Un caso di truffa ai danni di una coppia di anziani è stato risolto rapidamente dai carabinieri della compagnia di Tolentino. I responsabili, un uomo e una donna di Napoli, sono stati fermati fuori regione poche settimane dopo il raggiro avvenuto a Belforte del Chienti. Grazie all’analisi delle telecamere e a indagini mirate, i militari sono riusciti a recuperare i beni sottratti, riconsegnandoli ai legittimi proprietari. Il caso evidenzia ancora una volta i pericoli che affrontano gli anziani nelle truffe telefoniche e fisiche, ma anche l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare questi reati.
Il raggiro telefonico e la consegna dei soldi e preziosi
La vicenda nasce il 18 marzo 2025, quando un 89enne di Belforte del Chienti ha ricevuto una telefonata da un sedicente maresciallo dei carabinieri. L’uomo, con voce calma e convinzione, ha riferito all’anziano che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale grave, con la necessità urgente di denaro. A minacciare non era solo la sventura famigliare, ma anche la richiesta urgente di soldi da consegnare per coprire le spese mediche di una bambina investita.
Dopo pochi minuti, alla porta della casa si è presentato un uomo che si è qualificato come avvocato incaricato della pratica. L’89enne e la moglie di 84 anni, in preda alla preoccupazione, hanno consegnato 600 euro in contanti insieme a vari oggetti preziosi per un valore stimato intorno ai 2.600 euro. Tra gli oggetti donati anche la fede nuziale della donna, simbolo di un matrimonio durato 62 anni. La perdita, oltre al valore materiale, ha avuto grande peso emotivo per la coppia, che ha subito sporto denuncia.
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L’indagine lampo dei carabinieri di Tolentino e la collaborazione con altri comandi
Dopo la segnalazione, i carabinieri della stazione di Belforte del Chienti hanno aperto un’indagine. Il lavoro è partito dall’ascolto della coppia e di eventuali testimoni, poi si è concentrato sull’analisi delle telecamere di videosorveglianza installate nei dintorni dell’abitazione. Queste ultime hanno permesso di individuare la targa dell’auto utilizzata dai truffatori: una Nissan Juke registrata a una società di autonoleggio romana.
I carabinieri hanno condiviso subito le informazioni con altri reparti, attivando le ricerche a livello nazionale. Si è puntato sulle vie di fuga più probabili, ma soprattutto sulla posizione del veicolo. Il coordinamento con le centrali operative delle province vicine ha dato i suoi frutti, in particolare grazie alla collaborazione con i militari di Caldarola.
Fermo e arresto dei responsabili: recupero del denaro e dei preziosi
Il 10 maggio 2025, la Nissan Juke è stata individuata sulla strada E45 nei pressi dell’uscita di Narni, in provincia di Perugia. A guidarla c’erano un uomo di 34 anni e una donna di 33, entrambi residenti a Napoli. I carabinieri della compagnia di Todi hanno proceduto al fermo del veicolo e al controllo degli occupanti.
Nel corso della perquisizione sono stati trovati sia il denaro che i gioielli scomparsi pochi mesi prima a Belforte del Chienti. Di fronte all’evidenza, i due sono stati arrestati con l’accusa di estorsione aggravata in concorso e sono stati trasferiti in carcere. Il passo successivo è stato quello di formalizzare il dissequestro degli oggetti rubati per poterli restituire ai proprietari.
Restituzione dei beni e iniziative di prevenzione contro le truffe agli anziani
Giovedì 15 maggio 2025, i carabinieri di Belforte e Caldarola hanno fatto visita alla coppia di anziani per consegnare i beni recuperati. L’emozione ha riempito la stanza: oltre al valore economico, quegli oggetti rappresentano ricordi familiari legati a una vita lunga insieme. La fede nuziale ha avuto un significato particolare, testimone di un legame coltivato per 62 anni.
Questo episodio ha dato modo ai carabinieri di ricordare alla cittadinanza che nessun rappresentante delle forze dell’ordine, avvocato o impiegato può chiedere denaro né entrare nelle case senza un motivo ufficiale e comprovato. L’attività di sensibilizzazione verso gli anziani proseguirà nei prossimi mesi con incontri e campagne portate avanti dal comando provinciale di Macerata. Questi momenti servono a mettere in guardia contro tentativi di truffa sempre più sofisticati, proteggendo una fascia della popolazione particolarmente vulnerabile.