Il tribunale civile di Verona ha messo in pratica una norma della riforma Cartabia del 2022, introducendo sanzioni pecuniarie giornaliere per genitori che non versano l’assegno di mantenimento o che ostacolano il diritto di visita ai figli. Questa svolta riguarda due provvedimenti distinti emessi dalla sezione famiglia dello stesso tribunale, che hanno preso di mira situazioni di inadempienza nell’ambito delle responsabilità genitoriali.
Applicazione della sanzione giornaliera per mancato pagamento dell’assegno di mantenimento a verona
Il caso più recente riguarda un padre che non versava all’ex moglie l’assegno di mantenimento pattuito di 300 euro mensili per i figli. Secondo quanto stabilito dal tribunale civile di Verona, a partire dalla prima giornata di mancato pagamento, l’uomo ha dovuto corrispondere oltre alla somma dovuta una sanzione di 100 euro per ogni giorno di ritardo. Questa decisione segna la prima volta in cui si utilizza questa misura prevista dalla riforma Cartabia, entrata in vigore nel 2022.
La coercizione economica ha avuto effetto immediato. Dopo soli cinque giorni di multe accumulate, il genitore ha regolarizzato i pagamenti. Il padre aveva motivato il mancato versamento sostenendo di essere in credito con la madre per alcune spese sostenute riguardo ai figli, ma il giudice ha ritenuto necessario applicare la sanzione per garantire il rispetto degli obblighi economici e assicurare la tutela del benessere minorile.
Leggi anche:
Questo provvedimento esemplifica una tendenza più rigida nella giustizia civile italiana, che vuole evitare ritardi o omissioni nel sostegno economico ai minori. La norma si propone di far passare un messaggio chiaro: il rispetto delle decisioni giudiziarie è vincolante e le violazioni comporteranno un peso economico aggiuntivo per chi si sottrae.
Diritto di visita negato e sanzione comminata dal tribunale di verona
Sempre il tribunale civile di Verona si è pronunciato su un diverso caso che affronta il tema del diritto di visita ai figli separati. La sentenza di cui si parla riguarda una madre che, dopo la separazione, ha collocato il figlio all’estero impedendo al padre di vederlo secondo le modalità fissate dall’ordinanza del giudice. Per questo comportamento è stata inflitta una multa di 200 euro ogni volta che il diritto di visita veniva ostacolato.
Il genitore che vive fuori dal paese ha cercato di esercitare il proprio diritto di vedere il figlio, ma le restrizioni imposte dalla madre hanno sollevato un intervento diretto del tribunale. La decisione rappresenta un rafforzamento delle tutele previste per garantire il mantenimento del rapporto tra genitori e figli, indipendentemente dalla separazione o dalla distanza geografica.
Tutela del rapporto genitoriale e importanza del diritto di visita
Il tribunale ha sottolineato la necessità di rispettare gli accordi di visita per salvaguardare il benessere del minore e il diritto di entrambi i genitori ad avere un ruolo nella crescita. L’applicazione di una multa serve da deterrente contro comportamenti che compromettono l’equilibrio familiare e si traduce in una misura concreta per assicurare l’osservanza delle disposizioni.
La riforma cartabia e il suo impatto sulle controversie familiari
La riforma Cartabia, entrata in vigore nel 2022, ha introdotto vari cambiamenti nel sistema giudiziario civile italiano, con particolare attenzione ai procedimenti in materia familiare. L’aggiunta di sanzioni pecuniarie per i genitori inadempienti è una delle innovazioni più rilevanti, pensate per scoraggiare comportamenti che danneggiano i figli coinvolti.
Il decreto punta a velocizzare la tutela dei minori, limitando i tempi e le difficoltà legate ai ricorsi e ai ritardi nel pagamento degli assegni. In effetti, il meccanismo delle multe giornaliere colpisce direttamente chi ignora o ritarda gli obblighi, in modo da costringerlo a rispettare le sentenze senza attendere interventi prolungati del tribunale.
La giustizia familiare italiana verso misure più efficaci e immediate
Questa riforma rappresenta un cambio di passo nella gestione delle controversie familiari, spostando l’attenzione su soluzioni più immediate e concrete. Il tribunale civile di Verona è stato uno dei primi a mettere in atto questi strumenti, indicando la strada per altri tribunali italiani. La pressione economica agisce come incentivo per il rispetto delle sentenze e crea un precedente significativo nella giustizia familiare nazionale.
Gli effetti di questi provvedimenti si registrano non solo nella sfera economica, ma soprattutto sul piano della tutela psicologica e sociale dei minori. Il rispetto rigoroso delle norme si traduce in un ambiente familiare più stabile, in cui i diritti di tutti i membri sono salvaguardati con maggiore efficacia.