Le Dolomiti sono al centro di crescenti difficoltà legate alla gestione della sicurezza e del traffico. Oltre all’incremento di turisti attratti dal fascino naturale, la zona deve fare i conti con raduni non autorizzati di auto e moto, oltre a gare automobilistiche illecite, soprattutto notturne. Gli abitanti e le autorità locali denunciano l’escalation di questi fenomeni, che mette sotto pressione le forze dell’ordine e complica la tutela ambientale e sociale dell’area. Dalla provincia autonoma dell’Alto Adige provengono richieste di interventi normativi più chiari, per regolamentare efficacemente il controllo del traffico su questi territori delicati.
Aumento delle gare automobilistiche non autorizzate sui passi dolomitici
Negli ultimi due anni i passi dolomitici hanno registrato un aumento notevole di manifestazioni non ufficiali come gare automobilistiche clandestine. Frequenti sono gli episodi di veicoli ad alta cilindrata che sfidano i limiti di velocità, disturbando la quiete e mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti e dei turisti. Un caso emblematico si è verificato la notte del 30 luglio 2025 al Passo Gardena, quando una vettura ha perso il controllo uscendo dalla strada. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco volontari locali per gestire l’emergenza.
L’assessore altoatesino Daniel Alfreider ha sottolineato come queste attività illegali si svolgano spesso in orari notturni, rendendo quasi impossibile per le forze dell’ordine assicurare un presidio costante. La presenza delle pattuglie non può coprire 24 ore su 24 un territorio così vasto e articolato, favorendo così la diffusione di questa pratica pericolosa. L’allarme riguarda non solo la sicurezza degli automobilisti e dei residenti, ma anche i danni ambientali e l’impatto sul turismo sostenibile.
Difficoltà operative e normative nei controlli di traffico e rumore sui passi
Gli organi di sicurezza incaricati, come Polizia, Carabinieri e polizia municipale, dispongono di diversi strumenti, tra cui controlli mobili, speed-check-box e autovelox fissi per monitorare la velocità sulle strade alpine. Al momento, nel territorio altoatesino, è attivo un solo autovelox fisso, collocato al Passo Rombo. Questo limite nella dotazione tecnologica rende meno efficaci le azioni di controllo su una rete stradale complessa e frequentata.
Per quanto riguarda la regolamentazione e il contenimento del rumore proveniente da moto e auto, la situazione si complica ulteriormente. Le norme sulla rilevazione dei livelli di decibel sono frammentarie e poco applicabili in montagna, mentre i controlli non dispongono di strumenti sufficientemente adeguati. L’assessore Alfreider ha evidenziato la necessità di una maggiore chiarezza da parte del ministero competente su procedure e legislazioni riguardanti l’omologazione e l’approvazione dei dispositivi di controllo.
Questo quadro normativo, ritenuto poco definito, rallenta anche l’adozione di misure efficaci per contrastare i campeggi abusivi che appaiono sempre più frequenti in quota durante l’estate, a testimonianza di una gestione del territorio fuori controllo. La richiesta delle autorità altoatesine punta a un coordinamento più stretto tra enti locali e ministeriali per favorire soluzioni concrete in un contesto di tutela ambientale e di sicurezza stradale.
Impegno dei comuni e delle forze dell’ordine nella gestione del fenomeno
Le amministrazioni comunali e la polizia locale sono impegnate nell’organizzazione di servizi di presidio e controllo del traffico nei giorni di maggiore affluenza turistica. Tali interventi si concentrano sul monitoraggio dei comportamenti alla guida e sulla prevenzione di attività illecite, ma la capacità operativa incontra diversi vincoli rispetto alla vastità della zona dolomitica.
I sindaci e le forze dell’ordine segnalano anche la difficoltà nel prevenire e gestire i raduni spontanei di appassionati di moto e auto, che spesso non rispettano i limiti imposti dalla regolamentazione locale. Questi eventi si svolgono senza autorizzazioni, creando disagi alla popolazione e peggiorando la qualità della vita nelle località montane. Alcune soluzioni avanzate dall’assessore Alfreider comprendono la necessità di stabilire chiari protocolli autorizzativi per installare apparecchiature di rilevazione e di potenziare la presenza sul territorio attraverso risorse dedicate.
Il problema del traffico e della sicurezza sulle strade alpine assume così una dimensione urgente, che richiede interventi normativi rapidi e un rafforzamento dei controlli per limitare il fenomeno delle gare clandestine e dei comportamenti pericolosi. La gestione di queste situazioni coinvolge vari attori, ma senza un quadro legislativo omogeneo, il contrasto al fenomeno rischia di rimanere frammentario.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Andrea Ricci