha confermato la necessità di effettuare il rimborso. Ignara del raggiro, la badessa ha raccolto il denaro necessario, proveniente dai fondi destinati ai dolci di Pasqua, e si è recata all’ufficio postale per completare la transazione. Solo dopo aver consegnato la ricevuta in comune, si è resa conto di essere stata truffata, quando la segretaria comunale ha manifestato sorpresa per il documento non richiesto.

L’intervento delle forze dell’ordine

Dopo aver scoperto la truffa, la madre badessa ha immediatamente contattato i carabinieri, guidati dal comandante Giovanni Di Girolamo. Purtroppo, a causa della rapidità con cui è stata effettuata la transazione tramite post-pay, non è stato possibile recuperare la somma sottratta. È interessante notare che, solo una settimana prima, il comandante Di Girolamo era stato ospite in chiesa, dove aveva avvertito i presenti riguardo ai pericoli delle truffe telefoniche.

Il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, ha espresso la sua preoccupazione per l’accaduto e ha esortato i cittadini a prestare attenzione a richieste di denaro per telefono. Ha sottolineato che le modalità di raggiro adottate dai truffatori sono sempre più sofisticate e possono colpire chiunque, anche in contesti inaspettati come un monastero.

Le indagini in corso

Le indagini da parte dei carabinieri continuano, con particolare attenzione all’analisi delle telecamere di sorveglianza nei pressi del monastero. Questi dispositivi potrebbero aver ripreso i truffatori mentre si avvicinavano alla struttura. Il sindaco ha anche comunicato che le monache hanno deciso di rendere pubblica la loro esperienza per mettere in guardia altre persone e istituzioni religiose riguardo a questa forma di truffa.

L’attenzione delle forze dell’ordine rimane alta, con l’obiettivo di prevenire ulteriori episodi simili e proteggere i cittadini da questi odiosi raggiri. La comunità di Tagliacozzo, già colpita da un aumento delle truffe telefoniche, è ora più consapevole e pronta a difendersi da tali attacchi.

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